Domenica scorsa, al bike park di Pescasseroli, rimango colpito da questa t-shirt che indossava la barista della baita.
Anche se il riferimento, che comunque condivido e sposo in pieno, allude ad altro, mai testo è stato per me così appropriato.
Da sempre avevo un desiderio, un sogno, che però ho sempre lasciato in secondo piano ed era quello di… volare!!!
In passato ho fatto un paio di voli in elicottero, davanti affianco al pilota, ma… non è la stessa cosa, io volevo sentire l’aria che accarezzava il mio viso ed il mio corpo.
Così quest’anno avevo deciso di fare un lancio in tandem col paracadute e mi sono informato sui relativi costi ed i luoghi dell’eventuale decollo.
Poi la svolta, ad inizio estate ho conosciuto un’amico che fa deltaplano a volo libero e parlando mi dice che, se voglio, suo fratello può portarmi, a fine estate, a fare un giro con il deltaplano a motore. Non lo faccio neanche finire di parlare e gli dico: ORGANIZZA!!!
Così è arrivato il gran giorno. Mi reco al campo di volo tutto felice e scalpitante.
E’ un campo di volo “amatoriale” a pochi km da casa mia e di cui neanche ne ero a conoscenza, con un hangar in lamiera, sempre realizzato artigianalmente da APPASIONATI del posto, idem per la “pista” di decollo…
Conosciuti i vari soci, l’atmosfera mi appare subito familiare, sicuramente perché alla base regna la stessa PASSIONE che abbiamo noi per il nostro amato sport. Attività diverse e contrapposte, ma sentimenti identici.
Aiuto a far uscire i delta dall’hangar, tutti veramente belli, ad eccezione di uno… che al cospetto era messo un po’ maluccio (ovviamente è un giudizio da profano)!!!
Iniziano i preparativi di setup ed ognuno è alle prese con il proprio mezzo.
Nel frattempo sul campo era presente con il proprio deltaplano, come ospite ed amico dei soci, Giuseppe Gibilisco (salto con l’asta), il quale si era da poco cimentato con alcuni voli, molto bravo ed abile.
Arriva finalmente il momento tanto atteso, quanto scopro che quel’”uno” era proprio il mio! L’eccitazione e la voglia era talmente tanta, che non mi preoccupo più di tanto. (Se volessi farne un termine di paragone, in confronto agli altri, sembrava come una Graziella su un campo da DH!!!).
Guardo negli occhi il mio amico Francesco, mi fa l’occhiolino e con la mano mi fa l’ok.
Salgo sul sedile di dietro, mi imbracano, alcune indicazioni e comportamenti da tenere in volo, integrale, foto di rito, e… pronti al via.
Ci immettiamo sulla pista, qualche ulteriore manciata di minuti per far scaldare il motore, un “SEI PRONTO?”, da parte di Marco, il fratello pilota e poi… rullata e decollo!!!
L’adrenalina che mi sale al momento dello stacco (secco, deciso e con ascesa esponenziale) è indescrivibile, il cuore batte a mille per l’emozione, l’aria sembra attraversare il mio corpo, nonostante la velocità di crociera non fosse elevata. Il tutto era come me lo immaginavo e forse di più…
Ad eccezione del fugace sguardo di rassicurazione, non ho avuto MAI nessuna esitazione, MAI un minimo di ripensamento, anzi…
Iniziamo a sorvolare la vallata, tutto si fa piccolo, ma mai troppo piccolo, la quota sopra i 1.000 è perfetta per distinguere ogni cosa. Dopo anni passati a studiare i percorsi e le tracce con Compe e Google Earth, ho l’identica stessa visuale… live!!! Ogni tanto Mauro si gira e mi guarda per verificare che sia tutt’ok! Solo giunti a terra mi confida che era la prima volta che portava con se un passeggero alla sua prima esperienza che fosse così tranquillo. Sicuramente aveva sottovalutato da quanto attendevo quel magico momento e di come me lo stavo godendo ed immagazzinando nella parte più remota della mia amigdala. Ogni tanto chiudevo gli occhi per cercare di concentrarmi ed isolare i sensi, nonostante il ronzio continuo del motore (purtroppo non si poteva… spegnere!). Intanto tenevo in mano ed accesa l’helmet cam, qualcosa ne tirerò fuori! Arriviamo ai vicini monti, anche se non riusciamo a superarli per via delle correnti d’aria che provenivano da essi.
