Proprio oggi ho ricevuto l'opinione di un amico che è presidente di una nota associazione naturalistica della zona; ve ne riporto uno stralcio, ove ovviamente, per correttezza, ho omesso nomi e riferimenti a questioni "politiche"; l'opinione riportata nella riposta (quella colorata in azzurro), è di un noto naturalista di Pesaro, molto ascoltato, per cui credo che per noi poveri bikers si preannuncino tempi duri:
. sono perfettamente d'accordo sul fatto che il Parco, per essere conosciuto, rispettato, protetto ed amato, debba essere conosciuto e frequentato, ma parzialmente e con limitazioni; non lo si può "sforacchiare" ovunque e soprattutto - avendola potuta vedere nel dettaglio - non è assolutamente pensabile la realizzazione della "Carta dei Sentieri" (frutto della precedente gestione) che circolava qualche mese fa e che riportava la tracciatura di sentieri semplicemente assurdi, diversi addirittura sulla falesia ed alcuni - ho provato personalmente a percorrerne dei tratti - come "riscoperta" di presunti "sentieri storici", ma ormai rinaturalizzati da decenni. Ben diversa - invece - sarebbe la possibilità di ottenere una "rete" vera e propria di sentieri - che eviti il dover ritornare con frequenza sulla strada asfaltata - potendo attraversare lunghi tratti (di proprietà privata) adiacenti ad aree coltivate (vigneti in particolare), ma qui entrano in ballo i vari contenziosi in essere appunto con i privati.
Ti riporto un ampio stralcio di altre due risposte, che possono ben integrare e completare quanto sopra.
Rimango a Tua disposizione - se vorrai - per meglio approfondire il nostro pensiero, che - nel caso specifico - va piuttosto a sostegno dei "principi" espressi dal nuovo Presidente; poi, bisognerà vederlo all'opera!
Un carissimo saluto
Un parco nasce e viene finanziato non per fare il doppione dellazienda turistica, dellassessorato allo sport, dellufficio sagre, ma nasce e viene finanziato per gestire un frammento di territorio con più attenzione alla natura. Scopo prioritario. Secondariamente la fruibilità è ammessa e ricercata ma solo nella misura in cui non confligge con la conservazione. Che passa anche per lasciare tranquilli alcuni siti, alcuni ambiti, alcuni territori. Il solo passaggio a piedi può essere molto dannoso, spero di averlo spiegato bene nelle oltre 50 mail scritte da me sul tema. Ormai spero non ci sia più bisogno di ripeterlo. Siamo tanti, siamo sempre alla ricerca di cose da fare, ci piace andare dovunque e non ci piace ammettere che qualcosa ci sia interdetta. Siamo capaci di commuoverci fino alla lacrima per 50 cani voluti dalluomo e responsabilità diretta delle scelte delluomo, mentre non ce ne frega NULLA della sorte di migratori che hanno bisogno di zone tranquille per non morire di fame e stanchezza durante il viaggio, animali che non chiedono altro che continuare a vivere come da milioni di anni, prima delluomo ed ora, a differenza dei cani che sono un esclusivo prodotto delluomo. Se siamo coscienti di cosa debbano fare i parchi abbiamo anche lidea di quanto si possa e non si possa fare, dentro un area protetta.
Il parco, paradossalmente, era molto più tranquillo prima di diventare parco, ora è molto più sotto pressione. Dato che il parco protegge lesistenza di animali e piante, ecco che io, essere umano, posso decidere, in coscienza e consapevolezza, di andare a fare altrove quello che un animale non può, invece, fare altrove, cioè esistere. La risposta che un associazione animalista deve dare prende le mosse da queste considerazioni. Altrimenti decidete che il parco diventi SOLO un grande campo Scuola per farci sport, per farci barbeque ma ridiamo indietro i soldi che non devono essere spesi né per fare sentieri per sportivi, né per dare da mangiare alle folle. Io correvo sul S.Bartolo, ma solo sui sentieri di quella gestione chiamata immobilista, mentre erano scelte precise, erano scelte dettate dalla preoccupazione di lasciare senza pressione le zone naturali. Spero che la Vostra associazione ambientalista sia capace di prendere una posizione che ricordi la sua volontà di stare dalla parte di chi non fa sport ma semplicemente sopravvive, di chi non vota e non fa manifestazioni ma semplicemente cerca di esistere, quegli animali e piante per i quali si istituiscono le aree protette. Secondo me quella degli sportivi, degli escursionisti, dei campeggiatori, è solo un altro modo di essere prepotenti, di volere tutto per se, di guardare solo al proprio immediatissimo interesse.
