BdB (Bikers di Brescia) Progetti 2010 - 31/12 : ultimo sul Baldo

Stato
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Perse

Biker orso
30/5/07
2.469
20
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Cremona
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Pipedream Sirius s5
Sabato tutto ha inizio.
Wilmer, Seby, Dario sono a casa mia, a Cremona per le 12:30. Carichiamo il Caddy con 4 bici e gli zaini e partiamo. Piove copiosamente, e così sarà fino a sera, fino al nostro arrivo a Ventimiglia. A Saluzzo abbiamo lasciato la macchina per salire sul treno, bici al fianco. Saluzzo, Savigliano, Cuneo, Ventimiglia.

In treno si ride a crepapelle in più occasioni. Raggiungiamo il top quando ascoltiamo uno strafalcione grammaticale che ci ispira a dire cazzate e coniugare verbi senza senso... :smile:

A destinazione scarichiamo le bici, portiamo gli zaini in camera e cerchiamo un ristorantino dove sfamarci. Azzecchiamo il posto e con pochi euro ci saziamo. Un giretto al mare, lungo la spiaggia; giusto il tempo per poter ammirare una bellissima stella cadente. Poi ritorniamo alle camere.
È ora di dormire, domani mattina sveglia presto. Il grande giorno è alle porte.

"Se si concretizzerebbe, fosse meglio"
 

lisabike

Biker superioris
27/1/09
921
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Gussago-Brescia
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Giant Plus 27,5
scritto da Perse:
Desidero subito precisare che i dati riguardanti i Km e i metri di dislivello non mi interessano, sono le solite cose, banali che si dicono a proposito di un giro. Dettagli che una volta forse contavano di più, per quanto mi riguarda, ma sono cambiato...
... e me ne sono accorto.

Sono diventato un biker più un godereccio.
Mi piace soffermarmi nei luoghi, andare in MTB senza forzare i ritmi, senza strafare, perché quello che conta è poter assaporare pienamente quello che ci circonda.
E così capita di commuoversi di fronte a verdi vallate e laghetti blu. Gli occhi si inumidiscono, si pensa a tante cose e ti perdi via...


PERSE TI VOGLIO BENE PER QUELLO CHE HAI SCRITTO!:medita:
 

Giani79

Biker velocissimus
7/6/03
2.533
24
0
Verolavecchia (BS)
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Turner
...
Mi piace soffermarmi nei luoghi, andare in MTB senza forzare i ritmi, senza strafare, perché quello che conta è poter assaporare pienamente quello che ci circonda.
E così capita di commuoversi di fronte a verdi vallate e laghetti blu. Gli occhi si inumidiscono, si pensa a tante cose e ti perdi via...

un bellissimo pensiero che condivido in pieno, è questo lo spirito che mi muove e mi accompagna quando sono in mezzo ai monti (e non solo) o-o
 

Perse

Biker orso
30/5/07
2.469
20
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Cremona
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Pipedream Sirius s5
Si parte. Colazione veloce a base di 3 croissants e cappuccino, focaccia ligure nello zaino per il pranzo e poi si inizia a pedalare. Gli zaini sono insopportabili, la rigidità del carro Nicolai ancora di più...
Primo brevissimo tratto su asfalto su statale e poi ci si stacca subito dalla strada principale per percorrere delle vie secondarie, non trafficate. L'unico svantaggio è che in certi tratti, per guadagnare quota, si inerpicano mica male...
Una volta in alto poi, una goduria.

L'alta via inizia a breve, sterrata, stupenda. Non fa neppure troppo caldo, grazie alle piogge del giorno prima, e la vegetazione è stupenda. La macchia mediterranea è lussureggiante. Riconosco varie specie, assaggio qualche prugnolo... è aspro. Anche i fighi non sono ancora maturi. Ma noi siamo troppo fighi! :hahaha:
La nuova maglia è spettacolare e ci sta proprio bene.

