Qualche breve cenno sul percorso: il punto di ritrovo, di partenza e di arrivo è fissato al parcheggio della spiaggia di Is Arutas.
Così come nel 2011 ci dirigeremo verso sud costeggiando le spiagge di quarzo fino a raggiungere Maimoni. Da lì, ci inoltreremo nella macchia mediterranea che caratterizza loasi faunistica di Seu dove, con un pizzico di fortuna, si possono incontrare tartarughe che scorrazzano in libertà.
Una breve discesa ci condurrà alla borgata di Funtana Meiga, superata la quale giungeremo a San Giovanni di Sinis. Lungo la strada potremo individuare lantica cava che i cabraresi (a cui non manca la fantasia) chiamano la sala da ballo, qualche tomba a camera scavata nella roccia e quel che resta della necropoli settentrionale. Ancora ci sarà la possibilità di ammirare la chiesa paleocristiana, parti dellacquedotto che riforniva d'acqua Tharros e gli scavi stessi visto che ci passeremo accanto.
Al termine della recinzione scenderemo verso il mare lungo un breve single track di difficoltà media; in alternativa si può scendere lungo la sterrata.
In ogni caso ci ricongiungeremo sullistmo che porta allascesa verso Capo San Marco e il faro, set naturale dellultimo film di Rocco Papaleo. All'istmo avremo due opzioni da scegliere:
1. ascesa al capo (difficoltà medio/alta, è una salita breve, ma con pendenze di tutto rispetto; i coraggiosi avranno in premio un panorama da cartolina a 360°)
2. passeggiata lungo la sterrata di Mar Morto sino al ricongiungimento con il gruppo che salirà sul capo (difficoltà zero)
La discesa dal Capo può avere due varianti:
3. discesa tecnica verso Mar Morto, (difficoltà medio/alta) breve, ripida, intensa, tecnica, tutta da gustare
4. discesa veloce sul cemento (difficoltà media per la pendenza), occorre controllo e un pizzico di sano timore per godersela tutta
Lunica cosa da tenere a mente è che questa è unescursione e che lo scopo è quello di trascorrere una bella giornata allaria aperta con vecchi e nuovi amici in un contesto ambientale unico, chi non si sente preparato/a e non vuole perdersi i panorami può tranquillamente salire e/o scendere dalla bike e camminare. Lunico impegno che abbiamo è con il pranzo al termine del nostro giro.
Dopo esserci ricompattati al parcheggio della chiesa di San Giovanni prenderemo la via del ritorno. Riattraverseremo l'oasi di Seu e campi di carciofi per raggiungere il villaggio di San Salvatore che raggiungeremo dopo aver attraversato lasfalto e dove, se non saremo in ritardo, chi vorrà potrà visitare la chiesa, lipogeo e aggirarsi tra i vicoli della borgata. Dopo esserci ricompattati procederemo per un chilometro circa in asfalto (non è possibile evitarlo purtroppo) quindi svolteremo alla nostra sinistra per affrontare l'ultima salita della giornata, quella che ci farà scavalcare le colline e ci riporterà al mare. A questo punto solo pochi chilometri ci separeranno dall'arrivo, da percorrere in lieve discesa tra gli immancabili campi di carciofi e macchia mediterranea.
Il giro è pedalabile al 99%, tuttavia non mancano alcuni punti più impegnativi concentrati sul capo. È opportuno ribadire che questa non è una gara, ma unescursione tra amici che vogliono pedalare allaria aperta e magari avvicinarsi alla mountain bike, che il casco va indossato durante lescursione, che percorreremo anche strade aperte al traffico e che quindi bisogna rispettare il codice della strada, che è necessario essere prudenti per non farsi male e non farne a coloro che ci pedalano accanto, che è meglio portarsi dietro almeno una camera daria di scorta, acqua e magari uno snack (meglio due...) e, in generale, che ognuno è responsabile di se stesso. Altra cosa importante: il percorso non sarà segnalato, quindi cercheremo di stare il più possibile compatti.
In ogni caso, per chi ne farà richiesta la traccia è disponibile, chiedetela pure senza problemi.
Che altro ci resta da dire?
Ah sì: portatevi autan, non si sa mai