Mi auguro che il nuovo presidente metta delle sbarre o delle transenne di legno su quei sentieri che sono stati aperti abusivamente ed impropriamente. Non c'è bisogno di fare il "safari" per apprezzare la natura del San Bartolo......
. sono perfettamente d'accordo sul fatto che il Parco, per essere conosciuto, rispettato, protetto ed amato, debba essere conosciuto e frequentato, ma parzialmente e con limitazioni; non lo si può "sforacchiare" ovunque e soprattutto - avendola potuta vedere nel dettaglio - non è assolutamente pensabile la realizzazione della "Carta dei Sentieri" (frutto della precedente gestione) che circolava qualche mese fa e che riportava la tracciatura di sentieri semplicemente assurdi, diversi addirittura sulla falesia ed alcuni - ho provato personalmente a percorrerne dei tratti - come "riscoperta" di presunti "sentieri storici", ma ormai rinaturalizzati da decenni. Ben diversa - invece - sarebbe la possibilità di ottenere una "rete" vera e propria di sentieri - che eviti il dover ritornare con frequenza sulla strada asfaltata - potendo attraversare lunghi tratti (di proprietà privata) adiacenti ad aree coltivate (vigneti in particolare), ma qui entrano in ballo i vari contenziosi in essere appunto con i privati.
Ti riporto un ampio stralcio di altre due risposte, che possono ben integrare e completare quanto sopra.
Rimango a Tua disposizione - se vorrai - per meglio approfondire il nostro pensiero, che - nel caso specifico - va piuttosto a sostegno dei "principi" espressi dal nuovo Presidente; poi, bisognerà vederlo all'opera!
Un carissimo saluto
Un parco nasce e viene finanziato non per fare il doppione dellazienda turistica, dellassessorato allo sport, dellufficio sagre, ma nasce e viene finanziato per gestire un frammento di territorio con più attenzione alla natura. Scopo prioritario. Secondariamente la fruibilità è ammessa e ricercata ma solo nella misura in cui non confligge con la conservazione. Che passa anche per lasciare tranquilli alcuni siti, alcuni ambiti, alcuni territori. Il solo passaggio a piedi può essere molto dannoso, spero di averlo spiegato bene nelle oltre 50 mail scritte da me sul tema. Ormai spero non ci sia più bisogno di ripeterlo. Siamo tanti, siamo sempre alla ricerca di cose da fare, ci piace andare dovunque e non ci piace ammettere che qualcosa ci sia interdetta. Siamo capaci di commuoverci fino alla lacrima per 50 cani voluti dalluomo e responsabilità diretta delle scelte delluomo, mentre non ce ne frega NULLA della sorte di migratori che hanno bisogno di zone tranquille per non morire di fame e stanchezza durante il viaggio, animali che non chiedono altro che continuare a vivere come da milioni di anni, prima delluomo ed ora, a differenza dei cani che sono un esclusivo prodotto delluomo. Se siamo coscienti di cosa debbano fare i parchi abbiamo anche lidea di quanto si possa e non si possa fare, dentro un area protetta.
Il parco, paradossalmente, era molto più tranquillo prima di diventare parco, ora è molto più sotto pressione. Dato che il parco protegge lesistenza di animali e piante, ecco che io, essere umano, posso decidere, in coscienza e consapevolezza, di andare a fare altrove quello che un animale non può, invece, fare altrove, cioè esistere. La risposta che un associazione animalista deve dare prende le mosse da queste considerazioni. Altrimenti decidete che il parco diventi SOLO un grande campo Scuola per farci sport, per farci barbeque ma ridiamo indietro i soldi che non devono essere spesi né per fare sentieri per sportivi, né per dare da mangiare alle folle. Io correvo sul S.Bartolo, ma solo sui sentieri di quella gestione chiamata immobilista, mentre erano scelte precise, erano scelte dettate dalla preoccupazione di lasciare senza pressione le zone naturali. Spero che la Vostra associazione ambientalista sia capace di prendere una posizione che ricordi la sua volontà di stare dalla parte di chi non fa sport ma semplicemente sopravvive, di chi non vota e non fa manifestazioni ma semplicemente cerca di esistere, quegli animali e piante per i quali si istituiscono le aree protette. Secondo me quella degli sportivi, degli escursionisti, dei campeggiatori, è solo un altro modo di essere prepotenti, di volere tutto per se, di guardare solo al proprio immediatissimo interesse.
Mi auguro che il nuovo presidente metta delle sbarre o delle transenne di legno su quei sentieri che sono stati aperti abusivamente ed impropriamente. Non c'è bisogno di fare il "safari" per apprezzare la natura del San Bartolo......