Mi sono armato di pazienza e mi sono letto tutti gli interventi di questo topic, devo dire ben fatto come tutti gli altri ed illuminante in molti punti.
Un paio di considerazioni, qualcuno nel discorso carbonio/calore aveva fatto notare che i
freni delle F1 sono fatti in carbonio, è vero, ma non sono fatti in "fibra" di carbonio, il procedimento è totalmente diverso e non sono presenti nè fibra, nè resine leganti.
Per quanto riguarda i cerchi da strada con le piste frenanti in carbonio và detto che innanzitutto usano pattini freno fatti appositamente per contenere il calore e che vengono usate preferibilmente con copertoni tubolari.
Con i copertoncini infatti il problema del calore c'è eccome, la pressione dell'aria che sforza sui fianchi del cerchio unita al decadimento delle caratteristiche delle resine che lo impregnano, potrebbe portare all' "apertura" del cerchio, infatti spesso le
ruote per copertoncino hanno la pista frenante e i labbri di tenuta del copertone in alluminio, problema che con i tubolari non si pone.
Per chi diceva che molti telai in carbonio contengono kevar, se non sbaglio non è kevlar, ma la più economica fibra di vetro.
In merito ai costi che ci sono nell'iniziare a produrre teali in alluminio o in carbonio và fatta una doverosa considerazione, ad un certo punto tutte le aziende hanno inserito in catalogo modelli in carbonio o alluminio/carbonio, per il semplice fatto che il mercato andava in quella direzione e quindi tutti "dovevano" averli, ma ben pochi hanno investito in tecnologia, come spesso succede hanno semplicemente scelto dei modelli dal catalogo di chi effettivamente li produce e hanno apllicato le loro grafiche, saltando a piè pari tutta la fase progettuale.
Un discorso simile avviene anche per le tubazioni idroformate, spesso vengono acquistate già prefinite e solo saldate, non c'è uno studio vero e proprio dell'idroformatura in base alle caratteristiche del telaio, c'è più un'adattamento del progetto in base alle tubazioni disponibili sul mercato. Un meccanismo a cui sfuggono probabilmente solo i modelli top di gamma (spero).
Dopo queste chiacchere da bar arrivo alla mia domanda:
Recentemente ho letto che c'è stata una rivalutazione dei telai fasciati rispetto ai più blasonati monoscocca, in quanto consentirebbero di gestire in modo migliore lo spessore delle fibre nei singoli tubi e il loro orientamento, qualcuno ha notizie (notizie, non chiacchere) in merito? Perche è una cosa che mi incuriosisce molto.
Personalmente non prediligo un materiale piuttosto che l'altro, ma sono convinto che ci sia molta disinformazione, resistenze culturali (anche io sono uno di quelli che comunque del carbonio in mtb non si fida fino in fondo, anche se rimango affascinato da ogni pezzo di fibra nera che vedo) e tanto tanto marketing.
Piccolo Ot sul discorso resistenza delle fibre.
Si è parlato di rottura del carbonio a livello di fibre, ma sul cedimento della struttura?
Faccio un esempio, il mio casco ha fatto una caduta di 70 cm su un piano in marmo, esteticamente era perfetto, non si vedeva nemmeno il graffio, ma una volta schiacciato (a mani nude) ha fatto crack, la sensazione era che ci fosse stata una delaminazione (non riesco a trovare un termine più consono) degli strati delle fibre.