Opinione #iostoacasa o #iotistolontano?

mauriziolippa

Biker serius
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Infatti non poter uscire in MTB in tempi in cui occorre il distanziamento sociale è un paradosso che non ce la faccio a mandare giù.
Fossi uno che pratica sport di squadra, me ne farei una ragione, ma questo è veramente demenziale.

Poi penso ai morti, ai dentisti che non lavoreranno per mesi, ai baristi, agli albergatori, ai ristoratori e mi ritengo fortunato ad avere un lavoro che, in teoria, non dovrebbe essere toccato più di tanto dalla crisi tremenda che sta per arrivare.

Quel che mi fa incazzare è che, in tempi in cui la casa sta bruciando (cantieri aperti, treni e traghetti presi d'assalto) TUTTI i governanti e gli amministratori, nessuno esculso, si sono messi a riparare il rubinetto che perde (i runner, i ciclisti, quelli che portano a spasso il cane)
 

albatros_la

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Francamente, non starei a fare il mestiere degli epidemiologi. Le leggi emanate sono già un compromesso tra la visione degli epidemiologi (chiudersi tutti in casa... ma non si saprebbe come vivere), e le necessità della società (lavoro compreso, ovviamente, e il fatto che ciò che ci serve per vivere non si crea da sé... ma non si saprebbe come sopravvivere). Non è un compito facile trovare questo compromesso, e non invidio chi deve farlo proprio in un sistema dalle regole e leggi bizantine (è ovvio che uno Stato di regime come la Cina non ha questo problema).
La distanza, in ogni caso, non è sufficiente. Ad esempio il virus conserva la sua pericolosità sulle superfici per un tempo variabile che dipende da molti fattori, e noi non viviamo senza toccare le cose. Vista la generale indisciplina delle persone e la oggettiva impossibilità di controllare il comportamento di tutti se tutti stanno in giro, è ovvio che chiudere tutti in casa tranne che per le strette necessità sia la scelta più semplice. Costa? Sì, parecchio, anche come conseguenze economiche, oltre che sociali e personali. Ma è il costo di una società imperfetta, che non può essere altrimenti visto che è costituita da individui imperfetti.
Facciamo il nostro "mestiere": parliamo di bici. È un universo abbastanza grande da non rendere necessario parlare di epidemiologia su un sito di MTB, se non - forse - nella sezione Bar.
 

marco

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Francamente, non starei a fare il mestiere degli epidemiologi. Le leggi emanate sono già un compromesso tra la visione degli epidemiologi (chiudersi tutti in casa... ma non si saprebbe come vivere), e le necessità della società (lavoro compreso, ovviamente, e il fatto che ciò che ci serve per vivere non si crea da sé... ma non si saprebbe come sopravvivere). Non è un compito facile trovare questo compromesso, e non invidio chi deve farlo proprio in un sistema dalle regole e leggi bizantine (è ovvio che uno Stato di regime come la Cina non ha questo problema).
La distanza, in ogni caso, non è sufficiente. Ad esempio il virus conserva la sua pericolosità sulle superfici per un tempo variabile che dipende da molti fattori, e noi non viviamo senza toccare le cose. Vista la generale indisciplina delle persone e la oggettiva impossibilità di controllare il comportamento di tutti se tutti stanno in giro, è ovvio che chiudere tutti in casa tranne che per le strette necessità sia la scelta più semplice. Costa? Sì, parecchio, anche come conseguenze economiche, oltre che sociali e personali. Ma è il costo di una società imperfetta, che non può essere altrimenti visto che è costituita da individui imperfetti.
Facciamo il nostro "mestiere": parliamo di bici. È un universo abbastanza grande da non rendere necessario parlare di epidemiologia su un sito di MTB, se non - forse - nella sezione Bar.

ma quale epidemologia, si tratta di pensare a cosa succede da qui a 4-5-6 mesi. O pensi davvero di tappare il mondo in casa fin quando il virus non se ne va? Vediamo di parlare di realtà e non di fantascienza, anche e soprattutto in un sito di mtb.
Il lavarsi le mani e non toccarsi la faccia diventerà un'altra di quelle cose naturali come starsi lontani.
 

pistola74

Biker serius
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Francamente, non starei a fare il mestiere degli epidemiologi. Le leggi emanate sono già un compromesso tra la visione degli epidemiologi (chiudersi tutti in casa... ma non si saprebbe come vivere), e le necessità della società (lavoro compreso, ovviamente, e il fatto che ciò che ci serve per vivere non si crea da sé... ma non si saprebbe come sopravvivere). Non è un compito facile trovare questo compromesso, e non invidio chi deve farlo proprio in un sistema dalle regole e leggi bizantine (è ovvio che uno Stato di regime come la Cina non ha questo problema).
La distanza, in ogni caso, non è sufficiente. Ad esempio il virus conserva la sua pericolosità sulle superfici per un tempo variabile che dipende da molti fattori, e noi non viviamo senza toccare le cose. Vista la generale indisciplina delle persone e la oggettiva impossibilità di controllare il comportamento di tutti se tutti stanno in giro, è ovvio che chiudere tutti in casa tranne che per le strette necessità sia la scelta più semplice. Costa? Sì, parecchio, anche come conseguenze economiche, oltre che sociali e personali. Ma è il costo di una società imperfetta, che non può essere altrimenti visto che è costituita da individui imperfetti.
Facciamo il nostro "mestiere": parliamo di bici. È un universo abbastanza grande da non rendere necessario parlare di epidemiologia su un sito di MTB, se non - forse - nella sezione Bar.
Il tuo post mi è piaciuto e secondo me hai fatto delle valutazioni corrette, credo però che , visto il periodo e l'emergenza in cui ci troviamo, anche su questo blog sia giusto parlare di questo cazzo di coronavirus, se non altro per ragionarci su da diversi punti di vista, senza polemizzare...
 
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fabio1991

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Dopo aver visto le scene di un elicottero dei carabinieri che in non so quale spiaggia si avvicinava fino a 20 30 metri da 2 coniugi che passeggiavano non rispettando le distanze (poi in casa dormono assieme ma vabbè), mi immaginavo mentre intento a scendere da un sentiero dietro casa venivo inseguito dall'elicottero, che col suo movimento d'aria mi faceva cadere. Costo dell'inseguimento: 10.000 euro. Contagi fermati: zero. La cosa del drone poi rende veramente l'idea di come vengono sprecate le risorse. Della serie fino a ieri per fermare spacciatori e ladri il drone dov'era???
 

Gianz

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Hai ragione: bastava un hashtag più azzeccato, cosa che purtroppo i nostri geni del marketing non hanno saputo trovare.
Per queste persone "uscire" = "assembrarsi", ma non posso dare loro torto se ripenso alle scene viste in pista ciclabile l'ultima domenica di libertà... praticamente sono dovuto andare in strada, per non esser troppo vicino alla gente. Le altre persone, però, questo problema non se lo sono minimamente posto. A guardare l'abbigliamento, però, non erano nè runner, nè ciclisti, ma tanti erano i cani.

Come il covid19 ha mostrato le falle, tante, della barcaccia Italia, le conseguenze, tante e gravi, di certe scelte sciagurate e di cittadini privi di senso civico, si faranno sentire per mooooolto tempo. Diciamocela chiara: sarà un bello scossone, economico e sociale.
 

Gianz

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3 o 4 mesi?
Che poi... io magari posso anche farlo, ma diciamolo a chi ha un'attività in proprio, con clienti, affitto, scadenze varie.
Che so: librerie, ristoranti, bar. 600€, sempre ammesso che uno riesca a portarli a casa, in alcuni casi non ci paghi nemmeno le spese minime, quando hai un affitto che probabilmente già è il doppio della cifra.
 

cesare RBO

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I periodi di crisi hanno (storicamente) un grande, grandissimo merito... fanno vedere chiaramente, senza infingimenti con che tipo di umanità hai a che fare... rendono evidenti i reali (non supposti conversando amabilmente al bar di fronte all'apericena) valori in campo, competenze, capacità di analisi e comprensione del reale... mostrano senza pietà alcuna la distanza che intercorre tra "la narrazione" e la realtà nuda e cruda.
 

Etien

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Condivido in toto l'articolo, ad iniziare dai cittadini sceriffi alla visione in prospettiva.. davvero c'è chi pensa di tenere in casa le persone per mesi? Siamo seri. Non c'è bisogno di essere un epidemiologo per capire che, in mancanza di un vaccino, se non si faranno test a tappeto basteranno due settimane di "ritorno alla normalità" per rendere vano il sacrificio di queste settimane rinchiusi in casa. Poi la storia dei cittadini sceriffi (ben alimentata dalle varie trasmissioni televisive per decerebrati) mi sta pesantemente sulle palle. Ho già avuto un diverbio con un vicino che, mentre portavo la mia povera cagnetta a fare i bisogni mi ha letteralmente urlato in faccia... fortunatamente un altro condomino resosi conto di quanto stava per accadere è venuto in soccorso del deficiente, altrimenti sarebbe finita molto male, se ci penso ho ancora scariche di adrenalina. Ho dentro un disagio sempre più pesante ed avere l'ennesima riprova della dilagante idiozia dei miei concittadini mi sta rendendo quasi cinico. Ragazzi, speriamo che questa cosa passi presto perché davvero non so come usciremo da un altro mese così.
 

cesare RBO

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3 o 4 mesi?
Che poi... io magari posso anche farlo, ma diciamolo a chi ha un'attività in proprio, con clienti, affitto, scadenze varie.
Che so: librerie, ristoranti, bar. 600€, sempre ammesso che uno riesca a portarli a casa, in alcuni casi non ci paghi nemmeno le spese minime, quando hai un affitto che probabilmente già è il doppio della cifra.
sarà un "bagno di sangue" da quel punto di vista, almeno nell'immediato... c'è da dire però che non coinvolge una categoria o un paese ma tutti, proprio tutti... dovranno essere prese, in un futuro prossimo (ma sarebbe il caso di pensarci fin d'ora), provvedimenti di amplissima portata e "strutturali"... Molti economisti (a livello planetario) stanno già elaborando e proponendo strade da percorrere, dipenderà anche da noi (non dimentichiamolo) quali saranno le scelte del futuro e quali le strade che si deciderà di imboccare per uscire dalla famosa "valle di lacrime" (cit.).
 

Gianz

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I periodi di crisi hanno (storicamente) un grande, grandissimo merito... fanno vedere chiaramente, senza infingimenti con che tipo di umanità hai a che fare... rendono evidenti i reali (non supposti conversando amabilmente al bar di fronte all'apericena) valori in campo, competenze, capacità di analisi e comprensione del reale... mostrano senza pietà alcuna la distanza che intercorre tra "la narrazione" e la realtà nuda e cruda.
Il problema è che una volta terminati, la gente si darà alla pazza gioia, tornando subito come se non peggio di prima, senza riflettere su come risolvere e mitigare quelle magagne.
 

lkey

Biker superioris
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Francamente, non starei a fare il mestiere degli epidemiologi. Le leggi emanate sono già un compromesso tra la visione degli epidemiologi (chiudersi tutti in casa... ma non si saprebbe come vivere), e le necessità della società (lavoro compreso, ovviamente, e il fatto che ciò che ci serve per vivere non si crea da sé... ma non si saprebbe come sopravvivere). Non è un compito facile trovare questo compromesso, e non invidio chi deve farlo proprio in un sistema dalle regole e leggi bizantine (è ovvio che uno Stato di regime come la Cina non ha questo problema).
La distanza, in ogni caso, non è sufficiente. Ad esempio il virus conserva la sua pericolosità sulle superfici per un tempo variabile che dipende da molti fattori, e noi non viviamo senza toccare le cose. Vista la generale indisciplina delle persone e la oggettiva impossibilità di controllare il comportamento di tutti se tutti stanno in giro, è ovvio che chiudere tutti in casa tranne che per le strette necessità sia la scelta più semplice. Costa? Sì, parecchio, anche come conseguenze economiche, oltre che sociali e personali. Ma è il costo di una società imperfetta, che non può essere altrimenti visto che è costituita da individui imperfetti.
Facciamo il nostro "mestiere": parliamo di bici. È un universo abbastanza grande da non rendere necessario parlare di epidemiologia su un sito di MTB, se non - forse - nella sezione Bar.

