Sto già pensando di darmi al trekking dal prossimo anno, altro che cambiare bici. Non ne verremo fuori a breve, e nemmeno sul medio termine, mi sa.
Probike comunque sembra cavalcare la crisi alla grande... ha raddoppiato il prezzo della pastiglie
freni, per esempio, da 14€ a 28. I rotori, quei pochi presenti, li vende come oro, e cassette, altrettanto... una cassetta 105 11-30 adesso la trovi a 85€, contro i 50 scarsi di prima.
Il punto è: normalmente, nella vita precovid, ci si preoccupava di chi, più sfortunato di noi, moriva per qualsivoglia causa? No. La vita è fatta così: oggi a te, domani a me, ma nel frattempo cerco di godermi l'esistenza, e non pensare alla morte. Per lo stesso motivo noi dovremmo struggerci per chi ha una malattia incurabile, per chi non ce la fa, per chi non ha accesso alle cure, per chi viene sfruttato. Ma non lo facciamo. Ci compriamo l'auto elettrica ben sapendo che il
litio l'hanno estratto i bambini in Congo, come pure lo smartphone da 1000 mila€, sapendo che qualcun altro sta là a grattare il terreno. Se guardassimo a tutte le tragedie, beh, minimo usciremmo pazzi, o come minimo nichilisti inossidabili, senza alcuna speranza nel domani: spegnamo i sogni, stacchiamo le speranze, guardiamo alle tragedie, che sono quelle importanti.
Attenzione: quello che ho scritto non vuole essere una mancanza di rispetto, ma è una semplice constatazione del nostro modo di essere. Preoccuparsi per i ritardi e per l'aumento dei prezzi, beh, potrebbe essere un modo come un altro per mostrare una certa preoccupazione. Anche perchè, credimi, questi aumenti ce li ritroveremo anche nel vestiario, nel cibo, nei servizi, e vedrai quando ci chiederanno conto di tutti i soldi spesi in ammortizzatori sociali: allora si la bici diventerà un lusso, soprattutto nell'ottica dei rincari e dei prezzi da listino che si vedono adesso in giro.