A chi è capitato??? Raccontate la vostra...

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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BRETT

Biker poeticus
9/9/03
3.704
0
0
MILANO
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No, niente di simile.
Una volta volendo cercare una nuova via mi sono addentrato in una sponda del Ticino. Fatto sta che alla fine affondavo nella ramaglia secca fino al bacino: ho desistito, ovviamente, dall'andare avanti; ho provato a destra, poi a sinistra infine ho fatto il gambero.
Un'altra volta mi sono trovato in mezzo ai campi aggredito dai crampi.
Non ho mai perso l'orientamento. L'unico rimprovero che posso muovermi è che queste pirlate le faccio sempre dopo aver percorso qualche chilometro: più di qualche.
 
A

Antiruggine

Ospite
Bei racconti, tutti quanti!
Non è che facciate venire la voglia di uscire da soli, eh...:smile:
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
1.770
1
0
Salento
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Bike
BiXs Sauvage 100
Domenica di fine ottobre dell'anno passato.
Per tutta la notte un temporale ha insistito sulla zona che da tempo avevo in mente di esplorare, della quale ho studiato la cartina il giorno precedente valutando con attenzione il percorso da fare, considerando le altimetrie e in fine costruendo le preziose tracce per il gps.
Sono costretto a partire da solo perchè oggi nessuno dei miei friends è disponibile a seguirmi.
Si tratta di risalire la Valsugana (I veneti la conoscono bene) fin sull'altipiano di Asiago affrontando almeno 1500m di salita ininterrotta senza alcuna certezza riguardo la pedalabilità dei sentieri. E faccio bene ad aspettarmi il peggio perchè già a metà salita il sentiero si perde in mezzo al bosco. Io però non ci rinuncio al mio obiettivo, non ci penso proprio... e poi... ogni volta che guardo dietro di me vedo l'altra sponda della valle, con le sue pareti di roccia nuda quasi verticale e divenute rosse perchè illuminate dal sole del mattino. Appena prima della partenza le guardavo dal fondo valle e pareva impossibile che avrei potuto arrivare fin lassù. Ora ci sto riuscendo e la fatica nera che sto facendo è un prezzo irrisorio per avere la soddisfazione di ammirare tutto questo da una quota addirittura più alta della loro. Infatti alla fine saranno 300m i metri di dislivello fatti con la bici sulla schiena o spinta a mano in mezzo al bosco madido di pioggia, mentre quasi tutto il resto lo affronterò con il "rapportino" tanto si rivelerà dura la salita da fare in sella.
Non mi aspettavo certo di trovare molti escursionisti in questo periodo dell'anno, ma trovarmi assolutamemte solo per tutta la durata del giro mi fa provare una sensazione strana e mai provata prima:come un leggero freddo dentro di me, ma che non mi fa veramente paura perchè in fondo sono stato io a cercarlo deliberatamente, volendo oggi un giro come quello di oggi. Solo verso l'una mi fermo a mangiare sopra una roccia in mezzo alla piana di Marcesina che pare un inimmaginabile verde deserto, freddo e bagnato. Quì mi tiene una sinistra compagnia solo un corvo che vola alto gracchiando sopra la mia testa. Cerco di sentirmi un pò meno solo cercando sms sul display cellulare che però è completamente morto e decido quindi di spegnerlo per risparmiare batteria, sai mai... che possa averne veramente bisogno più avanti...
Seguo per due o tre ore le tracce incerte del gps che spesso si perdono in mezzo al bosco dandomi ad un certo punto l'impressione di vagare senza meta... Ma sono molto sicuro del percorso che ho pianificato sabato pomeriggio quindi non dovrebbero esserci problemi, non dovrebbero...
Non dovrebbero ma prima o poi arriveranno se non mi sbrigo, oramai sono le 4 del pomeriggio e la luce comincia ad essere molto meno intensa e rassicurante di questa mattina.
