Tutti bravissimi, disseminati tra qui e Marte. È un viaggio lungo e necessita molta pratica, ma credo che noi tutti, con molto impegno e tenacia, possiamo alzare il nostro livello e muoverci un pezzettino verso MarteI marziani sono tra noi ma qualche terrestre è in viaggio e non è proprio così tanto distante da Marte !
Sul tratto nel bosco non mi pare che Mike facesse proprio da tappo a Stefan & Co., anzi !
E che dire del ragazzino ? Bravissimo davvero, se fosse mio figlio (o nipote ormai) confesso che però una qualche paura ce l’avrei…
Per il tratto attorno al minuto 10:20 condivido in pieno ciò che dici Mike.
La concentrazione e la freddezza ti permettono di tenere la capacità di lettura necessaria per affrontare quei passaggi al limite.
Un po’ come in arrampicata quando parti sapendo che avrai un run out di 10 mt. su un 6b dove non puoi cadere. O quando entri con gli sci su un pendio a 45/50 gradi: prima hai le farfalle nello stomaco ma immediatamente è come se ti si alzasse il livello di concentrazione ad uno step superiore e si ha la sensazione di avere tutto sotto controllo, come se il tempo si allungasse…è difficile spiegarlo ma a me qualche volta è capitato e ripensandoci mi sono dato quella spiegazione.
va beh, comunque vi ammiro proprio tanto !!!
Se guardo il mio percorso di apprendimento in 30'anni di mtb, penso che di strada ne ho fatta parecchia e ancora, volendo, ce n'é parecchia da fare. Però, come dicono Mike e Yura dopo tutto questo provare ed imparare, trovi quella freddezza che porta alla concentrazione necessaria per chiudere quei passaggi al limite del tuo livello, anche quando non hai diritto all'errore. Ed è una grande soddisfazione che ripaga di tutto il tempo e delle energie investite... e se "non è giornata", basta lasciar perdere. Non si vince mica la "Coppa del Nonno".