Poco dopo l’anima “free” che aleggia in me reclama la sua parte e pur soddisfatta di quella tranquillità e beatitudine finora vissuta, chiede ancora qualche emozione in più. Allora a gesti chiedo al pilota qualche evoluzione e lui (secondo me, incredulo, non aspettava altro…) mi accontenta. Iniziano una serie di virate (penso che si dica così) strette strette a dx e poi a sx, qualche stallo con picchiata (oltre il brivido…), il cuore arriva in gola ed il corpo si pietrifica, il sangue si gela, una zoommata velocissima del sottosuolo impressionante! MERAVIGLIOSE!
Intanto il sole è al tramonto ed il cielo si dipinge di rosso, emozione nell’emozione, e giunge l’ora, purtroppo, di ritornare al campo base.
Anche l’atterraggio è bello, anche se di minor intensità, quasi imparagonabile, rispetto al decollo. Dopo i complimenti, le battute di cinque ed ancora prima di spegnere il motore, si sentono in sottofondo i rimproveri degli amici piloti, che da terra avevano seguito la parte finale del volo, nei confronti di Mauro: sei un pazzo… incosciente… era la sua prima volta… ecc…
Ed il mio GRANDE pilota, in tono quasi sottomesso e giustificativo, rispondeva: me lo ha chiesto lui! E rivolto verso me: è vero che me lo hai chiesto tu???
Risata generale e complimenti anche da parte degli altri.
Francesco ne approfitta per dirmi che il fratello ha anche esperienze di deltaplano (senza motore), parapendio e… sa il fatto suo!
Gli rispondo, ringraziandolo di nuovo: ho visto, ho visto!!!
Esperienza indimenticabile ed intensa, con un turbinio continuo di emozioni, che coinvolge veramente tutti i sensi. La percezione di libertà è incredibile, ti senti veramente “ad di sopra di tutto” (non solo in termini altimetrici).
L’evoluzioni poi sono state la ciliegina sulla torta…
Sicuramente al 100% ricorrerò di nuovo le nuvole!!!
Non oso immaginare quali sensazioni si provano a volare con un deltaplano (senza motore), dove ci sei tu… ed il nulla!!!
Con ammirazione, un’infinito grazie a Francesco e Mauro.
P.S.: in riferimento all’”uno”, è proprio vero, non è l’abito che fa il monaco (ma il “manico” che lo cuce)
Buona visione.
Anche se il riferimento, che comunque condivido e sposo in pieno, allude ad altro, mai testo è stato per me così appropriato.
Da sempre avevo un desiderio, un sogno, che però ho sempre lasciato in secondo piano ed era quello di… volare!!!
In passato ho fatto un paio di voli in elicottero, davanti affianco al pilota, ma… non è la stessa cosa, io volevo sentire l’aria che accarezzava il mio viso ed il mio corpo.
Così quest’anno avevo deciso di fare un lancio in tandem col paracadute e mi sono informato sui relativi costi ed i luoghi dell’eventuale decollo.
Poi la svolta, ad inizio estate ho conosciuto un’amico che fa deltaplano a volo libero e parlando mi dice che, se voglio, suo fratello può portarmi, a fine estate, a fare un giro con il deltaplano a motore. Non lo faccio neanche finire di parlare e gli dico: ORGANIZZA!!!
Così è arrivato il gran giorno. Mi reco al campo di volo tutto felice e scalpitante.
E’ un campo di volo “amatoriale” a pochi km da casa mia e di cui neanche ne ero a conoscenza, con un hangar in lamiera, sempre realizzato artigianalmente da APPASIONATI del posto, idem per la “pista” di decollo…
Conosciuti i vari soci, l’atmosfera mi appare subito familiare, sicuramente perché alla base regna la stessa PASSIONE che abbiamo noi per il nostro amato sport. Attività diverse e contrapposte, ma sentimenti identici.
Aiuto a far uscire i delta dall’hangar, tutti veramente belli, ad eccezione di uno… che al cospetto era messo un po’ maluccio (ovviamente è un giudizio da profano)!!!
Iniziano i preparativi di setup ed ognuno è alle prese con il proprio mezzo.
Nel frattempo sul campo era presente con il proprio deltaplano, come ospite ed amico dei soci, Giuseppe Gibilisco (salto con l’asta), il quale si era da poco cimentato con alcuni voli, molto bravo ed abile.
Arriva finalmente il momento tanto atteso, quanto scopro che quel’”uno” era proprio il mio! L’eccitazione e la voglia era talmente tanta, che non mi preoccupo più di tanto. (Se volessi farne un termine di paragone, in confronto agli altri, sembrava come una Graziella su un campo da DH!!!).
