RCM [Video] RCM Tutorial: non si guida con gli occhi

Jack Bisi

Redazione
17/2/03
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Genova
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[Video] RCM Tutorial: non si guida con gli occhi
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eliografo

Biker superioris
9/11/06
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Ponente ligure
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Bike
Intense Primer s
Figata, è un argomento da approfondire.
In effetti a volte la vista crea degli abbagli, a vederli certi passaggi sembrano più difficili di quello che sono e invece a volte sembra tutto facile e invece non lo è magari per via dello scarso grip.
 

pavlinko80

Biker grossissimus
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Bike
Tante
ottime spiegazioni come sempre, la prorpiocezione e' alla base di tutto come giustamente dice, se non si ha la sensibilita e la capacita' di ricornoscere la posizione del nostro corpo e di precepire e leggere il terreno sotto le ruote diventa tutto e' piu difficile, sensibilita' che non tutti utilizzano , non e' neanche facile da allenare o ottimizzare, serve molta dedizione
 

DrPeperino

Biker ultra
15/5/14
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Quindi guardare avanti per anticipare non va più bene?
guardare avanti per anticipare va bene sì, quello che non va bene è irrigidirsi e spaventarsi di qualcosa che non è ancora successo (es. guardo radice viscida, ci arrivo sopra già pronto a sentire al ruota che va via prima che questa sia effettivamente scivolata!)
E' senz'altro giusto il concetto, ed evidentemente il problema è mio: di solito se aspetto di ricevere gli input ho la sensazione che ormai sia già troppo tardi, le cose andranno come devono andare ma non sono più io ad avere completamente sotto controllo la cosa.

Se per esempio aspetto di percepire che l'anteriore sta andando via in una curva (viscida o inghiaiata) difficilmente sono in grado di recuperare.. di solito se sto su è perché grazie al cielo la ruota è tornata a fare grip dopo una derapatina improvvisa, altrimenti se non ha recuperato da sé su una zona più gripposa vado in terra.
Stesso dicasi sul molto scassato: se sento che inizio a ricevere degli scrolloni tanto forti da non essere più molto in controllo del peso sul mezzo, di solito o ho la fortuna che il terreno migliora, oppure se continua così finisce o che devo appoggiare il piede e recuperare come posso, oppure che vado in terra.

Parlo per lo più di XC con una front, ma faccio anche un po' di AM/Enduro con una Specy enduro e anche lì le cose non variano di molto (anche se in quel contesto non gareggio quindi forse mi prendo meno rischi).
 

Jack Bisi

Redazione
17/2/03
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Quindi guardare avanti per anticipare non va più bene?
guardare avanti per anticipare va bene sì, quello che non va bene è irrigidirsi e spaventarsi di qualcosa che non è ancora successo (es. guardo radice viscida, ci arrivo sopra già pronto a sentire al ruota che va via prima che questa sia effettivamente scivolata!)
E' senz'altro giusto il concetto, ed evidentemente il problema è mio: di solito se aspetto di ricevere gli input ho la sensazione che ormai sia già troppo tardi, le cose andranno come devono andare ma non sono più io ad avere completamente sotto controllo la cosa.

Se per esempio aspetto di percepire che l'anteriore sta andando via in una curva (viscida o inghiaiata) difficilmente sono in grado di recuperare.. di solito se sto su è perché grazie al cielo la ruota è tornata a fare grip dopo una derapatina improvvisa, altrimenti se non ha recuperato da sé su una zona più gripposa vado in terra.
Stesso dicasi sul molto scassato: se sento che inizio a ricevere degli scrolloni tanto forti da non essere più molto in controllo del peso sul mezzo, di solito o ho la fortuna che il terreno migliora, oppure se continua così finisce o che devo appoggiare il piede e recuperare come posso, oppure che vado in terra.

Parlo per lo più di XC con una front, ma faccio anche un po' di AM/Enduro con una Specy enduro e anche lì le cose non variano di molto (anche se in quel contesto non gareggio quindi forse mi prendo meno rischi).
Non è un problema di bici, facilmente da quello che racconti è un problema di centralità (o mobilità se sei centrale ma ti irrigidisci) e impostazione sul mezzo, sia esso da xc o am...
 

Daiwer

Biker urlandum
22/2/03
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Questo è un gran consiglio. Complimenti.
Per la verità già lo applico in parte nella maggior parte dei casi, ma se posso umilmente aggiungere una mia opinione personale, la cosa più difficile è riuscire ad acquisire anche la necessaria consapevolezza dei propri mezzi e la fiducia nella bici che si utilizza (configurazione di sospensioni, freni e pneumatici). Di certo bisogna riuscire a mantenere anche la giusta concentrazione. Non è che sia un gran manico, ma probabilmente il fatto di essermi approcciato all'enduro con una front mi ha aiutato ad affinare una certa sensibilità e concentrazione (la front non perdona molto!). Ma ora che sto iniziando anche a godermi la full, questo modo di portare la bici - non solo e non tanto con gli occhi, ma anche con mani e piedi - mi sta facendo divertire tanto tanto di più, permettendomi di affrontare anche i trail più tecnici con maggiore tranquillità = meno rigidità, maggiore reattività e più controllo in generale.
Ancora complimenti per i consigli che elargite.
 

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