Inizio subito a ballare col posteriore mentre i miei compagni stanno comodi in poltrona sulle loro full. (mi accorgerò in seguito di aver esagerato con la pressione delle gomme).

Il tragitto lungo l'alta via è stupendo. A mezzogiorno non resistiamo più e azzanniamo avidamente la focaccia. Siamo a metà strada, la nostra meta è il Rifugio Allavena.
Il sentiero che andiamo a percorrere è uno dei più belli che abbia mai fatto in mtb. Una salita a tratti tecnica, ma sempre godibilissima. Alcuni tratti sono esposti, ma la pedalabilità è completa. Siamo entusiasti. Mi fermo sovente a filmare. Sono entusiasta e l'ambiente è meraviglioso. Folti cespugli di lavanda sono in fiore. Che bei colori, che profumo! A metà pomeriggio si alza la nebbia, una forte umidità che proviene dal mare...
Circondati da questo mare bianco, proseguiamo imperterriti fino a cambiare versante della montagna. Da quest'altra parte il cielo è libero e riusciamo a vedere qualcosa in più. Ma dove siamo! Che spettacolo! :celopiùg:
Siamo troppo contenti di questa prima tappa del giro. Io accuso problemi alla forcella: perde copiosamente olio e ora anche pressione. Amen. Prendo la cosa con filosofia. Più che altro mi fa incazzare il fatto che le ditte costruttrici pensino soprattutto alla leggerezza del loro prodotto e non alla robustezza e all'affidabilità.
Ma è così complicato fare una forcella da 29er, robusta, dall'escursione generosa, a molla, dal peso proporzionato???

Giungiamo al rifugio Allavena, il gestore è cordiale e parla volentieri con noi del posto, di ecologia, ambiente...
Ci mette in allerta sulla percorribilità del sentiero che porta al Rifugio Genova. A Wilmer si drizzano le antenne.
Dopo una bella doccia calda ed il bucato, arriva la cena ed il meritato riposo. Domani è un altro giorno. Ci attende una tappa lunga ma non faticosa... non vedo l'ora! o-o
 

desedet_dario

Redazione
30/6/06
3.958
31
0
36
BS
flickr.com
4926444218_2630a4f60f_z.jpg


Che figo!
Sembra ringiovanito dai "tempi" di Chick Corea... i giri BdB fanno proprio bene ;-)

:}}}:
 

milzo

Biker cartograficus
4/2/06
3.490
12
0
calvagese (BS)
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Scott Genius eRide 930
.........Diciamoci la verità ho goduto solo una parte di quello che potevo...

Ti capisco. Questo è "lo scotto" da pagare quando si organizzano i giri... se qualcosa non va, pensi, è colpa tua:medita: Però poi, la soddisfazione di aver portato a termine un tuo progetto, è impagabile. Complimenti wilmer!!o-o
 

Perse

Biker orso
30/5/07
2.469
20
0
Cremona
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Pipedream Sirius s5
Mai mi sarei aspettato di pedalare così tanto, a lungo, volentieri, su delle sterrate.
L'unica seccatura è il mal di culo. Possibile che non ci sia una soluzione per non soffrire così tanto al posteriore? Cosa aspettate a costruire una sella comoda? :medita:

Ci presentiamo a colazione per primi, divoriamo tutto quello che c'è da mangiare e salutati tutti, riprendiamo il cammino.
Molto carina una coppia di giovani francesi che si era accampata durante la notte all'esterno del rifugio e che, alla nostra partenza, era intenta a prepararsi il caffé...

Ripercorriamo parte del tragitto fatto la sera prima in discesa, il sole splende nel cielo, in lontananza si scorge il mare, e ci meraviglia il fatto di aver percorso così tanta strada in un solo giorno. Che bravi.

Siamo lungo il confine con la Francia, su strade militari, il clima è perfetto, le salite non sono mai troppo ripide e le discese, certamente non inebrianti, danno comunque la possibilità di rilassarsi un po', e di guardarsi attorno senza problemi.

