xò il filo spinato in parte su un terreno in cui si faticava a tenere la bici dritta faceva un po'paura..
Hai ragione. E' stata una svista, e anche abbastanza grave. In condizioni migliori non avrebbe presentato alcun rischio, ma scivolando a quel modo avrebbe potuto creare seri problemi.
io sono arrivato, ho pagato, ho provato il percorso facendomi a piedi la salita del castello, sono tornato alle scuole a lavare la bici e me ne sono andato sul bitume fino a tresche conca a prendere i freschi.
non mi sono lamentato ma ho preso la cosa così come veniva, come dovrebbe essere; l'organizzazione non ha colpa per la pioggia e nemmeno per il fango.
tuttavia volevo sottolineare che non ho partecipato non per mancanza di fegato, o perchè mi piace restare lindo, o perchè non ho manico. il percorso è molto bello e sufficientemente tecnico.
il mio problema è un altro ed è quello di molti altri amatori. la bike è una e una soltanto e se si rompe non paga la squadra ma il proprietario.
dopo mezzo giro avevo già la ruota anteriore che frenava sul fango incastrato sulla forcella, il deragliatore aveva già mezzo chilo di fango tra corona e
catena e il cambio si stava riempiendo di ogni cosa e iniziava a funzionare male.
molti come il sottoscritto non hanno preso il via o si sono ritirati proprio per non andare a spendere 100-200 euro in riparazioni varie come già è successo nel passato.
molti di quelli arrivati in fondo la bici non la pagano !
Condivido pienamente e ti ringrazio per il tuo punto di vista. Non vorrei che tu mi avessi frainteso prima: nessuno accusava i non-partenti di mancanza di manico o di fegato...
E' successo anche a me di spaccare cambi, di piantare forcelle e incasinare tutto causa fango, alcune volte ho accettato di correre su percorsi indecenti con tutte le conseguenze del caso, altre ho lasciato perdere per non rischiare danni, o anche semplicemente per la mancanza del tempo necessario a fare l'adeguata manutenzione post-gara alla bici. E chi ha corso gare veramente sporche (es. Prosecchissima, Montello, Divinus di qualche anno fa) sa che dopo certe batoste bisogna smontare e ripulire ogni singolo pezzo, che sabbia e erba macinata entrano in ogni minima fessura...
Ma sono scelte che ognuno fa, e che non dovrebbe poi scaricare su altri con lamentele fini a se stesse per il fatto che deve portare la bici dal meccanico, oppure che si è alzato per nulla alle 6 di mattina...
Ovvio che sarebbe bello per tutti avere una squadra dietro che ti prende la bici al di là della linea di arrivo, e te la riconsegna luccicante il giorno dopo... e magari di paga pure per sguazzare nel fango!
tuttavia concordo che lamentarsi con l'organizzazione per la durata della gara o per il percorso è un pò assurdo. 4 giri da 8 km per un totale di 32 km è un signor cross country e con percorso asciutto sarebbe stato una figata.
Vi invitiamo a ripercorrere il giro in questi giorni o il prossimo fine settimana. Stupendo.
probabilmente caro elia non tutti hanno la possibilita' di avere svariate gomme riposte in garages come probabilmente avrai TU ...
IL SOTTOSCRITTO come altri si arrangia con 2 coppie di copertoni da usare un po' ovunque....... oltre a questo ci vuole MANICO ....
x l'
olio : si ... è vero che puo' essere d'aiuto portarsi la boccetta e oliare a ll'occorrenza , MA'... se il cambio/catena/deragliatore sono pieni di fango, e intendo che il cabio non cambia bene o x niente , la catena salta sulle pulegge xche' si sono bloccate ecc. ecc. NON sempre funziona !!!
Il fango impastato con l'erba ha effetti devastanti infatti, e ci si fa poco molte volte, se non fermarsi a ripulire a mano il monoblocco...
Riguardo ai copertoni, l'uso dei tubeless non ha sicuramente facilitato la vita... una decina di anni fa, la sera prima della gara si montavano le coperture che si ritenevano più idonee, e poi si prendeva la decisione definitiva durante il giro di ricognizione. Adesso però la cosa è diventata molto meno fattibile... già col tubeless UST è una rottura, figuriamoci con i latticizzati. Senza contare il costo delle coperture stesse.
Comunque, mi sembra che il setup della bici sia diventato via via sempre meno importante, puntando tutto sulla leggerezza e cercando sempre la soluzione di compromesso. E' ovvio che finchè il percorso sta "nella media" tutto va per il verso giusto, ma non appena si presenta qualche difficoltà particolare succede un casino. Chi sa ovviare mettendoci il manico, la supera; chi di manico non ne ha a sufficienza, arranca.
E di questo non si può dire che non sia responsabile il trend che gli organizzatori cercano di seguire la maggior parte delle volte: meno difficoltà tecniche, meno casini, più partecipanti, più incassi... tutti contenti.
(intermezzo: non per ergerci sul trono, ma non so dove sia un'altra manifestazione che per 10€ a cranio offre servizi e strutture come è stato fatto domenica scorsa...)