Ma alla fine trovo la strada che scende picchiando di brutto verso valle. Purtroppo a differenza di quanto indicato dalla cartina la strada è asfaltata, di fesco. Maledizione... questa non ci voleva... dopo tanta fatica in salita una discesa asfaltata è per in biker una delusione troppo grande! Ma tant'è, è tardi e devo scendere per questa che è l'unica via per tornare a valle e che per giunta è espressamente vietata ai ciclisti nel senso della discesa con tanto apposito di cartello. Stramaledizione...se hanno asfaltato questo che solo pochi mesi prima doveva essere un magnifico sentiero, sarà perchè serve a qualcuno: malgari, turisti... ma a me no di certo! Comunque scendo e mi diverto pure sopra questo nero serpente di curve e controcurve che mi fa perdere rapidamente quota. Ma ad un certo punto il biiip del gps mi avverte che sono fuori traccia, inchiodo. Mi guardo intorno e vedo un sentiero che si diparte da una curva. Ma è strano questo sentiero...Un sentiero lo è di sicuro ma questi alberi che gli sono cresciuti in mezzo sono troppo grandi per dire che sia frequentato... E poi tra poco sara buio meglio andare via. Eh no eh?! Per una volta che sono da solo decido io per me stesso! Mi inoltro in questo pseudo-sentiero e spesso devo scendere di sella perchè glimalberi non mi consentono il passaggio. Procedo finchè il sentiero non termina in una grotta che poi grotta non è perchè in fondo si vede la luce. E allora entro, tanto quì non ci sono ne orsi ne lupi, e comunque dopo un centinaio di metri ne sono già fuori. Ma cosa vedo? Difronte a me l'entrata di un'altra galleria ma con il passaggio che mi separa dall'entrata crollato per buona e che ha lasciato al suo posto strapiombo di qualche centinaio di metri. E che differenza fa?! Fossero anche solo 10 metri di strapiombo se ci cascassi dentro comunque nessuno verrebbe a cercarmi e allora sarebbero c...i acidi! Quindi che si fa? Ovvio... Si prosegue! Con la schiena addossata alla parete di roccia, trascinando i piedi sugli utimi 20 cm di sentiero rimasto, le braccia ben allargate mi tiro appresso la bike fino alla fine.
Per fortuna il passaggio è molto stretto ma anche breve, e l'entrata della galleria è raggiunta in breve tempo. Ci guardo dentro e vedo che a differenza di quella precedente è completamente buia. Tiro fuori il cellulare e illumino intorno con la sua piccola torcia. La volta di roccia è alta almeno tre metri e il terreno è cosparso di rocce piccole e grandi, impossibile proseguire in sella. Mi inoltro sempre di più dentro la galleria e d'un tratto il biiiiiiiiip insistente del gps che non riceve più il segnale dei satelliti mi mette in allarme. Quando finisce questa dannata galleria? Ho veramento poco tempo prima che diventi buio! E poi... e poi quel film che ho visto la settimana scorsa... "lo chiamavano leggenda" con gli esseri umani mutanti che escono dalle loro buie tane solo all'imbrunire e scatenano la loro folle cieca violenza su ogni cosa animata e inanimata...
Ma dai! Passati abbondantemente i trent'anni ti autossugestioni ancora in questo modo?! Si, maledizione! Mi autosuggestiono e mi prende pure una gran strizza! Anche perchè mi accorgo di essere arrivato alla fine della mia avventura: la volta della galleria è crollata e di quì non si passa. E allora non mi rimane che tornare sui miei passi fino ad uscire da questa maledetta galleria. E una volta uscito di lì, la poca luce oramai rimasta nella valle mi regala un sollievo che rende anche lo strapiombo che devo riattraversare un giochetto divertente!

Pazzo dissennato? Forse, ma il tuffo al cuore che mi prende ogni volta che ripenso a questa avventura, è per sempre patrimonio della mia interiorità. Questo è solo il mio patetico tentativo di rendervi partecipi della mia emozione!


