Dopo una settimana a tribulare incredibilmente per una camera d'aria e una guaina del cambio, sabato ancora ho dovuto smadonnare per gli stessi motivi, ma finalmente ho risolto gli infimi problemi.
Dopo pranzo sono andato ad elemosinare un paio di pastiglie dei
freni, visto che le mie sarebbero arrivate solo la settimana successiva. Pablo Masai è infortunato e gentile; e io l'avvoltoio.
Grazie a lui domenica sono potuto andare in bici.
Senza internet per il pc fulminato, non ho potuto vedere che Silvano&Co andavano ai laghi di Palasina, avendo inteso in precedenza che sarebbero andati sabato, non domenica. D'oh.
Per La Thuile non c'è nessuno, allora scatta il piano Z.
Con quella santa ragazza della mia morosa e quella grande zoccola della mia bici andiamo ad Alagna per raggiungere una meta che negli anni avevo mitizzato: il Passo Zube, a sinistra del Col D'Olen guardando da Alagna.
http://imageshack.us/photo/my-images/843/passozubemappa.jpg/
La funivia è aperta, trasporta le bici, ma ci mettono in guardia sul fatto che in Piemonte (o solo ad Alagna non ho capigo) è vietato scendere in bici, quindi se mi beccano mi fanno la multa. Un po' di tentennamento, vista la stagione ancora piena di turisti, di fungaioli e conseguentemente di guardie forestali, cerco una scusa d'emergenza e quella santissima donzella addirittura si offre di pagarmi la multa, pur di farmi andare in bici, nel caso mi avessero fermato. E' pazza. La amo.
Con 5 euri a testa e bici gratis saliamo a Pianlunga 2045m in ovovia.
Faticosamente proseguiamo a piedi sulle piste da sci, trovando anche un "simpaticissimo" pastore che ci rimprovera perché calpestiamo la pietraia malconcia fatta dalle ruspe per le piste da sci, dicendo che non gli facciamo crescere l'erba. Che idiota. Ha preso i soldi per farsi fare le piste da sci sui suoi pascoli? gli hanno rovinato tutto e non hanno ripristinato a dovere i versanti? sono io che camminando in salita gli distruggo i prati... o sono le ruspe?! Idiota. Non mi metto neanche a dire niente. Mi scuso per il mio atto vandalico del camminare, mi sento la romanzina delirante e proseguiamo. Se la sua avidità non gli avesse fatto fare le piste da sci, lì d'inverno era tutto sano vecchio freeride e d'estate magari mi salutava cordialmente se salendo passavo nei puoi paraggi sul bel prato morbido, invece di una pietraia incosistente.
Saliamo un po' oltre l'imbocco del sentiero che porta al Passo Foric perché le piste hanno devastato il versante e spingendo su quella ripidissima autostrada di pietrame abbiamo perso le indicazioni per quel sentiero. Pazienza. Un piccolo pezzo free e ci ricolleghiamo al traverso (che mi ricordavo più ciclabile).
Faccio alcuni tratti in sella, aspettando la santa che mi segue. E' proprio bello quel sentierino in costa di fronte al Monte Rosa!
Al Passo Foric la vista si apre sulle altre valli e la cresta sud si mostra per la sua suggestività.
Proseguiamo senza sosta fino all'Alpe Zube, dove il panorama è ancora più grandioso. La piana retrostante la piccola baita è molto accogliente e la vista sul Monte Rosa lascia a bocca aperta.
I pochi tratti pedalabili sono inferiori ai 20m. Spingo spingo spingo.
Prendo consapevolezza dell'assenza dei muscoli che ho scoperto di recente; muscoli delle spalle/pettoriali che per fare 800m di dislivello a spinta servono molto. Fatica!
Terminati i pratoni, l'ultimo tratto è molto ripido e pietroso.
Zaino, casco,
protezioni, pranzo mio e suo, maglia, ecc.: il tratto con la bici in spalla mi sfianca in fretta. Preferisco spingere anche dove il portage sarebbe molto più agevole.
Finalmente si arriva al Passo Zube! la giornata cristallina non può non premiare lo sforzo.