Non si trova acqua lungo il percorso, ma le nostre sacche idriche sono colme e serenamente proseguiamo la marcia senza la paura di rimanere a secco. Nella pausa pranzo divoriamo velocemente il panino preparatoci dal gestore del Rifugio Allavena. Il pane è asciutto... per fortuna le nostre sacche idriche sono piene... :smile:

Ci troviamo lungo la via del Sale, ed arriviamo presto ad un passo che ci permette di ammirare la splendida valle dove Il direttore del forum, Marco Toniolo, ha smarrito la via alla ricerca del Rifugio Garelli. Avverto dei brividi lungo la schiena pensando alla situazione in cui si è trovato.

Il Rifugio Don Barbera è aperto, per lo stupore di Wilmer, che aveva pensato di soggiornarvi. Gli era stato riferito che il rifugio era chiuso. Invece...

Riprendiamo a pedalare e questa volta ci troviamo in una valle dall'aspetto quasi lunare. Il terreno è costituito prevalentemente da roccia bianca e sono rare le macchie di verde.

Incontriamo numerosi Quad e parecchie moto da enduro. Danno un po' fastidio. Lungo queste strade circolano anche dei fuoristrada. Di mountain bike in giro non se ne vedono.

Forse perché i bikers gironzolano tutti attorno al bike park di Limonetto. Sembra che sia questa la nuova tendenza, i ggiovani non hanno le gambe per impegnarsi in escursioni pedalate, e la mountain bike di conseguenza, seguendo questa tendenza, sta diventando esclusivamente downhill o freeride.

Intoniamo canzonette inventate al momento: "sono figo, faccio downhill"... "sono figo..."... e giù a ridere come dei pazzi.
Veniamo presto puniti da colui che domina il cielo e la terra.
Per raggiungere l'Albergo Edelweiss, la via più comoda, è percorrere una discesa del bike park. "E qual è il problema, se è una discesa per quelli che fanno downhill, vuol dire che sarà facile". Con questa frase iniziamo a scendere dal sentiero. Nessuna difficoltà lungo il tracciato. Solo la fastidiosa presenza di fettucce sponsorizzate...

Dobbiamo scendere un po' di più rispetto al previsto per trovare l'albergo. Tutta strada che dovremo ripercorrere domani in salita.
All'edelweiss ci troviamo molto bene. A nostra disposizione troviamo una dependance con tutti i servizi, la gentile signora ci lava l'abbigliamento e soprattutto veniamo sfamati grazie all'abbondante cena e alla colazione del mattino...
Domani ci attende una dura giornata. Le previsioni di Wilmer parlano chiaro. Fortunatamente il sentiero sul quale era sorto qualche dubbio a riguardo della transitabilità con le bici, è fattibilissimo, quindi da questo punto di vista non ci sono problemi...
 

Perse

Biker orso
30/5/07
2.469
20
0
Cremona
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Pipedream Sirius s5
Ho perso il filo del discorso. Purtroppo un crash del browser ha cancellato il mio lavoro non ancora pubblicato e quindi ora devo riprendere dall'inizio.
Ditemi come si fa a non impazzire con questi cosi qua... :medita:

Voglia di lavorare? Meno di zero ovviamente. Voglia di mandare tutti a fare in culo? Tanta.


Beh riprendiamo da Limonetto, dall'oasi Edelweiss, da dove usciamo freschi, profumati, rifocillati e carichi.
Iniziamo la giornata salendo il Colle di Tenda, lungo l'asfaltata. La mia pedalata è fluida, il rapporto che spingo è piuttosto agile, ma in questo momento sono propenso a far girare le gambe piuttosto che incaponirmi su rapporti duri.
La giornata è ventosa, il cielo sgombero da nubi, è di un bell'azzurro, il sole è caldo già di primo mattino. Terminata la prima salita, presso il Col di Tenda, ci fermiamo presso un'osteria-rifugio per bere qualcosa. E mentre sorseggiamo la nostra bevanda, osserviamo per bene le cameriere. All'uscita stileremo una classifica: la vincitrice del concorso è la numero 1, ovviamente, un bel visino, un bel fisico e una accattivante montatura d'occhiali.

