Bella pedalata e soprattutto da parte mia anche una gran scarpinata ma che bei posti.E sempre un piacere girare con il "Mostro" Dario,uno stimolo per migliorare...
Un saluto anche al buon Perse,il trailrunner con le
scarpe sempre buche...
Eccomi!
Davvero un bel sabato. Si è chiacchierato e riso un sacco durante il viaggio e poi, a giro concluso, in attesa
della pizza. Sai com'è, dopo le vacanze, i viaggi, le avventure in montagna...
Anche sabato è stata una bella avventura: per Dario e Fratello, in bici... per me, a piedi con le scarpe buche (ma si son bucate del tutto dopo il giro).
Ero troppo curioso di fare il sentiero 4 Luglio, dopo la "mitica" volta in bici, e l'occasione era propizia.
Bella giornata di sole, anche troppo, e ancora diverse ore di luce a disposizione per questi "lunghi" da 40Km.
Quando ho iniziato il traverso verso il Passo del Sellero ho pensato: che figata di discesa che faranno... poi man mano che avanzavo dicevo: speriamo che non vengano su questo traverso perché altrimenti che tribolata che faranno.
Prima di raggiungere il crinale, incrocio tre persone a piedi, in tenuta da running: il primo è stato staccato dalla coppia di testa, che procede ad un passo più rapido. Davanti ci sono Barbara e Giulio, con cui camminerò fino al Passo Sellero. Questo primo tratto di sentiero si è rivelato lungo e abbastanza insidioso, la salita al Monte Sellero, è tecnicamente semplice, ma fisicamente impegnativa. La discesa invece ha un tratto con catene in cui bisogna prestare attenzione.
Una volta al Passo guardavo verso la valle del Sellero, ma di ciclisti, nessuna traccia. Tra me e me pensavo: "speriamo che abbiano trovato qualcosa di più interessante da fare perché qua è un bel casino".
Un po' preoccupato per gli orari, e per la tenuta del mio fisico, approvvigionato d'energie solo grazie a qualche barretta, ho deciso comunque di proseguire il mio cammino fino in fondo, in solitaria.
Indubbiamente i posti sono favolosi e dal crinale si gode di una visuale "alla GFavier" sulle magnifiche e selvagge valli circostanti. L'impegno fisico è comunque molto elevato e dopo aver bevuto il litro e mezzo della mia
sacca idrica, sono rimasto anche a secco. Affaticato, accaldato, disidratato ho sentito sempre meno energie nel mio corpo e ovviamente ho perso anche lucidità mentale.
Quando, dopo il Piz Tri, ho trovato il "mitico" ruscelletto d'acqua, mi ci sono quasi tuffato. Da quel punto ho ricominciato a bere.
Terminato il sentiero, la discesa su mulattiera è diventata noiosa e stancante, e dopo quest'ultimo tratto, alle 18 circa ho raggiunto l'abitato di Santicolo. Seguendo la strada mi sono avvicinato al punto di partenza Corteno Golgi, e presso un'area pick nic con fontana, mi son fermato ad aspettare che i miei amici, da poco rientrati all'auto, mi venissero a prendere.
Sono rimasto molto soddisfatto del giro, che dovrebbe fare parte del "curriculum" di ogni escursionista amante della montagna. La sosta a metà strada al bivacco Davide o al Rifugio Torsoleto, è consigliata.
Sarei stato sicuramente più simpatico a prendere su la bici e a fare il giro con Dario e Fratello, ma questa volta è andata così...
In attesa delle foto di Dario, pubblico qualche mio scatto.
by
Claudio Persegani, su Flickr
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