... Dario lo sapeva: questa mattina, dopo aver notato che mancava il perno passante per montare la sua bici, doveva fermarsi un attimo e riflettere. Qualcuno lassù mi vuol comunicare qualcosa: "stai a casa Dario, rimettiti a letto" oppure "Vai a Gavardo a recuperare il perno passante della tua
Marzocchi, lasciato nel parcheggio, ma poi convinci il Perse e andate insieme da Carmelo, alle 8:00 del mattino a mangiare la pizza". Oppure "Vai a Gavardo a recuperare il perno e poi convinci il Perse che dovreste trovarvi una bella figa con cui passare qualche ora piacevole"...
E invece, una volta recuperato il perno, sventolato per il parcheggio con arroganza, come fosse un appendice eretta del proprio corpo, Dario non ha minimamente tenuto in considerazione l'avvertimento divino e ha stuzzicato così l'ira del padre inascoltato...
E così Dario, con Perse, Gigi, GFavier, Enrico Demon.box, iniziano a salire per le ripide stradine di Salò e dintorni. Sali e scendi che simulano rapporti sessuali multipli: ad ogni faticosa salita segue una rapida discesa. Le strade sono viscide, insidiose, occorre prestare attenzione a non sbandare.
Gigi conosce tutte le scorciatoie sterrate, sentierini nascosti che non esistono sulle mappe, tra gli ulivi, in un ambiente reso surreale dalla nebbia.
Perdiamo la testa, l'orientamento, ma ci fidiamo della nostra guida e la seguiamo senza esitazione. Siamo un po' in affanno sui tratti più ripidi e sudiamo copiosamente: l'aria è più calda del solito, e poi c'è la cappa d'umido a fare la sua parte. Solo nei tratti di discesa proviamo qualche brivido. Brevi pause per riprendere fiato e poi via, di nuovo su per scivolose mulattiere. Qualche cambio scricchiola, la
catena salta, ci si sporca le mani di grasso e si riprende a marciare. Manca poco all'inizio della discesa vera e propria: ma dove ci troviamo esattamente? "Alla Madonna del Rio" ci risponde Gigi padrone di casa. Indossate le
protezioni siamo pronti per il momento clou della giornata, dopo tanti preliminari, eccoci qua belli caldi...
La discesa è divertente, veloce, abbastanza semplice, ma occorre prestare attenzione perché può nascondere delle insidie. Arrivato nei pressi di una zona franosa molto suggestiva vedo Gigi posizionato a protezione, a lato del sentiero. Rallento e arrivo in fondo a questo bel tratto di sentiero. Lascio la bici da parte ed estraggo la videocamera. Rimango in attesa qualche secondo e poi, non vedendo arrivare nessuno, faccio un urletto: "e alùra? Tutto bene?".
Risponde GFavier: Dario è caduto. Risalgo velocemente ed ecco il prode giovane sdraiato in attesa che passi un po' quel forte dolore alla spalla...
Sarà sceso a bassa velocità, immagino... Lui scuote la testa e si dà dello stupido, ma il danno ormai è fatto, e poi la bici a volte è anche questo...
Purtroppo la spalla, anche se è ritornata a posto, fa parecchio male e per Dario la discesa è finita in quel punto. Non che mancasse tanto.
Giunti alle macchine, optiamo per un giretto al Pronto Soccorso di Manerbio, nulla di grave per fortuna, ma riposo forzato per il nostro amico cicloamatore...
A parte l'infortunio, la giornata è andata piuttosto bene. Il giretto era perfetto per la giornata di oggi. Però ho voglia di una bella pizza da Carmelo...
o-o