Dopo questa breve pausa, riprendiamo a pedalare. Raggiungiamo le rovine delle fortezze e lungo la strada incrociamo parecchie macchine. Non vediamo l'ora di levarci dalle ruote tutte queste fastidiose automobili.

Passiamo in Francia e incominciamo a salire lungo un bellissimo single track verso il Colle del Sabbione. Lungo il nostro cammino incrociamo alcuni escursionisti ai quali rivolgiamo un bel bonjour come saluto...
I luoghi sono incantevoli, i sentieri ben tenuti, le persone cordiali. Si incontrano numerosi resti di postazioni militari, che si confondono molto bene con l'ambiente circostante. Ci immaginiamo quali terribili scenari dovevano trovarsi in quei luoghi durante le guerre passate. Che follie.
Follie che però in questo momento ci permettono di transitare in luoghi che sembrerebbero invalicabili. Dal Colle del Sabbione, mentre ci gustiamo il panino del pranzo, si scorge il Lago della Vacca. Noi però non scenderemo in quella valle, ma risaliremo al Colle del Vei del Bouc a 2620 metri.

Dario e Wilmer domandano informazioni ad una coppia di francesi in quanto il sentiero dal basso è poco visibile. In verità non appena si incomincia a salire, lo si percorre senza problemi, visto che è ben tracciato.

Io lo percorro interamente a piedi, con la bici al fianco. Non posso permettermi di bruciare troppe energie nel tentativo di percorrerlo in sella. Dario invece si, ed in parecchi punti riesce ad arrampicarsi. Sembra quasi un camoscio.

Dario scorge qualcosa tra le rocce, si zittisce e gesticola indicandomi qualcosa. Senza i miei occhiali da vista sono mezzo accecato, ma riesco a scorgere dei quadrupedi. Camosci! Il più silenziosamente possibile estraggo la videocamera dallo zaino, la posiziono sul cavalletto ed inizio a zoomare nel tentativo di riprendere gli animali. Piero Angela assistimi!
La famiglia di camosci è tranquilla: il capo branco domina la situazione su una roccia, mentre il resto della combricola saltella qua e là tra un masso e l'altro.

Siamo entusiasti di questo incontro e ci rendiamo conto di trovarci in un vero e proprio paradiso. Come se fossimo tornati indietro nel tempo, prima che Adamo ed Eva compissero il peccato originale. Bastardi! :smile:

Al passo scattiamo qualche foto e ci prepariamo per la discesa, che dovrebbe essere una delle più belle e lunghe del giro. Tutta su single track.
Di sicuro l'ambiente che ci circonda, con il bellissimo lago del Bouc sotto di noi, è meraviglioso.
Personalmente in parecchi punti del sentiero non mi sono sentito proprio a mio agio, a causa di parecchi punti franati e rovinati, e nel momento in cui ho rimesso le ruote sulla carrabile, ho quasi tirato un sospiro di sollievo.

Forse in quel momento non avevo bisogno di adrenalina. Son sicuro che prima o poi ne farò una scorpacciata.

A questo punto il giro si sarebbe potuto concludere, invece ci attendeva ancora una lunga salita fino al Rifugio Genova, nostra meta di giornata.
Le nostre pance a metà pomeriggio sono vuote, le energie scarseggiano; dobbiamo comunque affrontare l'ultimo tratto del giro. Non ci sono alternative.

Fino al lago della Rovina la strada è asfaltata e molto trafficata. Anche se il tempo "stringe" non forzo l'andatura, ho intenzione di rimanere il più possibile in compagnia di Seby, che ha la fama di affrontare tutte le salite con molta calma e andatura bradipesca.

