Marco e Raffaele e Sandro la chiamano la salita dei Sassi, noi che ce la troviamo vicina a casa non abbiamo un vero nome per quel tratto, ma ci ricorda, in peggio, il fondo della Parigi-Roubaix.
Si tratta di due chilometri di salita, non ripidissima, che inizia 500 metri dopo la discesa ripresa al capitolo precedente.
Il fondo è sterrato, costellato di grossi sassi, sembra una vecchia strada romana, percorrerla in condizioni normali è estremamente dura, si vaga da un lato all'altro della strada cercando un tratto con più terra e meno sassi, poi ci si sposta di nuovo perchè sembra che dove si pedalava prima fosse migliore, non si riesce a pedalare in piedi, non si riesce a mantenere un ritmo costante, l'incedere è continuamente ostacolato dal sopraggiungere di nuovi sassi. Non transitano mai veicoli e quei pochissimi che ci ho mai visto procedono letteralmente a passo d'uomo, per evitare di toccare il fondo del veicolo sui sassi oppure di distruggere gli ammortizzatori.
All'imbocco della salita troviamo 100 metri di acqua, alta una decina di centimetri, ovviamente piove ancora forte, lo avete visto nelle riprese precedenti.
Prima di aumentare il ritmo, aspettiamo di esserci tutti e 15, poi, ognuno portando dietro la sua fatica ed il suo bel carico di vestiti fradici, imposta il ritmo a lui più congeniale.
Non ci parliamo quasi per niente, zigzaghiamo incrociando le traiettorie, ognuno si preoccupa di se stesso, la fila indiana è inesistente quanto inutile, piove, piove, piove.
Le ammiraglie, che sono diventate due con l'arrivo di Sandro e del suo furgone, ci aspettano in cima, a 100 metri dalla strada asfaltata per Montefiore e questo è quello che vedono:
YouTube - Salita dei Sassi 2.wmv[/URL]