L'alba all'elba è sempre bellissima! ci sono appena stato una settimana e su sei uscite ho visto sei albe, fantastico. Il giro migliore l'ho fatto l'ultimo giorno, volevo assolutamente salire (quasi) sul punto più alto dell'isola fra il capanne e il cote per farmi 1000 m. di dislivello fino a pomonte, giro da circa 5 ore, ma avevo esaurito i "bonus" con la dolce metà e dovevo rientrare per forza alle 9 di mattina!
Unica soluzione? Una bella notturna alla rovescia, con partenza almeno un'ora prima dell'aurora e due ore prima dell'alba prevista alle 6, anche se non mi sono portato l'attrezzatura per le notturne!
Dopo aver dormito poche ore, parto perciò alle 4 da marina di campo e inizio la scalata al perone. Buio pesto, non c'è neanche uno spicchio di luna ad illuminare la strada, ma subito gli occhi si abituano all'oscurità e salgo in un atmosfera irreale, con la sola luce di un led intermittente di emergenza a segnalare la mia presenza. Una notturna cosi non l'avevo mai fatta, il buio è completo e il contatto con la natura e con il firmamento stellato è veramente intenso. Salgo cosi per un'oretta, il silenzio totale è spezzato solo dal mio fiato e dal rumore di qualche muflone in fuga disturbato dal mio arrivo. Prima della fine della salita, con le prime luci dell'aurora, intravedo anche due grossi cinghiali che si tuffano nel buio del bosco. Alle 5 sono al Perone e con le prime luci dell'alba mi tuffo in discesa verso il poggio. Dietro una curva la sorpresa: un gruppo di una quindicina di mufloni mi sente arrivare solo all'ultimo momento e si butta nel bosco, un grosso maschio si attarda, devo frenare bruscamente per non investirlo e mi passa ad 1 metro di distanza. Due anni fa avevo quasi investito un cinghiale, questa volta è toccato al muflone, problemi di chi esce all'alba.
Imbocco il sentiero 6 che mi porta verso la via crucis e quando sono sopra marciana, alle sei, eccola, è lei, l'alba!
All'elba l'ho sempre vista, dovrei esserci abituato, ma ogni giorno è una cosa diversa, una sensazione piacevole e rilassante e oggi ancora di più, visto che sono già due ore che pedalo!
Saluto il sole, come faccio ogni mattina quando lo vedo spuntare al di la del mio manubrio e arrivo al bivio con il sentiero 10.
Da qui mi aspetta una buona mezz'ora con la bici in spalla, sono in perfetto orario e comincio a salire ammirando il panorama.
Finalmente arrivo alla sella fra il cote e il capanne, la tavola, siamo a quasi 1000 m. di altezza, indosso le protezioni, il tempo di una foto e andiamo a scoprire questa nuova discesa che mi porterà fino al livello del mare.
Sono le 7.15, non ho molto tempo per sciropparmi questi mille m di dislivello fino a pomonte e so già che saranno impegnativi.
Affronto la discesa con cautela, visto che sulla carta Kompass è descritta con molti tratti difficili a spinta, ma un pò alla volta ci prendo la mano e riesco a superare anche i passaggi più tecnici, la discesa si fa divertente ma sempre molto impegnativa, non ci si può rilassare un attimo. Arrivo al bivio per Pomonte, questo tratto lo conosco, ma è sempre molto difficile, roccia, sabbia, sassi, tornanti, non sono neanche le 8 ma fa già un gran caldo, forse anche per lo sforzo. Arrivo al bivio per Chiessi, mi piacerebbe prendere questo sentiero che ancora non conosco ma ho i minuti contati e allungherei troppo la strada, decido di continuare per pomonte. Però devo subito fermarmi, dalla ruota posteriore proviene un fastidioso rumore. Sono i freni, ho finito le pastiglie e il calore delle lunghe frenate dalla cima ha deformato i ferretti di sostegno. Riparo alla buona e in fretta e decido di consumare l'ultimo mezzo mm senza cambiare le pastiglie. Riprendo la discesa, sempre impegnativa, non molla un attimo, più si scende e più fa più caldo e non ho tempo per fermarmi. Alle 8.10 sono a Pomonte, levo le protezioni e comincio a pedalare verso marina, una bella tiratona, arrivo all'auto, butto dentro la fida canyon e alle 9 puntualissimo sono a Lacona con il pane fresco.
I figli dormono ancora, mia moglie si è appena svegliata e prepara la colazione.
Penso che forse me la sarei potuta prendere con più calma e dormire un pò di più.
