Ciao a tutti cari Amici,
Anche io ho letto con molto stupore l'articolo oggetto di questo topic e devo dire che, come voi, ne sono rimasto piuttosto stupito. La solita approssimazione all'italiana, i soliti metodi spicci nell'individuare un "colpevole" (i bikers) e una soluzione rapida quanto inutile: il divieto di passaggio per le bici.
Frequento la Sella del Diavolo e la collina del Fortino da anni. Quando dico "frequento", voglio dire che ci vado praticamente TUTTI I GIORNI, tutto l'anno: in estate al mattino MOLTO presto o la sera tardi; nelle altre stagioni all'ora di pranzo.
Ci vado in bici ma anche a piedi (con le mie bambine, i miei nipoti, da solo o con amici) e ci sono andato a lungo anche a correre quando facevo campestre.
Ne conosco ogni pietra, ogni gradino, ogni angolo.
Conosco bene anche la parte che è meno frequentata e che si può percorrere solo a piedi, ossia quella che da Cala Fighera risale verso la Sella e che presenta dei panorami mozzafiato che -ci scommetto quello che volete- la stragrande maggioranza di coloro che vivono a Cagliari non ha mai visto. Scogliera a picco sul mare, acqua cristallina e trasparente, profumi inebrianti di macchia mediterranea...
Non è difficile, soprattutto se si è da soli e quindi si fa poco rumore, incontrare conigli o pernici, oppure ammirare gabbiani in volo e tanti altri volatili che sorvolano ad ampi cerhi tutta la zona.
Tutto bene e tutto bello.
Ma -mi chiedo- come mai nessuno (e nessun ambientalista) si scaglia contro gli strati di spazzatura che decorano la stradina asfaltata che conduce da Cala Mosca al Paillote? Bottigliette e bicchieri di plastica, salviette, assorbenti igienici, preservativi usati, cicche di sigarette, pacchetti di sigarette vuoti, eccetera, fanno bella mostra di sè SEMPRE, in ogni stagione. E, badate bene, non me la prendo (o non solo) con chi avrebbe dovuto eliminare o fare in modo che questa spazzatura non fosse gettata per terra, ma proprio con chi ha sporcato. Saremo stati noi bikers?
Non credo proprio. Basta infatti fare due metri (dico sul serio: DUE METRI) di salita per scoprire che non si trova più spazzatura e che la vista cambia totalmente: da discarica a cielo aperto a paradiso (quasi) incontaminato.
Come ha già scritto qualcuno prima di me, infatti, chi pratica escursionismo, a piedi o in bici, rispetta i luoghi e non sporca.
Veniamo adesso all'erosione: qualunque passaggio su un sentiero -quello di animali compreso- crea erosione. Quali sono le differenze tra NOI sardi e tutto il resto del Mondo? Per continuare a citare quello che si fa sulle Alpi, dove l'escursionismo turistico esiste dalla fine dell'800, faccio presente che lassù viene programmata e attuata una manutenzione dei sentieri con piccole squadre di operai che raggiungono i punti più danneggiati o più vulnerabili e li ripristinano secondo le condizioni originarie, anche con l'aiuto di macchinario elettrico a batteria.
Questo, qui a Cagliari e più in generale in tutta l'Isola, rimarrà solo un sogno: basti guardare in che condizioni si trovano i sentieri del Gennargentu, che dovrebbero essere il nostro fiore all'occhiello e un'attrazione turistica di primo livello, per rendersene conto.
Sulle Alpi, poi, come ha già ricordato qualcun altro prima di me, i sentieri sono tutti censiti e alcuni sono vietati alle biciclette. Il punto è però che ce ne sono una infinità, quindi si può vietare il passaggio in alcuni perchè in altri si può transitare.
Alla Sella quello c'è e solamente quello si può usare.
A me pare che tutti i frequentatori delle colline di Cala Mosca siano rispettosi dell'ambiente, personalmente non ho mai trovato, in tanti anni, persone che distruggevano piante o scavavano solchi nei sentieri o danneggiavano le rocce. Solo una volta mi sono permesso di raccomandare, in un giorno di forte maestrale e molto gentilmente, ad un signore che fumava una sigaretta al belvedere che affaccia su Marina Piccola che forse una sigaretta accesa in mezzo a quel "pagliaio" non era opportuna...
Però mi chiedo anche dove le avrà viste, il sig. Lecis, le biciclette che distruggono la vegetazione o le piante secolari (sulla Sella, almeno la parte aperta al pubblico, oppure al Fortino, non mi pare che ce ne siano), o anche in che modo un biker possa solo distruggerla, una pianta secolare...
In bici (ma anche a piedi) è impossibile uscire dai sentieri perchè la macchia è talmente intricata e spinosa che non permette di avanzare, se non a prezzo di profondi graffi e ferite. Quindi, quale è il danno che può arrecare la fruizione dei sentieri?
E allora, cari bikers frequentatori della Sella e del Fortino, penso che l'unico modo di rispondere alle sciocchezze di certo ambientalismo sia quello di continuare a comportarsi civilmente, rispettando i luoghi, fermandosi per dare la precedenza ai pedoni anche se siamo in discesa e ci stiamo divertendo da morire, evitando i deraponi, aiutandoci tra di noi quando si vede un "collega" in difficoltà e salutandosi con un sorriso quando ci si incontra.