Accidenti... allora non sono solo....:i-want-t:
 

magika

Biker velocissimus
1/10/07
2.356
2
0
trapiantato a beri
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capitato anche a me..con l'unico difetto che eravamo in due ma non avevamo nè cellulare,nè gps,nè cartina,nè ruscelli da cui bere,nè cibo e nè acqua a sufficienza nelle riserve!partiamo la mattina verso le 11 e 30 in direzione del bosco di TIMMARI,fiduciosi di ritrovare il vecchio sentiero fatto un tempo!
raggiungiamo il posto in circa un ora di pedalata normale...troviamo l'entrata del bosco e ci buttiamo!
Il sentiero scende veloce ed insidioso dato che la pioggia ha scavato grossi solchi e molto spesso la strada è piccolissima!Oltre a questo si aggiunge il fatto che ci sono curve cieche che sono sbarrate all'uscita da alberi caduti e la possibilità di prenderli in pieno è altissima..basti pensare che molte volte i passaggi erano chiusi dagli alberi caduti e bisognava sfondare il muro verde per passare!
Nel frattempo il tempo sembra scorrere lento adto che ci stiamo divertendo come pazzi......ma no ci stiamo accorgendo che stiamo finendo le scorte di acqua e le fontanelle sono ormai lontane..troppo lontane!
Usciti da questo inferno verde sbuchiamo nel nulla.....vicino ad una diga (DIGA DI SAN GIULIANO in provincia di matera).
Ora viene il bello.....questa parte della diga nè io nè mio cugino sapevamo esistesse......tentiamo dunque di esplorare i dintorni per capire come raggiungere il punto per tornare sulla strada!
Morale della favola:inseguiti dai cani pastore perchè abbiamo invaso il loro territorio!
Prendiamo una strada abbandonata e cerchiamo di raggiungere sto maledetto punto di contatto con la strada asfaltata!
Dopo bici presi a casaccio nel tentativo di uscire,troviamo una terreno coltivato e decidiamo di fermarci per RUBARE (purtroppo sì) qualche fico d'india in quanto sia l'acqua che il cibo sono finiti!
nel frattempo in me inizia a serpeggiare l'idea che forse qualcosa non và....forse..!
Trovata la strada finalmente intravediamo in lontananza il famoso punto...ma c'è un problema.....è lontano chilometri via aria e ancora di più via asfalto (se la strada trovata è quella giusta)!
Decidiamo allora di ributtarci nella macchia per raggiungere uncucuzzolo da cui intravedere la strada giusta......la strada non si vede ma il punto famoso sì,e ancora meglio!
Giù per il cucuzzolo fra le frasche e le spine per finalmente raggiungere la diga!
Scendendo scendendo incomincio a sentire i primisintomi del caldo...sono le 14.30 ed il sole batte forte..siamo a fine agosto ed ho i capelli lunghi,cosa che accentua la sensazione di caldo e sudore.....la schiena inizia a cedere e il cervello idem!
A peggiorare il tutto c'è anche il fatto che il sentiero trovato non è sempre percorribile in sella e peggio a volte è interrotto da pozze enormi di fango,alberi caduti e muri di roccia che costringono a fare il passo del leopardo e ad aggirare gli ostacoli perdendo ancora più tempo ed energie!
A metà del persorso,vista l'ora tarda,la fatica e la mancanza di refrigerio,propongo a mio cugino di fermarci perchè sono morto dalla fame,dal dolore e dalla sete e di accamparci per la notte (purtroppo sì) senza alcun riparo decente sotto gli alberi!
Meno male che dopo poche centinaia di metri troviamo una persona...un pescatore...EVVIVA urlo!
Troppo presto...il pescatore è asiatico e l'unica lingua che sà parlare è la sua..porca miseria sempre a noi tocca il peggio!
Alla fine troviamo la strada asfaltata..ma c'è un problema...siamo a 13 km da casa senza un goccio di acqua,stanchi morti e senza più energie....ed il sole che batte!
Ci trasciniamo sull'asfalto verso casa.....miracolo:ricordo della presenza di un tubo che butta fuori acqua da un muro sulla strada,ma non sò che acqua sia....prima che possa chidermelo mio cugino l'ha già bevuta avidamente....vabbè farò anch'io così tanto..peggio di così!
Nel frattempo il sole cala,le energie residue pure ed i crampi d'ovunque incominciano a farmi un male cane....sono allo stremo e l'unica cosa a cui penso è a chiedere aiuto il più tardi possibile ai passanti e cos' canticchio per non andarmene sotto!
Giunti nei pressi di un terreno coltivato decidiamo di fermarci e di mangiare i fichi d'india....piccolo problema:nno abbiamo nè coltello nè forchette e nè guanti per pulirli e mangiarli...vabbè dico.......se non mangio svengo....mi sono riempito le mani di spine e polpa di fico...ma almeno gli zuccheri fanno effetto!
Gli ultimi chilometri sono un tormento di dolori e bestemmie per la decisione di "deviare un pelo dal percorso scelto"!!!!!
Inutile dire che una volta tornato a casa mi sono dovuto sorbire le urla dei miei,la fatica,la fame,le spine,il sudore ed i crampi che mi uccidevano!
C'è un piccolo particolare:mi chiedo perchè i iei urlano tanto avevo detto loro che uscivo in bici alle 11 e tornavo tardi...guardo l'orologio.....sono le 18 e 30......"l'uscitina" è durata 7 ore...porco cane come vola il tempo quando vai in bici!
Morale:prossima volta almeno un cellulare carico e con soldi per chiamare i soccorsi!
SPERO DI NON AVER ANNOIATO NESSUNO CON TALE DESCRIZIONE E COMUNQUE VI RINGRAZIO PER AVERMI FATTO RIVIRE QUELL'ESPERIENZA FANTASTICA MA ALLO STESSO TEMPO PAUROSA!
 

Shodu

Biker serius
30/11/09
185
0
0
Trieste
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Un giorno stavo facendo un giro sul monte dietro casa quando sul mare inizia a comparire una massa di nuvoloni neri e inizia a fulminare. L'istinto dice prendi la strada asfaltata che in meno di 20 min ti porta a casa, ma la poca voglia di fare l'asfalto mi porta a fare un altra cosa. Il mio ragazzo idem e come due incoscienti decidiamo di provare a prendere strade a caso per arrivare nella valle sotto di noi. Breve tratto su asfalto e arriviamo in un paesino, vedo i segni di un sentiero e li seguiamo arrivando in una radura, la attraversiamo e i nuvoloni con fulmini sono sempre più vicini, inzia a soffiare un vento freddo quando ci troviamo sul costone carsico. Si vedono già i bolli bianco-rossi del sentiero alpino sloveno, ci lanciamo giù per il dirupo, dopo pochi metri di discesa su lastroni di pietra scendo dalla bici, a lui scivola la ruota e cade. Spingiamo per qualche metro, poi la discesa diventa praticabile, abbassiamo i sellini e vai a tutta giù per il sentiero. verso la fine per fortuna rallento sennò rischio di ammazzare due escursionisti. arriviamo in paese e da li abbiamo un bel sterrato da fare fino a casa, ancora pochi km. Ma dopo poco inizia il diluvio e torniamo a casa fradici ma contenti di aver scoperto un bel sentiero da fare con la calma in una bella giornata di sole.

Ma non è tutto: dopo gli scossoni della discesa scopro di aver perso la calamita del computerino e non riesco a raggiungere il mio obiettivo di 1500km!!! Ironia della sorte, tornata a casa la trovo attaccata al pedale :smile:
 

One_1

Biker perfektus
17/7/08
2.774
63
0
Milano
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Mi è capitato in Svizzera. La traccia del GPS (che ho scoperto essere sbagliata) portava dritto in un bosco, ma di sentieri nemmeno l'ombra. Decido di fidarmi e proseguo in ripida discesa nel sottobosco seguendo la linea sul display.

Ad un certo punto un tratto insuperabile a strapiombo e del sentiero nessuna traccia. Decido di aggirarlo e mi allontano dalla traccia GPS.

Dopo poco mi trovo ben distante, immerso in un bosco autunnale tutto uguale. Impossibile tornare indietro, faticoso andare avanti facendosi spazio tra i rami secchi che si impigliano ovunque.

Cerco di avvicinarmi alla traccia tagliando nella giusta direzione, ma il gps magicamente perde segnale. Devo stare attento ad ogni passo, poggiando prima la bici in diagonale come fosse un bastone, è molto ripido... e si sta facendo buio.

Già pensavo di lasciare la bici appoggiata ad un albero, segnare un POI sul GPS e scendere velocemente a piedi verso valle... quando per magia vedo un segnale bianco-rosso... non è il mio sentiero, ma è un sentiero.. sono salvo.
 

GATTAMORTA

Biker assatanatus
10/3/06
3.236
2
0
55
TORINO
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Parco della Sila, io e Canemorto, in una vacanza di qualche anno fa', armati di ogni piantina con i percorsi in mtb che il parco offriva, ne abbiamo scelto uno "semplice", visto che ero alle primissime armi e dovevo ancora capire cosa volesse dire fare fuoristrada...sin dal principio mi sono resa conto che il "percorso facile calabrese" NON è come il "percorso facile piemontese", il percorso facile piemontese è FACILE, pedalabile, senza dislivelli ai limiti delle paraboliche e con un fondo praticabile....quello calabrese no....ma, principalmente, i percorsi sono segnati dall'inizio alla fine e non corri il rischio di trovarti in in cima ad una montagna, nel bel mezzo del nulla, con il sentiero che si tronca davanti ad una pianta secolare...dopo aver vagato un po' per boschi, miracolosamente ritroviamo il nostro sentiero,ci fermiamo, mangiamo qualche cosa e via, si riparte, questa volta in discesa....la mia prima vera discesa, quella con l'erba che ti taglia le gambe e i rami che ti sfiorano il casco...la discesa è lunga ma divertente, giù si sente il rumere del fiume che scorre, vicino,sempre più vicino....vicinissimo...arrivati...."E IL SENTIERO??????"...non c'è più, sparito, siamo in fondo ad un canyon, grande quanto il torrente e bon! Un gruppo di escursionisti ci dice che il sentiero continua dall'altra parte, e noi, FIDUCIOSI, per così dire, guadiamo con le bici in spalla e le scarpe con le tacchette in acciaio,notoriamente famose per la loro aderenza sui pietroni bagnati di un impetuoso torrente di montagna,con i piedi nel fango e le zanzare che non potevano crederci di avere a loro disposizione due esseri umani su cui banchettare. Ovviamente il sentiero non c'era, abbiamo camminato per più di un'ora passandoci di volta il volta le bici, uno con l'altro, per superare radici, alberi e sassi, sempre a precipizio su questo cavolo di torrente in fondo a questo canyon, senza neanche riuscire a parlarci per il rumore che faceva....e forse è stato meglio così!!!! e senza avere la benchè minima idea di dove stavamo andando. Appena trovato uno spiraglio per risalire ci siamo inerpicati per non so' più quanto tempo, reggendoci agli alberi per non scivolare, con queste due bici a seguito, prima sulla terra, poi nell'erba alta e nei rovi...nulla mi ha ma dato più gioia che sentire il rumore delle auto e il vociare della gente che, saggiamente, passeggiava sull'asfalto,e che ci hanno visto affiorare dalla foresta per poi risalire in sella ed andare via....ovviamente senza avere la benchè minima idea di dove eravamo risbucati...

non me ne vogliano i forumamboli della Calabria ma, la cartografia del loro bellissimo parco non è esattamente attendibile, sopratutto per chi non conosce quelle zone e non ha punti di riferimento....
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
1.770
1
0
Salento
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BiXs Sauvage 100
capitato anche a me.......
........Morale:prossima volta almeno un cellulare carico e con soldi per chiamare i soccorsi!
SPERO DI NON AVER ANNOIATO NESSUNO CON TALE DESCRIZIONE E COMUNQUE VI RINGRAZIO PER AVERMI FATTO RIVIRE QUELL'ESPERIENZA FANTASTICA MA ALLO STESSO TEMPO PAUROSA!

Assolutamente nessuna noia...

E bello sapere che non si è soli e pazzi per l'avventura...
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
1.770
1
0
Salento
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Bike
BiXs Sauvage 100
Parco della Sila, io e Canemorto.......
....

Noto con una certa curiosità che i protagonisti di questo genere di avventure hanno spesso un comune denominatore....

Bikers uomo e donna, compagni di avventura e di vita...

A parte i post di questa discussione, altri miei amici (coppie) bikers hanno avuto avventure simili...

Ma.... sarà vero che la vita di coppia rende sciagurati???:smile:
 

ottomilainsu

Biker assatanatus
15/12/09
3.441
2.025
0
Su per i monti
www.arsie.net
Caspita... a me non sono capitate avventure del genere.
Di stare fuori parecchie ore si, molto più del previsto, ma di perdermi su percorsi inesistenti no, non ho mai osato fino a questo punto.
Invece in vacanza quest'estate ho rischiato di dover dormire sotto un ponte, non riuscivo a trovare un albergo in una cittadina della Germania.
Alla fine dopo averli passati tutti e verne trovati chiusi ben 5, sono approdato ad un hotel che erano ormai le 22 passate...
E in Austria qualche anno fa ho dormito nell'atrio della stazione di Kufstein, all'orario di chiusura mi hanno chiuso dentro raccomandandomi di non uscire sennò non sarei più riuscito a rientrare... :mrgreen:
 

aro

Biker tremendus
6/11/08
1.255
1
0
Friuli
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Bike
Xc
Bella discussione Calmocalmo e' giusto raccontare anche le nostre disavventure in modo che
insegnino qualcosa agli altri oltre che a noi stessi.


La mia inizia il 21 Novembre 09, la sera prima sto per andare a letto ma prima do' uno sguardo nel
Pc ai sentieri che avrei voluto percorrere il giorno dopo.


Siamo in due io e il mio amico, partiamo alle 9.30 dalle rispettive abitazioni per incontrarci ai piedi
della montagna che abbiamo salito ormai diverse volte, la giornata non e' delle migliori fa freddino
e il cielo e' coperto, ma belli carichi imbocchiamo la salita che affrontiamo discretamente facendo
un paio di soste.


Arriviamo in cima, intanto le condizioni del tempo sono cambiate completamente c'e' un bel sole
che ci scalda e il paesaggio innevato ci regala dei bei panorami, siamo a 1500 metri.


Iniziano i primi problemi, del sentiero che avevo visto il giorno prima non c'e' traccia ne
indicazione allora decidiamo di spostarci in mezzo alla neve fresca, che in alcuni punti ci arriva al
ginocchio, sulla sommita' di un altra cima li' vicino che fortunatamente ci fa' vedere chiaramente la
prima parte del sentiero Cai 988 che si trova circa un centinaio di metri piu' in basso, quindi
scendiamo attraverso neve ed alberi per poterlo imboccare.


Qui inizia l'agonia, dopo poche centinaia di metri il sentiero gira su una cresta e diventa
impedalabile,ci arrampichiamo con le bici sulla schiena per una decina di metri su rocce e piante
per seguire la traccia principale, ma una volta raggiunta dobbiamo spingere le bici perche' il
sentiero corre parallelo sotto le cime, questo per circa 4 km.


Attendiamo di trovare il bivio che ci portera' a scendere (il 986) gia' stanchi di camminare con
scarpette con attacchi, troviamo la segnalazione, ma a terra non si vede la via da percorrere , forse la
neve l'ha coperta o forse perche' poco battuta, proseguiamo diritti nella speranza di trovarla
ma......niente, la coltre di nuvole sotto di noi non ci lascia vedere la conformazione montuosa
quindi scartiamo l'idea di prendere la prima via disponibile.


Intanto scendiamo un po', una breve discesa in sella attraverso un boschetto che ci tira un po' su' di
morale, ma non molto siamo ancora a 1300 metri, sono le 15:30 abbiamo un po' di neve nelle
borracce, niente cibo e un cellulare che non prende ma soprattutto si sta facendo buio,
lo sconforto inizia a prendere piede come l'ipotesi di doversi accampare per la notte e altri pensieri
bastardi :-((,quindi stufo e in preda alla strizza che nascondevo furbamente dico “ok scendiamo, non mi
interessa dove siamo, dobbiamo andare giu'” .
Di li a poco ci troviamo in quello che all'inizio poteva sembrare una specie di sentiero ma si rivela
un grande canalone di rocce franose che percorriamo scivolando e cadendo, lungo poco piu' di un
chilometro alla fine del quale troviamo un fitto boschetto di rovi in cui dobbiamo farci luce con il
cellulare del mio amico.....ma finalmente siamo a valle il rumore in lontananza di alcune macchine
ci da' una gioia immensa ma... ironia della sorte non e' finita dopo poco troviamo un cartello con su
scritto”vedetta” e mi interrogo sul significato ormai esausto, qui' giunge la voce del mio amico che
dice “siamo in zona militare, dentro il poligono di tiro!”
Ci avviciniamo alla porta carraia aspettandoci un “altola' chi va la'” ma niente, il piantone e' dentro
al calduccio e non immagina minimamente che due folli venuti giu' dalla montagna stanno
scavalcando il cancello di entrata.
Ce l'abbiamo fatta!


Sembra assurdo trovarsi in difficolta' anche a pochi chilometri da casa, ma puo' accadere, specie se
si lasciano molte cose al caso e se ci sitrova in un luogo chiamato montagna per il quale d'ora in poi
avro' piu' rispetto. Occio ragazzi!

Nelle due foto: l'inizio del sentiero 988 e la via percorsa per scendere. Ciao.
 

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pasticca

Biker extra
20/9/08
730
0
0
viterbo
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@ aro , azz!! che avventura , fortunatamente a lieto fine , a volte anche la montagna dietro casa puo ' serbare mille pericoli quando si sommano una serie di circostanze imprevedibili .
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
5.305
21
0
Roma Est
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Un giorno decisi di arrivare al mare da casa e tornare con la bici, limitando quanto più possibile l'asfalto.
Non so bene quale sinapsi era scattata in tal senso, ma la cosa mi suonò stupida il giusto.
Studiai mappe e cartine e partii.
Per farla breve arrivai al mare (perché ci arrivai) già stanco.
Avevo percorso circa 60 km. ma era piena estate ed evidentemente mi disidratai in mezzo ad una valle che ci mancavano solo i teschi di bisonte e qualche relitto di diligenza.
Comunque bevvi del Gatorade, mangiai, mi feci un bagno.
Ma la spossatezza non passava e decisi di ripartire perché tanto avevo capito che sarebbe stato un incubo.
Per farla breve, in quella medesima valle quel sentiero chiaro all'andata, a ritorno era estremamente difficile da riconoscere.
All'andata questi stradelli erano quasi paralleli al sentiero fino ad unirsi ad esso in modo appunto parallelo, e soprattutto arrivavano da dietro.
A ritorno erano invece dei terrificanti bivi pressoché identici, non so se sono riuscito a spiegarmi.
Ne ho sbagliati almeno un paio, e ad un certo punto ho attraversato a piedi un campo arato che aveva delle zolle in lontananza lievi e dolci ma che saranno state alte un metro.
Non starò a dettagliarvi lo stato fisico (saranno state le 15.00 circa) né tanto meno quello mentale.
Certo è che quando ho visto il palazzo della civiltà e del lavoro dell'Eur in lontananza quasi mi sono messo a piangere perché ho capito che ce l'avrei fatta, e mancavano ancora una quarantina di chilometri a casa.
Per 3 giorni ho avuto un senso di nausea e non ho toccato la bici, e ho imparato ("abbastanza" imparato) che si può giocare con i propri limiti fino ad un certo punto.
Ho letto esperienze molto più estreme, la mia è stata soprattutto un'esperienza psicologicamente forte.
Ciao
Claudio
 

GATTAMORTA

Biker assatanatus
10/3/06
3.236
2
0
55
TORINO
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Noto con una certa curiosità che i protagonisti di questo genere di avventure hanno spesso un comune denominatore....

Bikers uomo e donna, compagni di avventura e di vita...

A parte i post di questa discussione, altri miei amici (coppie) bikers hanno avuto avventure simili...

Ma.... sarà vero che la vita di coppia rende sciagurati???:smile:

...oppure è uno stratagemma per ritornare single senza troppe discussioni????

"Dov'è Gattamorta???"
"Boh!!!l'ho persa nel bosco qualche giorno fa'!!!!"
 

aro

Biker tremendus
6/11/08
1.255
1
0
Friuli
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Bike
Xc
@ aro , azz!! che avventura , fortunatamente a lieto fine , a volte anche la montagna dietro casa puo ' serbare mille pericoli quando si sommano una serie di circostanze imprevedibili .

Gia' a lieto fine, le uniche conseguenze sono state un paio di scarpe buttate ,pantaloni rotti..... e qualcuno preoccupato che ci aspettava a casa :rosik: . Comunque bella avventura me ne ricordero' sempre.
 

aro

Biker tremendus
6/11/08
1.255
1
0
Friuli
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Bike
Xc
Certo è che quando ho visto il palazzo della civiltà e del lavoro dell'Eur in lontananza quasi mi sono messo a piangere perché ho capito che ce l'avrei fatta, e mancavano ancora una quarantina di chilometri a casa.
Per 3 giorni ho avuto un senso di nausea e non ho toccato la bici

Posso dirti di aver provato emozioni molto simili, la differenza e' che quando sei solo e' molto piu' difficile, devi semplicemente cavartela, quindi complimenti per la forza!
Non so' tu, ma in me' rinasce continuamente questa voglia di mettersi alla prova e di giocare con i propri limiti. Mi fara' bene?
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
5.305
21
0
Roma Est
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Posso dirti di aver provato emozioni molto simili, la differenza e' che quando sei solo e' molto piu' difficile, devi semplicemente cavartela, quindi complimenti per la forza!
Non so' tu, ma in me' rinasce continuamente questa voglia di mettersi alla prova e di giocare con i propri limiti. Mi fara' bene?
Ciao aro.
Ho letto anch'io la tua (dis)avventura, e certo nel tuo caso si è trattato di un'esperienza diciamo off-limits, seppur in compagnia (e ciò aiuta, è vero).
Nel mio caso è stata più una prova psicologica, ero paradossalmente a quindici minuti dalla civiltà, ma in certi momenti mi sembrava di essere in un deserto africano soprattutto, ripeto, con la mente.
Mettersi alla prova è addirittura salutare, credo, ed è ciò che alle volte faccio.
Però è salutare anche trarre insegnamento dalla prova, perché va tanto di moda l'espressione "Superare i propri limiti", ma io credo che se li superi troppo spesso significa che li hai messi troppo bassi, ma credo anche che se sei stato capace di trovarli, superarli e tornare indietro è solo cùlo, e a 40 anni mi sento di averne avuto abbastanza.
A presto
Claudio
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
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......Sembra assurdo trovarsi in difficolta' anche a pochi chilometri da casa, ma puo' accadere, specie se
si lasciano molte cose al caso e se ci sitrova in un luogo chiamato montagna per il quale d'ora in poi
avro' piu' rispetto. Occio ragazzi!

Nelle due foto: l'inizio del sentiero 988 e la via percorsa per scendere. Ciao.

Bella storia...
Benvenuto tra noi...o-o
 

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