Al lago della Rovina presso un piccolo chiosco riusciamo a immettere qualche caloria utile nel nostro corpo. Ci attende, e siamo curiosi di affrontarla, la famosa salita al Rifugio Genova. La strada un tempo era ben tenuta, ora è dismessa e a causa di diverse frane in certi punti risulta pericolosa da percorrere. Beh, i BdB sono abituati ad affrontare ben altre difficoltà. Infatti riusciamo a pedalarla praticamente tutta e in tarda serata giungiamo al Rifugio.

Ci rendiamo conto che non era tanto la stanchezza fisica a disturbarci, ma la preoccupazione di arrivare al Rifugio ad un orario decente.
In effetti gli ospiti del Genova hanno già cenato e siamo gli ultimi. Non per questo dobbiamo andare a letto senza mangiare. Non siamo mica bambini capricciosi! :il-saggi:

Un' abbondante pastasciutta, poi carne, formaggi, vino rosso, delle uova strapazzate tremendamente salate (eccheccazzo), zucchine cotte, il dolce e l'immancabile genepì.

Dopo una giornata del genere ci troviamo sdraiati su grosse pietre fuori dal rifugio, rilassati, a chiacchierare con due giovani ragazze, a guardare le stelle... ecco
Cosa si può volere di più dalla vita?
 

Perse

Biker orso
30/5/07
2.469
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Cremona
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Pipedream Sirius s5
Ieri sera mi son messo sotto col video e sono a buon punto.
A casa internet ha smesso di funzionare, spero me lo riattivino in giornata.


Il buon vecchio Wilmer prima di andare a letto ci aveva avvisato:
L'indomani ci attenderà una bella spallata, o portage, fino al Passo del Chiapous. E così sia, rispondiamo tutti in coro...

Sveglia presto, colazione e partenza. Non siamo per niente freschi; le fatiche dei giorni precedenti si sentono nelle gambe, soprattutto si sente la tappona del giorno prima. Oggi però, i metri di dislivello sono meno, la nostra meta è il Rifugio Questa.

Dopo un breve tratto in sella iniziamo subito a portare la bici. Dario, Wilmer, Seby preferiscono metterla in spalla. Io la carico di peso solo nei tratti più ostici, altrimenti procedo spingendola.

Il lago che lasciamo sotto di noi è splendido. Le luci della mattina incantevoli e le montagne circostanti si specchiano nelle limpide acque del Chiotàs.
Anche se è mattina presto, incominciamo da subito a sudare. Il sentiero sale a zig zag tra le rocce e nell'erba, che si dirada sempre più. Non si riesce a scorgere la fine delle nostre sofferenze, sarà dietro quell'angolo? O forse il passo è ancora oltre?
Riusciamo perfino a fare qualche metro in sella, poi però si ritorna a spallare.

Attraversata una sottile e tenace lingua di neve, giungiamo al passo e ci ripariamo dal forte vento in quel che resta di un antico bivacco in pietra. Indossate le protezioni iniziamo la discesa, con poche speranze di riuscire a percorrerla in bici.
In effetti è dura, percorriamo parecchi punti a piedi, ma con abilità riusciamo a destreggiarci in alcuni passaggi su roccia sicuramente non alla portata di tutti.

Incontriamo due cordialissimi escursionisti a piedi. Lui è un atleta e corre delle granfondo in bici da corsa. Con la moglie gira per i monti. Entrambi ci fanno tanti complimenti, non si sarebbero mai aspettati di trovare dei biker "speciali" (per non dire pazzi) su un sentiero del genere.

Io rimango positivamente colpito dalle mie prestazioni in certi frangenti. Riesco a manovrare la mia biciona molto bene e vorrei che Dario mi dedicasse più scatti fotografici. Esibizionista che non sono altro.

Dario è effettivamente all'opera, con la sua Canon scatta fotografie a più non posso. Più di così non si può pretendere.

