Condivido pienamente. Non ho mai avuto occasione di espatriare per lavoro ma se fosse accaduto l'avrei valutato alla stessa stregua delle altre opportunità "nazionali" che ho avuto e in parte colto: pro e contro.avete visto 2 italiani nel video. Entrambi di Treviso. Avendo fatto anche io lo stesso percorso (da neolaureato mi sono trasferito in Germania per lavoro, non da Sram, e ci sono rimasto per 13 anni), è un passo che mi sento di consigliare molto a tutti. Non solo per gli stipendi che sono decisamente più alti che in Italia, ma anche per vedere un modus operandi diverso, imparare una lingua importante in Europa, e aprirsi la strada professionale a tanti altri sbocchi.
Lo so che non è facile abbandonare la sicurezza del posto in cui si vive, ma lo sforzo vale la pena.
negli ultimi 17 anni ho avuto modo, anche tuttora, di lavorare con aziende internazionali e pur locato nel nord Italia non è mai mancato il "profumo" della globalità delle realtà in cui ero e sono inserito. Ho però 52 anni e la mia via è quindi tracciata.
Ben diverso è per un giovane: mio nipote, dopo il dottorato all'università di fisica di Berlino, è rimasto a vivere lì (forse la città meno tedesca della Germania ma che io adoro e che frequento appena mi è possibile). A mio figlio maggiore, che ha iniziato proprio quest'anno anche lui la facoltà di fisica a Milano, ho già prospettato un futuro fuori dall'Italia (e la Germania è uno dei paesi più ricettivi per i fisici) con tutte le ottime possibilità che una tal scelta può portare.