Siccome ho messo anche sull'NG la stessa domanda, vi posto qui l'intervento di Bitstreamer il quale (secondo me) ha fatto delle considerazione scentifiche veramnte ad hoc
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L'aria e' una miscela di gas, circa il 70% azoto. Il problema dell'aria non e' l'azoto, ma tutto il resto, l'aria superati i 2 bar di pressione in parte comincia a liquefare (anche a temperatura ambiente), non e' una cosa visibile ad occhio, almeno a quella pressione ma il fatto e' che l'aria liquida occupa un volume molto minore e per tornare allo stato gassoso richiede energia (calore) e la trasformazione non e' immediata. In pratica l'ammortizzatore comprime l'aria (non solo a riposo, mi riferisco alla compressione) facendone liquefare una parte, quando ritorna a riposo ci vuole qualche secondo prima che l'aria passata allo stato liquido ritorni gassosa, causando un calo di pressione "dinamico". A 10 bar e' già possibile vedere la formazione di condensa (anche con aria secca)... 'azoto rimane gassoso fino a pressioni assurde per noi (nessuno gonfia gli ammo a 200bar) e liquefa a temperature da "morte del ciclista", e' semplicemente piu' "stabile"...
Risposta veloce: se la pressione rimane sotto i 10bar non ci sono differenze degne di nota, oltre qualche cosa si dovrebbe notare, specie col freddo. I 10bar non sono a riposo, ma con l'ammo (o la forca) a pacco !!!
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BitStreamer
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calcolando che il mio ammo lo carico a + di 10bar a riposo ... i vantaggi potrebbero essere questi:
- minori perdite dovute ad una molecola più grossa
- stabilità di funzionamento alle alte pressioni (un ammortizzatore ad aria ha una pressione di 10atm a riposo figuriamoci quando va a pacco)
- minore (o assente) formazione condensa e seguente perdita di pressione in fase di ritorno (quindi + lento). la condensa, poi alla lunga potrebbe rovinare le guarnizioni
corregetemi se sbaglio
ciao
Ruggero"