Sabato sono stato a Casalserugo a dare una mano alle famiglie alluvionate.
Beh che dire, un'esperienza forte. Entrando nelle case sembrava che ci fosse stato un terremoto piuttosto che un'alluvione: tutti i mobili sono stati ribaltati e schiantati su una delle parete dalla forza dell'acqua.
Ma venendo subito alle note positive ho visto un'orgazzazione formidabile da parte di chi ha portato i soccorsi. Si è trattato di semplici cittadini volontari che con base alla parrocchia di Casalserugo ha radunato attorno a se una moltitudine di volontari e con mezzi e fondi propri o provenienti da donazioni ha portato tutto quanto serviva alle famiglie per cominciare a porre rimedio ai danni subiti. Dal cibo, ai secchi, alle scope, fino ai disinfettanti.
I rumori di camion delle spazzature (che sono arrivati immediatamente per portar via i cumuli di mobili da buttare), martelli pneumatici, di pompe, l'andirivieni di artigiani per rimettere in sesto le forniture come acqua e corrente elettrica, erano l'emblema di una comunità che si rimette subito al lavoro per ricominciare a vivere. Senza troppe lamenele, piagnistei e polemiche che sono più di tutto il lato marginale deteriore che però, come al solito, è quello che viene più enfatizzato dalla TV insulsa che ci ritroviamo a vedere la sera.
Ringrazio Paola Canesso dell'associazione "Banca del Tempo" che con la sua laboriosa pazienza e il sorriso sempre sulle labbra è riuscita ad organizzare tutto questo.
Ragazzi questo è il Veneto del quale tutti dobbiamo andare fieri!