E' iniziato come sempre tutto per gioco.
Un amico che già pratica l'endurance e che ti sembra "se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato" (mutuando la prosa del compianto Faber!), ti invita a sperimentarti sul terreno minato delle gare di resistenza, competizioni complesse a cavallo tra l'impresa epicamente inutile e la più bizzarra goliardia.
E poi la sfida: a cinquantatrè primavere suonate e con ormai la voglia di immolarsi nelle trite granfondo ridotta al lumicino, ecco spuntare un nuovo stimolo, una motivazione fresca per evitare la mortificazione della ripetizione pedissequa e valicare le colonne d'Ercole della più leziosa maniera.
Da queste premesse nasce il "pensiero stupendo" che mi porta a progettare la partecipazione alla 24 Cup 2012 quale solitario, pur non avendo alcuna esperienza al riguardo.
Il "battesimo" a Cremona e la partecipazione alla durissima 24h Wembo a Finale mi hanno galvanizzato riaccendendo "il sacro fuoco", ormai ridotto a languida fiammella, delle competizioni in mtb.
Se dovessi considerare quale fattore in particolare ha contribuito a farmi apprezzare questo nuovo mondo, sicuramente anteporrei ad ogni altro l'atmosfera conciliante di questi eventi, decisamente più rilassata rispetto le classiche marathon dove ormai impera l'arroganza, la slealtà e la mancanza di rispetto, vie più da parte di coloro i quali si arrabattano nelle retrovie! Mah!
E tanto per non farmi mancare nulla, sono giusto nell'attesa di ricevere le componenti che mi consentiranno di far compiere la metamorfosi monomarcia ad una delle mie bike, stante l'abbacinante scoperta dell'universo singlespeed nell'occorrenza finalese.
P.S. ...ed in ultimo oggi, sfogliando le classifiche della Cup Solitari sono balzato dalla seggiola quando ho realizzato di occupare la nona posizione e che la sesta piazza fosse occupata "niente popò di meno che" da un signore che risponde al nome di Morgan Pilley!
Ben comprendo che presto perderò il dignitoso piazzamento con la stessa velocità con cui le soubrettes si cambiano le mutande, ma nell'intanto, da buon diavolaccio, me la ghigno sotto i baffi!
Un amico che già pratica l'endurance e che ti sembra "se non del tutto giusto, quasi niente sbagliato" (mutuando la prosa del compianto Faber!), ti invita a sperimentarti sul terreno minato delle gare di resistenza, competizioni complesse a cavallo tra l'impresa epicamente inutile e la più bizzarra goliardia.
E poi la sfida: a cinquantatrè primavere suonate e con ormai la voglia di immolarsi nelle trite granfondo ridotta al lumicino, ecco spuntare un nuovo stimolo, una motivazione fresca per evitare la mortificazione della ripetizione pedissequa e valicare le colonne d'Ercole della più leziosa maniera.
Da queste premesse nasce il "pensiero stupendo" che mi porta a progettare la partecipazione alla 24 Cup 2012 quale solitario, pur non avendo alcuna esperienza al riguardo.
Il "battesimo" a Cremona e la partecipazione alla durissima 24h Wembo a Finale mi hanno galvanizzato riaccendendo "il sacro fuoco", ormai ridotto a languida fiammella, delle competizioni in mtb.
Se dovessi considerare quale fattore in particolare ha contribuito a farmi apprezzare questo nuovo mondo, sicuramente anteporrei ad ogni altro l'atmosfera conciliante di questi eventi, decisamente più rilassata rispetto le classiche marathon dove ormai impera l'arroganza, la slealtà e la mancanza di rispetto, vie più da parte di coloro i quali si arrabattano nelle retrovie! Mah!
E tanto per non farmi mancare nulla, sono giusto nell'attesa di ricevere le componenti che mi consentiranno di far compiere la metamorfosi monomarcia ad una delle mie bike, stante l'abbacinante scoperta dell'universo singlespeed nell'occorrenza finalese.
P.S. ...ed in ultimo oggi, sfogliando le classifiche della Cup Solitari sono balzato dalla seggiola quando ho realizzato di occupare la nona posizione e che la sesta piazza fosse occupata "niente popò di meno che" da un signore che risponde al nome di Morgan Pilley!
Ben comprendo che presto perderò il dignitoso piazzamento con la stessa velocità con cui le soubrettes si cambiano le mutande, ma nell'intanto, da buon diavolaccio, me la ghigno sotto i baffi!