Abuso di potere

samuelgol

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"se giudichi le persone non hai il tempo per amarle"

Madre Teresa di Calcutta



:smile::celopiùg:
Facile citare Madre Teresa di Calcutta da Viterbo. Toccherebbe andare a Calcutta se ci si vuole ispirare a lei al 100%. :il-saggi:
Personalmente penso che giudicando le persone si colgano maggiormente le differenze fra le stesse, amando così più intensamente quelle che ci piacciono e al più trattando con distacco quelle che non ci piacciono. Lasciamo a Dio di amare tutti, salvo mandare i cattivi all'inferno però ;-)
 

motobimbo

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Facile citare Madre Teresa di Calcutta da Viterbo. Toccherebbe andare a Calcutta se ci si vuole ispirare a lei al 100%. :il-saggi:

vuoi scherzare?

io ispirarmi a MTC??!! maffigurati, sono lontano anni luce da quel tipo di dimensione.

la mia era solo una battuta per cazzeggiare un pò, del resto neanche io sono esente dal provare sentimenti "ostili" nei confronti di chi, anche legittimamente, pone in essere atti che ledono o semplicemente incidono la mia sfera personale...pensa ad esempio al taglio del legname sui pistini della faggeta da noi realizzati con tanta fatica e devastati nel giro di un paio di settimane.
Non ho difficoltà ad ammettere che mi sono venuti in mente pensieri "illegali"...ma non credo che ciò dipenda dal fatto che vivo a Viterbo piuttosto che a Calcutta. :loll:
 

sembola

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Non condivido il giudizio morale, proprio per motivi...morali :mrgreen: Piuttosto che Madre Teresa, preferisco citare un proverbio dei nativi americani: non giudicare un uomo prima di aver camminato un giorno nei suoi mocassini.

Questo per dire che nessuno di noi sa il perchè di certi atteggiamenti, e che è possibile ed in certi casi molto probabile che ci siano stati dei precedenti che li motivino. Prendiamo per esempio il caso citato da Giuva74, dove il proprietario del fondo accetta che escursionisti a piedi passino nel suo terreno ma non vuole che ci passino le biciclette. Non può essere che sia un misantropo gretto che non vuole gente fra i piedi, no? per cui non resta che un'altra ipotesi, che abbia qualche conto aperto con la "categoria" a due ruote dovuto -evidentemente- a qualche esperienza poco felice.


Oppure l'altro esempio, quello di Tc70: le piste ciclopedonali a mio modesto parere sono un luogo potenzialmente molto pericoloso, perchè si mischiano utenti con velocità molto diverse e soprattutto abituati a non rispettare alcuna regola; peggio ancora se ci sono delle abitazioni. Magari se tutti i giorni per uscire di casa si dovesse rischiare lo scontro con le bici e magari prendersi anche un vaffanculo, o appunto dover schivare le merde degli amici dei passeggiatori probabilmente diventeremmo tutti "intolleranti": come molti di noi sono giustamente intolleranti con chi in auto ci stringe negli incroci o ci fa il pelo sorpassandoci.

Tutto questo per dire che la tolleranza è anche mettersi nei panni dell' "altro" e cercare di capire le sue ragioni: insomma, un concetto a doppio senso e non a senso unico :prost:
 

samuelgol

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Tolleranza forse è anche non fare di tutta un'erba un fascio. Per uno che magari si è comportato male, non è detto che tutti facciano altrettanto. Se uno (e non solo uno purtroppo) guida ubriaco di notte, non è una buona soluzione imporre il coprifuoco notturno vietando a tutti dalle 22 alle 7 del mattino di guidare un'auto.
Peraltro continuo a ripetere che l'intolleranza sta nel vietare qualcosa per una ragione di principio, non in presenza di una qualche ragionevole ragione o-o
 

sembola

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Tolleranza forse è anche non fare di tutta un'erba un fascio. Per uno che magari si è comportato male, non è detto che tutti facciano altrettanto.
Sono d'accordo, ma purtroppo questo principio si scontra con la possibilità di "scremare" materialmente chi si comporta bene da chi si comporta male: al contadino cui rubano le ciliegie sapere che è stato solo un escursionista su cento a farlo non gliele fa certo tornare indietro. Difficile pretendere che lui rinunci ad un suo diritto e soffra un danno per "tolleranza".
Altra esperienza personale: a Massa Marittima mi è capitato di trovare un viottolo che aggirava una casa chiuso da una rete, e mentre cercavo di capire come aggirare il problema il proprietario si è presentato e mi ha raccontato che non aveva nulla in contrario al passaggio di escursionisti a piedi, in bici o a cavallo, ma che era stufo di sentir passare le moto a pochi metri dalle finestre di casa. Per alcuni ci hanno rimesso tanti: non è giusto, ma non era neppure giusto che per ci rimettesse sempre e comunque lui.

Peraltro continuo a ripetere che l'intolleranza sta nel vietare qualcosa per una ragione di principio, non in presenza di una qualche ragionevole ragione o-o
E' quello che sostengo anch'io: sono convinto che nella stragrande maggioranza dei casi ci sono delle ragioni che noi non conosciamo.

Diciamo che siamo abituati troppo bene, nel senso che generalmente "divieto di accesso" significa solo "chiedete il permesso" e quindi abbiamo finito per dare per scontato un diritto che diritto non è. in più di quindici anni di esplorazione sono stato respinto solo una volta, e solo in altre due mi è stato fatto notare educatamente che ero all' interno di una proprietà privata. Ed io "esploro" abbastanza ;-)
 

Tc70

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Picola ma carattarastica...
Oppure l'altro esempio, quello di Tc70: le piste ciclopedonali a mio modesto parere sono un luogo potenzialmente molto pericoloso, perchè si mischiano utenti con velocità molto diverse e soprattutto abituati a non rispettare alcuna regola; peggio ancora se ci sono delle abitazioni. Magari se tutti i giorni per uscire di casa si dovesse rischiare lo scontro con le bici e magari prendersi anche un vaffanculo, o appunto dover schivare le merde degli amici dei passeggiatori probabilmente diventeremmo tutti "intolleranti": come molti di noi sono giustamente intolleranti con chi in auto ci stringe negli incroci o ci fa il pelo sorpassandoci.


Si Semb hai ragione,infatti non mi lamento del divieto in se stesso,il problema è che si è trovata un 'alternativa pericolosa,non voglio pensare a quei genitori che con i loro figli sono costretti a costeggiare una strada provinciale discretamente trafficata dove ci sono industrie,supermercati e distributori di carburanti,alla fine di questo nuovo tratto poi bisogna attraversare ed entrare in una rotonda è pazzesco, pensare che dei bimbi (se pur seguiti dai genitori) o degli anziani siano costretti a far cosi,noi comuni ciclisti siamo un attimino più abituati e abbiamo un pò più di occhio e possiamo anche evitare incidenti...ma non sempre è festa...ci sarà sempre un'auto o peggio un camion che non rispetterà la precedenza e il danno sarà grave....temo che in questo comune arriveranno molte denunce per danni fisici e perchè no anche morali,d'altronde l'alternativa pericolosa l'han scelta loro....e la polizia municipale più che controllare il traffico in quel punto...si apposta (giuro visti di persona) alla fine del tratto interdetto per far contravvenzione al ciclista innoservante e so già di chi si è preso 40 euro di multa per questo....tutto qui :celopiùg:
 

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