Acqua, acqua, acqua! (racconto a puntate)

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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apenseri

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R.R. 9.2 (AM)
Per questo capitolo non c'è bisogno di tante parole, non c'è bisogno di tante descrizioni.
Parleranno le immagini che vi presento in "presa diretta", senza montaggio, con l'audio originale dei componenti dell'ammiraglia che ci aveva preceduto, passando per una strada asfaltata, alla fine della discesa di Castelnuovo.

YouTube - Discesa da Castelnuovo[/URL]

... commentate, se volete
 

busbiker

Biker serius
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montefiore conca
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Ieri sera ho saputo da Simba che in corrispondenza dell'albero caduto e che voi avete scavalcato, è venuta giù una frana che ha chiuso completamente la strada e che non è possibile superarla neanche a piedi,quindi quella che avete fatto voi sabato scorso sotto il diluvio è stata" l'ultima discesa da Castelnuovo"....... Almeno fino a quando non si riuscirà ad aprire un varco.
 

apenseri

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R.R. 9.2 (AM)
Marco e Raffaele e Sandro la chiamano la salita dei Sassi, noi che ce la troviamo vicina a casa non abbiamo un vero nome per quel tratto, ma ci ricorda, in peggio, il fondo della Parigi-Roubaix.
Si tratta di due chilometri di salita, non ripidissima, che inizia 500 metri dopo la discesa ripresa al capitolo precedente.
Il fondo è sterrato, costellato di grossi sassi, sembra una vecchia strada romana, percorrerla in condizioni normali è estremamente dura, si vaga da un lato all'altro della strada cercando un tratto con più terra e meno sassi, poi ci si sposta di nuovo perchè sembra che dove si pedalava prima fosse migliore, non si riesce a pedalare in piedi, non si riesce a mantenere un ritmo costante, l'incedere è continuamente ostacolato dal sopraggiungere di nuovi sassi. Non transitano mai veicoli e quei pochissimi che ci ho mai visto procedono letteralmente a passo d'uomo, per evitare di toccare il fondo del veicolo sui sassi oppure di distruggere gli ammortizzatori.
All'imbocco della salita troviamo 100 metri di acqua, alta una decina di centimetri, ovviamente piove ancora forte, lo avete visto nelle riprese precedenti.
Prima di aumentare il ritmo, aspettiamo di esserci tutti e 15, poi, ognuno portando dietro la sua fatica ed il suo bel carico di vestiti fradici, imposta il ritmo a lui più congeniale.
Non ci parliamo quasi per niente, zigzaghiamo incrociando le traiettorie, ognuno si preoccupa di se stesso, la fila indiana è inesistente quanto inutile, piove, piove, piove.
Le ammiraglie, che sono diventate due con l'arrivo di Sandro e del suo furgone, ci aspettano in cima, a 100 metri dalla strada asfaltata per Montefiore e questo è quello che vedono:

YouTube - Salita dei Sassi 2.wmv[/URL]
 

apenseri

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Qualcuno ha per caso una traccia GPS di questo giro epico?

Penso che la traccia ce l'abbiano solo gli Svizzeri, ma sono...... in SVIZZERA!
Scherzi a parte, te la potrei preparare ma sappi che non è il migliore giro che si può fare in condizioni "normali": noi abbiamo inserito diversi tratti di asfalto che senza la pioggia avremmo evitato, a favore di sentieri e carraie.
Oltretutto c'è il problema della frana menzionata qualche post fa da Busbiker, che non si sa quando verrà rimossa, essendo quel tratto in una strada vietata al transito veicolare ed utilizzata esclusivamente da agricoltori e cacciatori.
Se vuoi, fra qualche settimana, ti posso accompagnare a fare un giro in quella zona e così la traccia potrai estrapolarla direttamente con il tuo GPS.
 

picasso70

Biker dantescus
6/10/07
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Montescudo (RN)
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Se vuoi, fra qualche settimana, ti posso accompagnare a fare un giro in quella zona e così la traccia potrai estrapolarla direttamente con il tuo GPS.