Arriviamo al Rif. Morelli dove una turista francese desidera fotografarci per avere un ricordo di questi "fou" che scendono in bici lungo un sentiero impossibile...

I gestori del rifugio sono due giovani alpinisti, molto simpatici, cordiali, disponibili. Mentre ci gustiamo qualcosa di dolce, io ne approfitto per ricaricare un po' le batterie della videocamera.

Vorremmo rimanere lì un po' più a lungo, ma ci manca ancora parecchia strada per arrivare al Rif. Questa e non si può indugiare. Wilmer lo sa ed è ansioso di ripartire.

Dal Morelli inizia una delle discese più belle del giro, dal mio punto di vista. Penso di non essermi mai divertito così tanto in sella alla mia 29er. Sentiero veloce, un po' scassato, non eccessivamente ripido, guidabile e godibile. Continui cambi di direzione, continua la ricerca della linea più pulita, lontano da pietrone mortali. Fatto sta che sono davanti a guidare il gruppo. Non vorrei essere di intralcio e lascerei passare volentieri Dario, Wilmer e Seby... ma in questo frangente sembra che non soffrano più di tanto il tappo Perse. :spetteguless::hahaha:

Arriviamo alle Terme di Valdieri accaldati. Abituati all'alta quota, avvertiamo immediatamente che la temperatura a valle è decisamente superiore. Io e Dario optiamo per un bagno "nudist" nel torrente, ma l'acqua è decisamente gelida. Per cui la faccenda si fa molto rapida: una sciacquatina e via! :smile:

Poco dopo troviamo un Bar ristorante dove mangiare. Le nostre pance brontolano e reclamano. Approfittiamo della pausa per rifocillarci a sazietà. Per fortuna che non siamo stati avari con le ordinazioni, penseremo in seguito. Di energie ce ne servono in abbondanza.

La risalita lungo la valle Gesso, in direzione Rifugio Valasco non è una passeggiata come pensavamo. Il fondo è piuttosto dissestato e pur pedalandola tutta, accusiamo il colpo, soprattutto le nostre parti basse. Il culo per intenderci. :smile:

Io e Seby arriviamo al Rifugio Valasco, Reale Casa di Caccia di Vittorio Emauele II di Savoia, dove Dario e Wilmer, ci stanno aspettando da chissà quanti minuti...
La salita ora prosegue più ripida e in parecchi punti occorre spingere la bici in quanto la bella strada a volte è troppo dissestata per le nostre attuali forze... ovviamente Dario pedala qualcosa in più.

Splendida la vista sulla Valle Gesso, e rimaniamo di gesso non appena scorgiamo la strada costruita tanti anni fa, con l'utilizzo delle sole pietre, inerpicarsi sul monte, tornante dopo tornante, e poi gallerie, ponti... insomma una splendida opera d'ingegneria.

Ma dov'è il Rifugio? Non sarebbe dovuto essere lì, dietro l'angolo?
In effetti, dopo tanta salita, con la sera che avanzava, il Rifugio Questa non si faceva ancora vedere.
Ecco il perché di tutti quei complimenti, da parte degli escursionisti a piedi, durante la salita.
Ed ecco che l'attacco d'ansia si fa di nuovo sotto, cercando di farsi largo tra le mie mille emozioni. Ma non gliela darò vinta, cascasse il mondo!
Cerco gli sguardi dei miei amici:
Wilmer è davanti, sembra stanco, strano! Sicuramente è preoccupato.
Dario sta facendo foto, ma anche il suo volto non è sereno. Come mai? Spero vada tutto bene.
Seby ha la solita espressione. Tutto ok.
Io sono piuttosto tranquillo. Mi dico: poco importa se arriviamo un po' tardi, guarda qua attorno... che spettacolo!!! Laghetti ovunque, corsi d'acqua cristallina, verdi prati, rocce ricoperte di licheni, e questa incredibile strada che sembra un serpente. Ogni tanto spunta un camoscio. Che libertà!