Ma poi ripenso alla pedalata al buio, ai mufloni, all'alba, ai mille metri di dislivello mentre gli altri dormivano e un sorriso di felicità compare sul mio viso, mentre comincio a spalmare la nutella sul pane ancora caldo.
Unica soluzione? Una bella notturna alla rovescia, con partenza almeno un'ora prima dell'aurora e due ore prima dell'alba prevista alle 6, anche se non mi sono portato l'attrezzatura per le notturne!
Dopo aver dormito poche ore, parto perciò alle 4 da marina di campo e inizio la scalata al perone. Buio pesto, non c'è neanche uno spicchio di luna ad illuminare la strada, ma subito gli occhi si abituano all'oscurità e salgo in un atmosfera irreale, con la sola luce di un led intermittente di emergenza a segnalare la mia presenza. Una notturna cosi non l'avevo mai fatta, il buio è completo e il contatto con la natura e con il firmamento stellato è veramente intenso. Salgo cosi per un'oretta, il silenzio totale è spezzato solo dal mio fiato e dal rumore di qualche muflone in fuga disturbato dal mio arrivo. Prima della fine della salita, con le prime luci dell'aurora, intravedo anche due grossi cinghiali che si tuffano nel buio del bosco. Alle 5 sono al Perone e con le prime luci dell'alba mi tuffo in discesa verso il poggio. Dietro una curva la sorpresa: un gruppo di una quindicina di mufloni mi sente arrivare solo all'ultimo momento e si butta nel bosco, un grosso maschio si attarda, devo frenare bruscamente per non investirlo e mi passa ad 1 metro di distanza. Due anni fa avevo quasi investito un cinghiale, questa volta è toccato al muflone, problemi di chi esce all'alba.
Imbocco il sentiero 6 che mi porta verso la via crucis e quando sono sopra marciana, alle sei, eccola, è lei, l'alba!
All'elba l'ho sempre vista, dovrei esserci abituato, ma ogni giorno è una cosa diversa, una sensazione piacevole e rilassante e oggi ancora di più, visto che sono già due ore che pedalo!
Saluto il sole, come faccio ogni mattina quando lo vedo spuntare al di la del mio manubrio e arrivo al bivio con il sentiero 10.
Da qui mi aspetta una buona mezz'ora con la bici in spalla, sono in perfetto orario e comincio a salire ammirando il panorama.
Finalmente arrivo alla sella fra il cote e il capanne, la tavola, siamo a quasi 1000 m. di altezza, indosso le protezioni, il tempo di una foto e andiamo a scoprire questa nuova discesa che mi porterà fino al livello del mare.
Sono le 7.15, non ho molto tempo per sciropparmi questi mille m di dislivello fino a pomonte e so già che saranno impegnativi.
Affronto la discesa con cautela, visto che sulla carta Kompass è descritta con molti tratti difficili a spinta, ma un pò alla volta ci prendo la mano e riesco a superare anche i passaggi più tecnici, la discesa si fa divertente ma sempre molto impegnativa, non ci si può rilassare un attimo. Arrivo al bivio per Pomonte, questo tratto lo conosco, ma è sempre molto difficile, roccia, sabbia, sassi, tornanti, non sono neanche le 8 ma fa già un gran caldo, forse anche per lo sforzo. Arrivo al bivio per Chiessi, mi piacerebbe prendere questo sentiero che ancora non conosco ma ho i minuti contati e allungherei troppo la strada, decido di continuare per pomonte. Però devo subito fermarmi, dalla ruota posteriore proviene un fastidioso rumore. Sono i freni, ho finito le pastiglie e il calore delle lunghe frenate dalla cima ha deformato i ferretti di sostegno. Riparo alla buona e in fretta e decido di consumare l'ultimo mezzo mm senza cambiare le pastiglie. Riprendo la discesa, sempre impegnativa, non molla un attimo, più si scende e più fa più caldo e non ho tempo per fermarmi. Alle 8.10 sono a Pomonte, levo le protezioni e comincio a pedalare verso marina, una bella tiratona, arrivo all'auto, butto dentro la fida canyon e alle 9 puntualissimo sono a Lacona con il pane fresco.
I figli dormono ancora, mia moglie si è appena svegliata e prepara la colazione.
Penso che forse me la sarei potuta prendere con più calma e dormire un pò di più.
Ma poi ripenso alla pedalata al buio, ai mufloni, all'alba, ai mille metri di dislivello mentre gli altri dormivano e un sorriso di felicità compare sul mio viso, mentre comincio a spalmare la nutella sul pane ancora caldo.