Si vede il Monte Bianco, il Gran Paradiso (credo) e, giunti alla balconata strapiombante sul Col d'Olen, il Monte Rosa in tutta la sua magnificenza. Che spettacolo!
Himalaya?
balcone vertiginoso sul Vallone dell'Olen
Non fa freddo, l'aria è quasi ferma e si sta benissimo.
creste sud del Vallone dell'Olen
Purtroppo il tempo di riposarsi non è molto, perché lei a piedi ci metterà ancora tre ore e passa a scendere! Povera...
Io lì ho finito di faticare, lei è neanche a metà. Pur avendo cominciato ad andare in montagna da poco, è un'ottima camminatrice.
Però un piccolo drop sull'orlo del precipizio va fatto prima di scendere: davanti a me un saltino di neanche un metro; alla mia destra un saltino da 200m
2890m sono tanti
La WFO invece sulle pietre e il ripido in alto fa valere le sue doti, stupendo la mia ragazza (che finalmente mi vede in opera dal vivo) di come si scenda facilmente dove a piedi si fatica.
Piacevolissimo.
Il ritmo della discesa è ovviamente pedonale e faccio brevissimi tratti alla volta, aspettandola ogni pezzettino.
Com'è lunga a piedi!!!
La discesa dal Passo Zube al Passo Foric non è così piena di piacevoli drop come me la ricordavo... come l'avevo mitizzata nei ricordi nuvolosi che avevo. Però sono riuscito ugualmente a fare qualche salto, droppetto e un ripido da cacarmi addosso.
qui son volato un po' più lontano del previsto... porca che planata!!
roba facile
ripido sconnesso di 7/8m che mi prendeva male, dovendo partire da fermo da un gradino
free as I want
miei simili
La discesa in Val D'Otro è tecnica, in alcuni tratti proprio ostica. Ne approfitto per fare lunghi pezzi a passo d'uomo, per stare più in compagnia e non andare e venire come un cane.
tratto scorrevole appena sotto al Passo Foric
Arrivati ai primi alpeggi sopra Otro, dove il sentiero è più largo e pianeggiante convinco la mia piccolina a salire sulla mia bestia enorme, per farla riposare un po'. Nonostante gli ammortizzatori tarati per il doppio del suo peso, ci prende gusto.
Poi risalgo in sella ed attraversiamo i pascoli di Otro, con le bellissime baite Walser, in due sulla bici.. ahah. E' stato fortissimo! Di bici lì se ne vedono poche... una bici da freeride da 29" con su un animalo corazzatissimo e una donzella sulla canna non s'è visto proprio da nessuna parte al mondo. Ahah.
Giù sulla mulattiera pratosa come se stessimo andando a prender il pane in centro. Che ridere.
Da Otro ad Alagna la mulattiera è uno spasso da fare in bici. Avrebbe meritato sicuramente una continuità maggiore, ma non volevo perderLa di vista, poiché non potevo abbandonare da sola anche per pochi minuti questa santa, stanca, che mi ha accompagnato per 6 ore in giro per i monti.
Poco prima di Alagna, se si scende per la Via Crucis, si fanno tante scale piuttosto antipatiche. L'altra volta, scendendo a piedi, le avevo valutate pericolose per l'Sx in alcni tratti, perché erano più una successione di lame di roccia che non veri gradini. Il ruotone e la Dorado mi davano più tranquillità. M'è piaciuto.
dove i gradini erano "gradini", non lame sconnesse
Morale:
Amo follemente una ragazza folle.
Il Passo Zube è meglio raggiungerlo a piedi. In bici è meno mitico di quanto mi ricordassi. Ma merita molto.
La WFO è una bella bici e si trova meglio nel freeride old-style, dove spiace di meno non fare certi droppazzi (che cmq non fa nessuno).
La Dorado nel vert è più difficile da manovrare. Devo prenderci più la mano.
La Val d'Otro è proprio carina. Dal Passo Zube ad Alagna non passa mai. A piedi è infinita. In bici è fiko: dal free totale in alto, ai sentieri sinuosi nella prima metà, dal tecnico lento sopra Otro, alla mulattiera veloce, dalla mulattiera scassata ai gradini-trappola. Bello.
Scendere tra i pascoli in posti sperduti con la mia ragazza sulla canna non ha prezzo.