Affare fatto!!! La frana in questione penso di aver capito dove si trovi: nella discesa acciottolata che dalla Montefiore-Tavoleto scende allo Swing Golf per poi risalire verso Castelnuovo. Se è quella è un vero peccato perché è una stradina che mi si addice molto e che ho quindi percoro svariate volte
 

apenseri

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ammiraglia.jpg


Non mi era mai capitato di pedalare con una macchina di supporto al seguito.
Come potete vedere si trattava di un furgono, con tanto di sponsor, in modo che le auto che seguivano capivano al volo che davanti c'era un qualche tipo di gruppo ciclistico.
E' stato un gran conforto vedere che Marco era sempre dietro di noi per qualsiasi evenienza; sapere che quando non poteva seguirci a causa dei tratti off-road sarebbe stato comunque presente al primo incrocio: ha indovinato i tempi di ogni nostro passaggio.
A due chilometri dalla sosta per il pranzo, ci ha superati tutti, per portare zaini e borse con indumenti asciutti al ristorante, in modo che immediatamente dopo il nostro arrivo avessimo modo di cambiarci.
Dalla sosta pranzo in poi gli ho passato la mia macchina fotografica che fino ad allora era stata nascosta nel mio zaino opportunamente avvolta in un cellophane impermeabile.
Alla partenza dalla sosta per il pranzo, due degli Svizzeri hanno ritenuto più opportuno prosegiure in furgone, poco dopo, nelle immagini che state per vedere, un altro Svizzero ha deciso di abbandonare la pedalata: incominciava a procedere a zig-zag anche in un tratto asfaltato a poco ripido, Robert, che chiudeva il gruppo insieme a me, ha pure provato a spigerlo ma le forze erano proprio finite; si è fermato ed è salito al calduccio del furgone assieme alla sua MTB.

YouTube - Ammiraglia 2.wmv[/URL]

Marco, che normalmente è grande in sella, questa volta è stato un grande nell'assistenza e nel supporto morale che ci ha dato.........
GRAZIE!
 

apenseri

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R.R. 9.2 (AM)
[url=http://www.youtube.com/watch?v=EguwPz_5WGA]YouTube - Discesa finale[/URL]

Nelle immagini qui sopra è ripresa una parte della discesa da Montefiore a Morciano.
Ormai la parte in salita è definitivamente finita, il contachilometri segna 45 km/h.
In curva la tenuta è buona, comunque non esagero con le pieghe.
Nessuno ora ha bisogno di superarci, il rumore del furgone di Marco suona come una musica dietro di me.
Piove ancora, e si vede.
Finisce la discesa, Raffaele ha freddo, me lo confesserà dopo, e pensa che la cosa migliore da fare per riscaldarsi sia quella di sparare tutte le energie rimaste.
Il gruppo si assottiglia ma rimane compatto.
Mi accorgo che il mio contachilometri è fermo, accosto un attimo per verificare se i sensori si sono spostati, niente a casa scoprirò che il contachilometri e affogato! Il gruppo nel frattempo mi ha dato 200 metri e recuperare, da solo, con il vento contro, sarà un'impresa (....... un'altra).
Li raggiungo a Pianventena, il ritmo resta elevato, svoltiamo a sinistra a ci dirigiamo verso il fiume Conca, superiamo il campo da golf.
 

apenseri

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R.R. 9.2 (AM)
Siamo ormai a pochi chilometri dall’arrivo, ci aspetta solo l’ultimo tratto di ciclabile, a valle del campo da golf, quello meno invaso dall’acqua; Marco con l’ammiraglia ed i tre svizzeri ritirati mi saluta, visto che da ora in poi sarà tutto tratto off-road; mi avvisa di chiamarlo al cellulare in caso qualcuno avesse bisogno.
Il sentiero è più allagato che alla mattina, ma è comunque percorribile, ora davanti a me scorgo solo due o tre bikers, gli altri sono nascosti dalle continue semicurve.
Usciamo dal sentiero, percorriamo 200 metri di asfaltata ed entriamo nella ciclabile del Conca, l’ultimo tratto prima del mare, il fondo è intriso di acqua ma è molto drenante e non ci sono problemi.
Oltrepassiamo il sottopassaggio della Statale e poi della strada Cattolica-Misano, ci avviciniamo al sottopassaggio del ponte della ferrovia……. rallento: davanti sono tutti fermi. Il fiume Conca che fino a quel punto ci scorreva sulla sinistra seminascosto dalla vegetazione ora è davanti a noi, ha invaso completamente la sede della ciclabile; in questo punto non c’è molta corrente ma ci sarà almeno ½ metro d’acqua.
Ci scambiamo qualche sguardo, non parliamo neppure, Raffaele aggancia entrambi i pedali e ….. si tuffa. Gli altri lo seguono, ad uno ad uno, senza parlare, senza lamentarsi, senza imprecare; prima di me che sono sempre l’ultimo, parte l’unica ragazza del gruppo. Innesto subito il rampichino, potrebbe servire, non vedo cosa c’è sotto di me: l’acqua è talmente marrone da perdere ogni sua normale trasparenza, figuriamoci dove c’e n’è così tanta. Il terreno sotto le ruote è solido, segno che siamo sulla ciclabile, anche se non si vede, teniamo il più possibile la destra, vicino alle colonne del ponte, procediamo lentamente ma inesorabilmente. Nessuno smette di pedalare, tutti proseguono senza esitazione, nessuno ha bisogno di poggiare il piede, probabilmente nessuno pensa cosa significherebbe una caduta in questo punto; saranno 50 metri, forse 100, non so dire con esattezza, l’acqua arriva a coprire quasi per intero le ruote; pedali, catena, trasmissione sono completamente sommersi. Ora l’acqua inizia a diminuire, il ponte è superato, continuiamo a tenere la destra e come niente fosse abbiamo le MTB fuori dal fiume.
Ognuno dentro di noi esulta, è appagato, ma non basta; alzo la testa ed uno spettacolo che ancora ho negli occhi mi colpisce: il mare ed il fiume stanno combattendo per contendersi lo spazio che serve alle loro acque. Imponenti onde marroni si alzano da questo insolito campo di battaglia, il mare che la mattina era splendidamente calmo è un incredibile turbinio di schiuma e di fango, cerca di farsi un po' di spazio rubandolo al letto del fiume; il fiume, che dietro di sè ha l'acqua di un'intera vallata che spinge, vuole riversarne una parte là dove è normale che debba andare; un altro meraviglioso spettacolo che la natura ha voluto riservarci in questa incredibile giornata.
Ora siamo sulla spiaggia, la ragazza è rimasta indietro, è stravolta ma serena, mi fa cenno che è tutto ok, proseguiamo lentamente verso la passerella e raggiungiamo il deposito delle biciclette dell’albergo.
 