90 minuti di applausi!!!!!
Era un po' che non commentavo ma quando è giusto è giusto...da 1 mese il forum non è piu solo pieno di ingegneri ed economisti, a quanto pare godiamo anche della presenza di una folta schiera di epidemiologi...evviva
 

Gianz

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Ho dentro un disagio sempre più pesante ed avere l'ennesima riprova della dilagante idiozia dei miei concittadini mi sta rendendo quasi cinico. Ragazzi, speriamo che questa cosa passi presto perché davvero non so come usciremo da un altro mese così.
Penso di aver maturato, in questa occasione, già delle convinzioni che difficilmente verranno sradicate dalla mia persona.
Già prima non amavo le persone (giravo da solo, tranquillo, per i fatti miei, e se mi facevo male l'ultimo dei problemi era il pronto soccorso, perchè prima dovevo riuscire ad arrivarci), ma adesso sto diventando di un cinico che non avevo mai provato prima. Una sorta di disprezzo per tutto quello che è assembramento e spinta ad azioni collettive, siano sociali o virtuali, sta montando sempre più, mentre al tempo stesso un astio verso censori e controllori. E non va bene, sono il primo a dirlo...
 

Gianz

Biker marathonensis
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a quanto pare godiamo anche della presenza di una folta schiera di epidemiologi...evviva
Credo sia un discorso più sfumato.
A parte che siamo SEMPRE stati un popolo di ingegneri, dottori, epidemiologi, velisti, direttori dei lavori, capicantiere, e non c'è niente di nuovo in quanto stiamo leggendo (adesso, guarda, sono pure sociologo! :maremmac: :loll:), c'è anche il discorso che molti di noi sono realmente professionisti, ovvero: titolari di un'attività in proprio, che dà loro (o dovrebbe dare) il pane quotidiano. Quando sei in questa situazione DEVI cercare di capire dove stia andando a parare il mondo che ti circonda, per capire se ti stai muovendo nella giusta direzione o se non stai rischiando di fare un cratere da qualche parte, spesso un cratere di DEBITI. In questi casi, a torto o ragione, devi costruirti una tua linea di pensiero, giusta o sbagliata che sia, e comportarti di conseguenza.
Per molte persone, magari sane e senza sintomi, è più preoccupante vedere la propria libertà compromessa per qualcosa che non vive direttamente, o non sta provando sulla propria pelle. Allo stesso tempo è mooolto preoccupante vedere che sta tutto chiuso, la tua attività sta tracollando, il lavoro frutto di anni di sacrifici sta andando a rotoli, mentre le scadenze quelle non cessano mai.
E' anche quella una sorta di "morte", a ben pensarci... ti stai giocando la vita spesa in anni di salti mortali. Non è bello...
 

cesare RBO

Biker perfektus
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Il problema è che una volta terminati, la gente si darà alla pazza gioia, tornando subito come se non peggio di prima, senza riflettere su come risolvere e mitigare quelle magagne.
in generale forse si, almeno per esorcizzare "la grande paura" ma considera che un boato di persone si sono confrontate per la prima volta nella loro esistenza con qualcosa di grosso, di reale, di temibile di (persino) personale, hanno dovuto fare i conti con le evidenti carenze del sistema che hanno smesso di essere "teoriche" o "questione di opinioni" ma son divenute reali e concrete. Cosi come con l'insipienza di tanti (troppi) spaccamontagne "de noantri" rivelatisi alla prova dei fatti per quello che sono (e sono sempre stati) realmente...
Poi certo, anche io temo gli avvoltoi sempre in attesa di un pasto gratis... il pericolo è reale ma come dicevo dipende anche da noi.
Forse il più grande messaggio fatto passare da questa crisi è proprio quello sociale, che siamo tutti sulla stessa barca, che siamo una collettività che non si risolve semplicemente con la somma di tante individualità, che il comportamento di ognuno condiziona ed incide sul tutto. Vedremo...
 
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