Oggi giornata ... lunga.
Come previsto, ma con un po' di ritardo causa leggera influenza con vie respiratorie chiuse, sono partito per il mio "giretto" in solitaria.
Ore 7.30 MOTO sotto il culo e via, 9.30 copio il passo dei morti della Montagnina alla volta del campo d'Avene, poi mi infilo in quel budello che porta, dopo 8 km., in fondo al Borlezza.
Il primo km. di questo "sentiero" è un incubo per le decine e decine di piantoni caduti questo inverno.
Questo "inconveniente", previsto solo in misura più contenuta, mi fa perdere almeno un ora, perché scavalcare od evitare tutte queste piante è una impresa veramente impegnative e molte forze se ne vanno.
Più avanti però la mulattiera è più libera e quindi via a tutta manetta anche se il "gerotto" non è stato ancora ripulito dalle moto, quindi macigni uno dietro l'altro ed i passaggi in "verticale" ancora più "inkazzati" del solito (e già ....!!).
Arrivato in fondo mi dirigo per onore e mi inoltro su per la val di Tede, ma sono le 12.30 quando arrivo a lantana salendo sul sentiero, si fa per dire, che passa dal fontanino del Pora.
Sbuco a Bratto e salgo sull'asfalto per raggiungere prima la malga di Pora e poi la meta del mio giro: il rif. Magnolini.
Sulle piste c'è ancora tantissima neve, ma gli impianti sono chiusi ed a parte qualche scialpinista e qualche passeggiatore, l'atmosfera è a dir poco "desolante".
Comunque, salgo sulla traccia che porta in cima al Termen, con la neve molto molle, quindi facendo una fatica incredibile ma vado avanti, perché al Magnolini mi aspettano birre, polente, funghi e formaggio fuso.
Al rifugio ci arrivo alle 14.30, sderenato, ma dopo aver mangiato e bevuto mi sento di nuovo in forma.
Alle 15.00 inizio a scendere verso la forcella (bivio dove convergono ben 7 sentieri che si dividono su 360°) ed incontro molti "cross" in difficoltà, come sempre, su questo specie di toboga lungo ca. 4 km..
Il fondo è viscido, c'è fango che sembra malta appena versata. Si appiccica ovunque, ma le gomme tengono abbastanza, infondendo anche troppa confidenza nella guida su questo super, mega, iper inkazzatissimo sentiero.
Infatti ad un certo punto, in "competizione" con un paio di motociclisti, nello scendere da una lunghissima serie di macigni verticali, la ruota davanti si punta e faccio un ribaltone rovinoso.
Batto sui sassi il mento, la fronte, le gambe, lo stomaco ed in pochi secondi mi riempio di sangue ......
CAXXO!!
Con qualche attrezzo di fortuna cerco di tamponare le ferite, le più profonde (lo vedrò però solo a casa ...) sono sul mento e sopra l'occhio SX, ma dopo aver fatto fuori fazzoletti, disinfettanti e pure i cerotti, il sangue continua ad uscire come da una fontana ......
CAXXO che male mi fa tutto!! ma non possono certo stare li e quindi riprendo la mia strada, stavolta molto meno "spavaldo".
I tizi con le moto non si sono accorti perché anche se dietro di me, sono passati per una variante più in la.
Arrivo ad Onore verso le 16.30 tutto insanguinato, sdolorante.
Mi ripulisco ad una fontana la cui vasca diventa tutta rossa. La bici è una cosa oscena, tutta rossa di sangue e marrone di fango ....
Cosa faccio? vado a casa, dove se no! al pronto soccorso cosi conciato mi caccerebbero fuori e poi la bici dove la metterei!!!??? Alle 18.00 salgo in casa e finalmente (!) mi vedo ..... riCAXXO, due tagli aperti e profondi fino all'osso.
Medicazione rapida e via al pronto soccorso, dove mi piazzano 7 punti sul mento e 6 nel sopracciglio .......
Mi chiedono come mi sono combinato cosi, risposta:
a fa ol bigol!!!
ora per una settimana devo stare fermo, almeno fino a che i tagli non si sono chiusi ed i punti sono stati tolti.
FUN & KUL ......
Comunque, il giro è stato mitico, perlomeno a me che piace l'enduro vero, con prati vasti, poi giù su sentieri con sassi, radici ripidoni, mulattiere tipo toboga, sterratoni con paraboliche e soprattutto la lunga distanza.
Peccato per "l'inconveniente", che non mi ha permesso di risalire al s. Lucio e riscendere dal 543 come avevo in mente di fare.
Ho chiuso in ogni caso con ca. 2.500 mt. di dislivello per 110 km. e ca. 8 ore 1/2 in movimento.
Appena mi rimetto ed ho il sabato “lungo” riparto per una nuova avventura.
Nella foto si vedono anche alcuni passaggini e l’ultimo è quello …….. fatale.