Mi viene in mente una vecchia considerazione, che magari c'entra o forse no.
Un modo di dire da informatici suona più o meno "è entrato in loop" e, se riferito a una persona, indica che ha adottato inconsapevolmente un comportamento ripetitivo e ossessivo che non porta a nulla, proprio come un'applicazione in stallo. Nello sport capita a molti e le app, spesso involontariamente, possono indurre o rafforzare simili comportamenti, quando non le conseguenti tendiniti.
Se di sport non dobbiamo vivere, facciamo quello che ci piace, non preoccupiamoci più di tanto di cosa o quanto fanno gli altri e soprattutto evitiamo di essere perennemente ingarellati. Quando vogliamo gareggiare, attacchiamoci un numero (anche virtuale) alla maglia e non andiamo a sfidare gli automobilisti ignari ai semafori. Ricordiamo che una gara ha un inizio, una fine e dei concorrenti che sanno di esserlo.
Un modo di dire da informatici suona più o meno "è entrato in loop" e, se riferito a una persona, indica che ha adottato inconsapevolmente un comportamento ripetitivo e ossessivo che non porta a nulla, proprio come un'applicazione in stallo. Nello sport capita a molti e le app, spesso involontariamente, possono indurre o rafforzare simili comportamenti, quando non le conseguenti tendiniti.
Se di sport non dobbiamo vivere, facciamo quello che ci piace, non preoccupiamoci più di tanto di cosa o quanto fanno gli altri e soprattutto evitiamo di essere perennemente ingarellati. Quando vogliamo gareggiare, attacchiamoci un numero (anche virtuale) alla maglia e non andiamo a sfidare gli automobilisti ignari ai semafori. Ricordiamo che una gara ha un inizio, una fine e dei concorrenti che sanno di esserlo.
Ultima modifica: