... compiere 48 anni facendo il proprio esordio agonistico
in mtb, e ad una 24h, per giunta, è sintomo di una condizione pschichica quanto meno precaria, ma sono sopravvissuto grazie al supporto della squadra ed al cazzeggio che, come da contratto, è stato ottimo ed abbondante
I cambi studiati a tavolino da Marco in base ai test sulla condizione fisica svolti nei giorni precedenti, ai bioritmi ed all'ascendente
hanno funzionato alla grande, garantendo la copertura di tutte le 24 ore senza soluzione di continuità, o quasi
Storica l'uscita di Emanuele, placidamente addormentato, all'arrivo all'accampamento del compagno cui doveva dare il cambio "... ahoooo, ma che sei già arrivato"
Lo spirito "racing" è stato rispettato, ci siamo tutti impegnati al massimo, girando sempre, anche di notte, il più velocemtne possibile. Beh, io avrei potuto spingere di più negli ultimi due turni in notturna, dopo essere calato nei primi per la necessità di cercare il percorso "a naso", ma i crampi che avevo avuto nell'unico momento in cui mi ero messo in tenda a riposarmi un pò, mi hanno indotto a non forzare. Col senno di poi, visto che non ho avuto problemi, avrei potuto farlo tranquillamente ... vabbè un errore di gioventù
Quando, alla fine del giro, ho visto Flavio in tenuta da fante della I guerra mondiale, ho creduto di essere andato talmente piano da aver viaggiato indietro nel tempo
Dopo un pò di tempo che non versavo il solito tributo di sangue, pelle e carne alla mtb, ieri mi sono superato. Infilando a palla la compressione ho trovato un concorrente in difficoltà ed ho dovuto buttarmi a destra per non travolgerlo, uscendo dal percorso ed inforcando un frattone per riprenderlo. Ne sono uscito, come al solito, sanguinante con il braccio ed il ginocchio destri maciullati e gli assistenti che mi venivano incontro per medicarmi. Ma non hanno fatto in tempo, al grido di "devo andare, devo andare non ho tempo", mi sono buttato giù per la discesa che porta agli acquedotti, tra l'incredulità generale
Uscendo dalla zona cambi per affrontare il secondo giro nel primo turno notturno, mi è passato davanti Folcarelli, che in piedi e frullando sui pedali come un indemoniamo è sparito in un batter d'occhi nel toboga in pineta. Beh, ho resistito, ma la tentazione di buttare la bici ed andarmene a casa è stata fortissima
Un paio di kilometri del terzo giro li ho fatti dietro una ragazza che svolgeva magnificamente il ruolo di apripista. Aveva un campanello al collo e la gente, sentendola arrivare, si scansava rapidamente. Ma ho il dubbio che a farmela seguire sia stato il fisico da urlo ed un fondoschiena fuori dal comune
Magnà, s'è magnato, e bene, anche la grigliata, su cui nutrivo forti perplessità, è riuscita benissimo, sarà stata la fame, ma la carne è venuta benissimo.
Un grandissimo ringraziamento ai goderecci ed agli 'ndujari per il supporto logistico, la compagnia e l'amicizia. Faticare, sudare, ridere e scherzare con voi è sempre un grande piacere, siete grandi, ragazzi
Una menzione speciale per i solisti, ci vuole molto, molto coraggio per affrontare un'impresa del genere ... massima ammirazione
Un'unica nota stonata di una giornata fantastica, l'incidente occorso a Luca, non ci voleva. Daje Luca, hai la forza necessaria a superare questa disavventura, ti voglio rivedere in bici molto presto.