Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025. Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).
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Era uscito sul balcone in pigiama, con i capelli scarmigliati, biondi tinti.
Braccia e gambe erano sottili e ben depilate, ma la faccia era gonfia di un colorito che volendo si poteva spacciare per abbronzatura da sole
non certamente dal bacio caldo dell'asfalto.
Solo nello spogliatoio davanti allo specchio provo la salopette.
La taglia è giusta. Nessun problema rispetto alle bretelle e al fondo.
Il problema semmai è da quello che spunta fuori. Il collo, la faccia e le gambe tozze.
Non aveva occhi grandi e, se le avessero chiesto di che colore erano, avrebbe risposto: "Ma, più o meno marroni, direi".
Però adesso, dopo l'escursione in mtb, parevano proprio di un marrone intenso, morbido e luminoso.
Colmo di legna la stufa e resto a osservare le fiamme. Si dilatano ravvivate di una volontà propria. Variano continuamente di sagoma e colore. Sbocciano, si fondono, si slegano, si consumano e infine si smorzano. Non mi stanco mai di seguire il zigzagare delle fiamme. (dei sentieri)
-Tu sei abituato a pedalare in montagna, mi pare, - dico.
Annuisce.
- Però ci sono vari tipi di sentiero. Quello che troverai lì è di una bellezza che che forse non immagini.
- In che senso?
Lo fisso negli occhi e sorrido.
- Non posso spiegartelo io. Sta a te scoprirlo.
Quel giorno era tutto tranquillo. Nulla turbava la la pace del luogo. Niente musica, nè voci o urla umane.
La bici scorreva senza scosse, come un fiume che si avvicina alla foce.
A forza di ascoltare la gente che parla di bici mi capita, sempre più spesso, di provare un’improvvisa sensazione di tedio, di sbuffare dalla noia e il desiderio di tagliare i ponti.
Mi sento elettrico, reattivo. Certe discese fanno quest’effetto: mi riesumano da mesi di depressione e insicurezza, da giorni di noia assoluta. Sono avvolto da una scarica di adrenalina animalesca, quella di cui ho bisogno per ricordarmi di essere vivo.
Lo sapevi - dice – che in certi posti le cicatrici sono simbolo di valore? Se ne porti una notevole, sconvolgente, vuol dire che hai guardato la bestia (la discesa) dritto negli occhi, senza farti sopraffare dalla paura. E sei sopravvissuto.
Nella nuvola (cloud computing ) o nella memoria digitale c’è un cumulo di video e foto delle “ Mie Imprese” in mtb. Tutto in ordine e sistemato per la memoria. Poi un giorno mentre rovisti dentro la moltitudine di immagini, il ricordo, ti apparirà poroso, pieno di buchi, consumato. Irriconoscibile.
Ora piove che dio la manda. Il sentiero si trasforma in palude. Brunetto impreca. Gino scatarra fango.
Non c’è alcun riparo, soltanto il cielo, ma è lontano.