Rispondo a
@picca che nell'altra discussione aveva scritto questo:
"
Appunto. Ma nessuno avrebbe detto che era discriminante nei confronti degli uomini.
E sottolineo "che palle". Qualsiasi cosa si fa c'è sempre qualcuno che si deve sentire discriminato. In tutti i campi, in tutte le occasioni."
Storicamente l'uomo, inteso come genere maschile, non è mai stato discriminato rispetto alla donna. Vuoi un retaggio religioso arcaico (non importa
quale religione, è
retaggio comune), vuoi l'inferiore forza fisica, vuoi qualsiasi cosa... ma è sempre stata classificata inferiore e utile al solo scopo di badare a casa e sfornare la discendenza dell'uomo di casa. Non a caso, il figlio prende il cognome del padre e la donna diventa la sig.ra
Nomedelmarito.
Giusto recentemente i figli possono prendere il cognome "anche" della madre.
Gli uomini sono discriminati? Quando? Quando forse sei un ballerino e non sei un Roberto Bolle, perché un uomo non può essere appassionato di danza classica?
No, ma non esiste la discriminazione, non esiste mica...