apenseri

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R.R. 9.2 (AM)
Cosa volete che vi dica di più?
Ho cercato di raccontarvi, con l’aiuto di riprese e fotografie, quella che è stata per me un’uscita indimenticabile; questo racconto vuole rendervi partecipi di quello che abbiamo vissuto, ma servirà anche a me per aiutarmi a non perdere nessuno dei dettagli di questa che rimarrà comunque una giornata memorabile.
Tanta acqua così in un giorno solo era molto tempo che non se ne vedeva, le previsioni meteo ci avevano avvisato ma avevamo sperato fino all’ultimo che sbagliassero.
Ora posso serenamente dire che sono contento che sia andata così, sono felice che il cielo ci abbia mandato tutta l’acqua che i meteorologi ci avevano promesso….. e forse anche un poco di più!
Arrivare dopo una giornata del genere, insieme a persone fino a due giorni prima sconosciute, scambiarsi complimenti, pacche sulle spalle ed affettuose strette di mano per avere condiviso un’esperienza così unica è stato meraviglioso.
Vedere questi spettacoli della natura è bellissimo, viverli da dentro in sella alla propria MTB è fantastico, condividere tutto questo con quasi venti persone è forse irripetibile.
La gioia, la soddisfazione, la tranquillità mostrata nelle immagini dell’arrivo dovrebbero spiegare a tutti quanti quello che abbiamo provato.
D’ora in avanti, quando mi alzerò la mattina per andare in MTB e sentirò che fuori piove, probabilmente non tornerò più a letto.
Scusate se l’ho fatta un po’ lunga, ma dal mio punto di vista lo meritava.
Grazie.
Grazie a Raffaele, a Marco, a Sandro, a Denis, ma anche a Robert, Kristian, Heinz, Kurt, Thomas…… (forse ne ho sbagliato qualcuno e sicuramente ne ho dimenticati tanti).
Grazie a tutti voi che avete dedicato un po’ del vostro tempo a leggermi.
Andrea.
 

CRISTIAN.D

Biker velocissimus
Non avendo pazienza a leggere a puntate, ho letto tutto solo adesso...

Cosa dire... come dicono gli americani... "RESPECT!"

A tutti, ai locals, agli Svizzeri, ad Andrea per la prestazione e per il racconto. Ti volevo dare una reputazione, ma come che l'ultima l'ho data sempre a te, il sistema non mi permette ancora.

Piccolo suggerimento:

Dagli una sistemata al racconto e mandalo a qualche rivista di MTB. Sicuramente verrà pubblicata, ed è giusto che più gente possa leggere (e sognare) sulla vostra impresa.

Io non sareì mai partito in MTB in quelle condizioni, ma leggendovi, stranamente, il sentimento che mi è venuto fuori è stato: "Mi sarebbe piaciuto esserci!"

Grazie Andrea!
:celopiùg:
 

busbiker

Biker serius
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Complimenti Andrea x l'ottima descrizione dell'avvenimento. Sono sicuro che quelli che leggeranno il tuo racconto capiranno quello che avete vissuto in quella giornata memorabile, anche se non erano presenti.
Arrivederci alla prossima uscita!
 

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