I Vostri eroi dopo avere conquistato l'accesso alla motonave...
I Potenti Mezzi...
Pigaro che controlla eventuali soggetti sospetti...
Il mare del mattino che preannuncia la procella incombente (l'ha detto "Il Comandante"...)...
L'attrezzatura di sopravvivenza del biker accorto...
Scarcati e subito in viaggio verso la meta...
La pulsione allo sterrato prende il sopravvento...
Le fosche e perigliose acque dell'isola selvaggia...
Vecchie strutture sanitarie...
Cala d'Oliva...
Comitato di benvenuto...
In viaggio lungo l'unica strada in cemento (ci è sembrato, però, di vedere un sentiero costiero...uhm... la prossima volta...)...
Questo si ottiene a mettere in dubbio la parola de "Il Comandante"...
Doverosa visita al carcere di Cala d'Oliva, visto che per alcuni era la prima visita...
Sculture...
Due Canyon ed il proprietario della terza che si nasconde: forse a causa del colore della sua Nerve?...
Barba e capelli...
L'isola deserta: invasione di ultracorpi...
Il mare che minaccia burrasca ci accompagna minaccioso...
Cala dei Ponzesi: commovente...
SuMoDexu decide che la Torque merita un premio...
Il risultato è la traccia di
ruote grosse sulla sabbia...
Però la pacchia finisce ed il gioco si fà duro...
Si sale...
Il primo obiettivo: il faro di Punta Scorno...
Uno scorcio di costa sferzata dalla bufera...
Cala Arena! In foto non rende: è stupenda! Acqua e sabbia meglio della Pelosa! Una caletta straordinaria...
Però si continua a salire...
I sentieri sono ben tracciati ma non mancano i tratti tecnici, sia in salita che in discesa...
Ed il territorio è sempre ben presidiato: un fiduciario dell'Ente Parco mascherato ad uso turistico...
Il "Semaforo", altra tappa dell'escursione...
Questa è la parte finale della discesa che porta al promontorio del faro: non ho fatto foto perchè è una lunga discesa tecnica e divertente, non eccessivamente difficile ma neppure banale. Il massimo, secondo Pigaro (ed io concordo)...
Due Canyon. una bianca ed una verdona...
Il faro ed un mezzo del Parco...
La ripida salita a tornantini sconnessi che portano al Faro...
Che viene conquistato ed acquisito all'archivio dei trofei...
Panorama sul mare burrascoso...
Il "semaforo" ed il sentiero che dovremo percorrere per arrivarci...
Non potrà dire, la Tedesca d'Ebano, che non è stata baciata dalla sorte, finendo un Sardegna! Poteva finire... che sò... a Cremona... a Padova...
La maggioranza silenziosa ha deciso che fosse giusto rifocillarsi. Io ho cercato di dissuarerli, ricordando il sentiero in salita. Non mi hanno dato ascolto...
Per digerire il lauto pranzo ci si butta giù verso la valle...
L'avevo detto, io! Questo succede ad abbuffarsi: alla prima salitina col fondo sconnesso... patapunfete! Due merli in un colpo solo!...
Ma questi inconvenienti sono bazzecole, per gli Iron Men, e la salitaccia (tale si è rivelata!) viene affrontata...
...affrontata...
Ed infine... ha vinto lei: una faticaccia. Ma comunque siamo arrivati al "semaforo"...
Da dove si continua a godere della vista di Cala Arena, anche se qui è sferzata dal mare che oramai è preda dell'uragano...
E si continua a salire...
Dobbiamo raggiungere Elighe Mannu, ai piedi della Punta della Scomunica (la "vetta" dell'Asinara"...)
Chi la dura la vince e siamo arrivati al lecceto della Forestale...
Dove ci si può abbeverare all'unica fonte di tutto il percorso...
Il lecceto...
Punta Ruia ed il sentiero che abbiamo percorso per risalire dal faro: una salita che ci ha ricordato che la pianura non esiste, in natura...
Punta della Scomunica con parte del sentiero che la circonda...
Punta Scomunica (a sx), Punta Ruia (a dx) ed in mezoo il complesso di Elighe Mannu. Vista l'ora tarda e la paura del maltempo (secondo "Il Comandante"...) abbiamo deciso che la vetta dell'Isola e l'esplorazione di alcuni sentieri (non riportati sulle mappe ufficiali...
), meritano un'altra giornata dedicata (chi ha orecchie per intendere... ).
Per cui abbiamo deciso di ridiscendere verso Cala d'Oliva e fare un giretto dell'abitato...
Le "Case Bianche" da cui si dipartono vari sentieri e varie ipotesi...
Il sentiero che porta a Cala d'Oliva dalle Case Bianche...
La diga col piccolo invaso a metà discesa...
Si sbuca davanti al carcere, dove sosta (anche qui!!!
) il Trenino Catalano...
Il rientro verso Cala Reale, accompagnati dal cielo plumbeo ed il mare in burrasca...
Due mari...
Dulcis in fundo: per combattere la paura della incognita traversata cerchiamo l'ausilio del solito sponsor, visto che a Cala Reale hanno aperto un bar ristorante ostello ecc., ecc.
Nonostante i funesti presagi del "Comandante", la motonave Camogli fa rotta verso Porto Torres col suo carico di bikers soddisfatti e come sempre ligi al rispetto di qualsiasi regolamento marinaresco...
...anche se non sono gli unici, però...
Alla prossima...