Sono quasi 15 anni che utilizzo la bici per andare al lavoro oltreché per fare (ragionevolmente) tutto il resto... spostamenti, commissioni, spesa, ricerca (zoologica, campionamenti ecc) sul campo, campeggio ecc ... negli anni ho cambiato casa diverse volte lasciando la città (Cagliari) per andare in campagna o nei paeselli (Dolianova, Ussana) immersi in un contesto molto più naturale. Unico svantaggio: mi sono allontanato progressivamente dal posto di lavoro (son passato da 55 a 80 km )... per il resto solo vantaggi. Faccio i turni quindi vado al lavoro 2, 3 volte a settimana e devo portarmi dietro (oltre all’attrezzeria essenziale ma bastante per l’autosufficienza, impianto luci per bici e casco e
camelbak minimale con sacca da 1,5L) il cambio abbigliamento bici per il ritorno, il cambio per il lavoro, laptop e smartphone con il corredo di alimentatori, hard disk esterno, cuffie ecc, medicinali essenziali, abbigliamento tecnico aggiuntivo o di scorta nel caso le condimeteo volgessero al peggio più le cibarie (un pranzo, due cene, colazione, svariate merende…) necessarie. Per viaggiare più leggero ho preso l’abitudine di fare la spesa a Cagliari o (raramente) direttamente a Villasimius, così almeno per un bel pezzo viaggio più leggero e le cose fresche (dentro la busta frigo) si mantengono meglio.
Ovviamente l’aumentare delle distanze, ed il renderlo un evento abituale anziché occasionale, mi ha costretto a "raffinare" le soluzioni "ciclistiche" in tema di trasporto... basta zaino sulle spalle che per quanto "buono" aumenta mostruosamente il carico sul soprassella (oltre ad alzare il baricentro) e già dopo 25km diventa davvero fastidioso... arrivare ai 55, 60 previsti (quando abitavo a Cagliari e me la facevo tutta in bici) diventava una vera tortura. Visti i volumi ed i pesi da maneggiare le borse da bikepacking non erano sufficienti. Sono quindi passato a portapacchi con borse, bici (sempre di "recupero" ed assemblata con gli avanzi della sorella da XC e con roba usata tendente al nuovo) più semplice, economica e leggera, frame bag, impianto luci (su bici e casco). Anche l’abbigliamento tecnico è cresciuto e migliorato col tempo e con l’esperienza, visto che esco con qualunque tempo (meteorologicamente parlando), giorno e notte… quindi si va dai completi antipioggia invernali (ad alta visibilità) alla roba prettamente estiva quanto più leggera e traspirante possibile (e rigorosamente bianca, almeno casco, maglietta, guanti… il sole mena in estate e la differenza rispetto agli altri colori è notevole).
Usualmente integro una parte del viaggio con i mezzi pubblici (Bus extraurbano o metropolitana di superfice quando ero a Dolianova) "combattendo" con le (a dir poco obsolete, come mezzi e soprattutto come mentalità) aziende di trasporto per far si che, semplicemente, entrino nella contemporaneità e si uniformino agli standard (europei) che già dovrebbero rispettare (visti i fondi milionari che da 2 decenni si pappano in questo preciso ambito e con questo preciso scopo). Per anni facevo l'andata con il metodo del commuting (bici+bus+bici) ed il ritorno tutto in bici... tutto allenamento gratis... e con quel payload (una 15^ di kg da scarico, 17-23 da carico) e quelle distanze (non parliamo del vento, vero?) un signor allenamento!
Ora complice la pigrizia ed il fatto che non mi alleno più quotidianamente la sgroppata tutta in bici la faccio una volta ogni tanto, quando ne ho voglia e il meteo non è troppo rompipalle… (vedi alla voce vento che qui raggiunge frequenze ed intensità impensabili altrove).
Alla fine l’utilizzo della bici per andare al lavoro mi permette di fare chilometri che altrimenti non farei e proprio al minimo delle percorrenze sono 140km (70A+70R) almeno 2 volte a settimana, mi permettono di restare in discreta forma e con un allenamento di base accettabile… in più mi diverto, andare in bici è sempre una gran goduria… infinitamente, incommensurabilmente meglio che stare chiuso in macchina...
in foto: ieri, appena arrivato al lavoto a (quasi) pieno carico...