Al Rifugio tiriamo tutti un sospiro di sollievo. È veramente un buco. La gente al suo interno è stretta, e l'aria è calda, dalla cucina giunge notizia che la cena è pronta.
Ci spogliamo velocemente degli abiti sudati, indossiamo le ciabatte e ci mettiamo a tavola. Che fame! Un simpatico signore Genovese tiene allegra la tavolata e Dario, con le labbra inaridite dal sole e dal vento non riesce a trattenersi: dopo l'ennesimo "belin" arriva la risata fatale.

Io, più degli altri, faccio la dieta, e dopo il piatto di pasta al pomodoro, un po' di purè e il budino al cioccolato non mi rimane altro da mangiare. Non mi sembra né il momento né il luogo adatto per avanzare richieste da vegetariano. Dopo un bicchierino del buon genepì, ci si prepara per andare a letto.

Io e Dario scendiamo fino al vicino lago per lavarci. L'acqua è cristallina, ed è praticamente ghiaccio liquido. Inebriante! Qualche urletto nel silenzio della montagna ci scappa. Che pazzi selvaggi che siamo. Sono orgoglioso di me stesso.

E l'impresa non è affatto finita: ora bisogna dormire.
E non sarà mica difficile dormire, dopo una giornata in mountain bike, penserete voi.
Si, ma provate a farlo in cima ad un letto a castello a tre piani, in bilico per di più.
Buona notte a tutti, domani è un altro giorno. Domani incontreremo altri BdB: Mauro, Gianfranco, e forse Gilbomorris. Non vediamo l'ora... :celopiùg:
 

desedet_dario

Redazione
30/6/06
3.958
31
0
36
BS
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Dario sta facendo foto, ma anche il suo volto non è sereno. Come mai?

bellissimo report a puntate Perse. lo leggo sempre con piacere. la pappa è già pronta ma può aspettare ;-)

Quella sera ero un po' turbato, si.

ad ogni curva sentivo solo frasi del tipo "mancano 100 mt disl" "eh ma quanti saliscendi" "ma dov'è il rifugio?"
e solo musi lunghi, mentre stavamo pedalando uno dei tratti più belli che io abbia mai percorso in mountain bike.

4919614835_a7fcefbae4_z.jpg


Ho preferito attardarmi e stare un po' da solo, per una volta ;-)

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questo week end ho voglia di super giri, aspetto qualche proposta, anche se forse proverei il Telegrafo. mah, forse ancora troppo traffico?

ciao
 

Wrangler66

Biker cesareus
26/2/06
1.613
5
0
58
Cignano (BS)
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Transition patrol full carbon
bellissimo report a puntate Perse. lo leggo sempre con piacere. la pappa è già pronta ma può aspettare ;-)

Quella sera ero un po' turbato, si.
Non dirlo a me che già pensavo, cazzo non avrò sbagliato qualcosa e dov'è finito il rifugio? il dislivello della giornata calcolato è già passato da un pò...............Sarà la prima notte sotto le stelle?:cucù::hahaha:
 

orma

Biker velocissimus
14/9/06
2.464
76
0
NAVEN
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questo week end ho voglia di super giri, aspetto qualche proposta, anche se forse proverei il Telegrafo. mah, forse ancora troppo traffico?

ciao

io domani e sabato sono in esplo a piedi sul crinale tra i rifugi lazfond e rodella.Se torno a casa sabato(dipende dai funghi),domenica mi sarebbe ppiaciuto fare(è da questo inverno che ci penso) Breno Bazena lago della vacca,a sx passo delle terre fredde rif gheza e prandini val Braone e val paghera fino in fondo...tanto dislivello un pò di portage e tanta discesa in esplo.......se non ci sono e qualcuno vuole provarci lo stesso,ne sarei più che contento:celopiùg:
 
Stato
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