Guardo negli occhi il mio amico Francesco, mi fa l’occhiolino e con la mano mi fa l’ok.
Salgo sul sedile di dietro, mi imbracano, alcune indicazioni e comportamenti da tenere in volo, integrale, foto di rito, e… pronti al via.
Ci immettiamo sulla pista, qualche ulteriore manciata di minuti per far scaldare il motore, un “SEI PRONTO?”, da parte di Marco, il fratello pilota e poi… rullata e decollo!!!
L’adrenalina che mi sale al momento dello stacco (secco, deciso e con ascesa esponenziale) è indescrivibile, il cuore batte a mille per l’emozione, l’aria sembra attraversare il mio corpo, nonostante la velocità di crociera non fosse elevata. Il tutto era come me lo immaginavo e forse di più…
FINALMENTE IL MIO SOGNO SI AVVERA, STO VOLANDO!!!!!!
Ad eccezione del fugace sguardo di rassicurazione, non ho avuto MAI nessuna esitazione, MAI un minimo di ripensamento, anzi…
Iniziamo a sorvolare la vallata, tutto si fa piccolo, ma mai troppo piccolo, la quota sopra i 1.000 è perfetta per distinguere ogni cosa. Dopo anni passati a studiare i percorsi e le tracce con Compe e Google Earth, ho l’identica stessa visuale… live!!! Ogni tanto Mauro si gira e mi guarda per verificare che sia tutt’ok! Solo giunti a terra mi confida che era la prima volta che portava con se un passeggero alla sua prima esperienza che fosse così tranquillo. Sicuramente aveva sottovalutato da quanto attendevo quel magico momento e di come me lo stavo godendo ed immagazzinando nella parte più remota della mia amigdala. Ogni tanto chiudevo gli occhi per cercare di concentrarmi ed isolare i sensi, nonostante il ronzio continuo del motore (purtroppo non si poteva… spegnere!). Intanto tenevo in mano ed accesa l’helmet cam, qualcosa ne tirerò fuori! Arriviamo ai vicini monti, anche se non riusciamo a superarli per via delle correnti d’aria che provenivano da essi.
Poco dopo l’anima “free” che aleggia in me reclama la sua parte e pur soddisfatta di quella tranquillità e beatitudine finora vissuta, chiede ancora qualche emozione in più. Allora a gesti chiedo al pilota qualche evoluzione e lui (secondo me, incredulo, non aspettava altro…) mi accontenta. Iniziano una serie di virate (penso che si dica così) strette strette a dx e poi a sx, qualche stallo con picchiata (oltre il brivido…), il cuore arriva in gola ed il corpo si pietrifica, il sangue si gela, una zoommata velocissima del sottosuolo impressionante! MERAVIGLIOSE!
Intanto il sole è al tramonto ed il cielo si dipinge di rosso, emozione nell’emozione, e giunge l’ora, purtroppo, di ritornare al campo base.
Anche l’atterraggio è bello, anche se di minor intensità, quasi imparagonabile, rispetto al decollo. Dopo i complimenti, le battute di cinque ed ancora prima di spegnere il motore, si sentono in sottofondo i rimproveri degli amici piloti, che da terra avevano seguito la parte finale del volo, nei confronti di Mauro: sei un pazzo… incosciente… era la sua prima volta… ecc…
Ed il mio GRANDE pilota, in tono quasi sottomesso e giustificativo, rispondeva: me lo ha chiesto lui! E rivolto verso me: è vero che me lo hai chiesto tu???
Risata generale e complimenti anche da parte degli altri.
Francesco ne approfitta per dirmi che il fratello ha anche esperienze di deltaplano (senza motore), parapendio e… sa il fatto suo!
Gli rispondo, ringraziandolo di nuovo: ho visto, ho visto!!!
Esperienza indimenticabile ed intensa, con un turbinio continuo di emozioni, che coinvolge veramente tutti i sensi. La percezione di libertà è incredibile, ti senti veramente “ad di sopra di tutto” (non solo in termini altimetrici).
L’evoluzioni poi sono state la ciliegina sulla torta…
Sicuramente al 100% ricorrerò di nuovo le nuvole!!!
Non oso immaginare quali sensazioni si provano a volare con un deltaplano (senza motore), dove ci sei tu… ed il nulla!!!
SOLO CHI VOLA IN ALTO REALIZZA I PROPRI SOGNI
Con ammirazione, un’infinito grazie a Francesco e Mauro.
P.S.: in riferimento all’”uno”, è proprio vero, non è l’abito che fa il monaco (ma il “manico” che lo cuce)
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Buona visione.