Io la penso diversamente. Se apro un bike park voglio che sia un posto dove tutti si divertano, quindi creo le condizioni perchè possano farlo, e bene. Non dico che si debbano eliminare i punti pericolosi, ma creando quella sorta di "scuola" (=sentieri facili per allenarsi a saltare, esempio) che produce grandi riders eviti che ti trovi gente che percorre trails fuori dalla propria portata.
Questo ha poco a che vedere con i 4 del video, ma molto con il sentiero. Se vedo il video di [MENTION=9673]RiderGullo[/MENTION] che va giù fermo mi viene solo da pensare che un altro sentiero lo avrebbe divertito di più, avrebbe imparato meglio come affrontare certi passaggi e non si sarebbe schiantato perchè andava troppo piano.
Poi, liberi tutti di fare ricognizioni, scendere a 2 km/h filmandosi e predicare sulle bandierine di Whistler. Fattostà che lì girano tante ma tante persone con un livello di riding che qui in Europa ci possiamo scordare.
Credo che quello che dici abbia un senso legato al tipo di pista. Ovvero, quando affronto una nera so cosa aspettarmi in linea generale, mi DEVE bastare come indicazione di massima.
Se poi vado solo per vedere com'è e non mi ci diverto o mi spiaccico perchè ho sottovalutato l'indicazione forse non ci torno (soprattutto nel secondo scenario).
Quello che dico io è che le eccessive attenzioni deresposabilizzano: e' una verde vado a bomba, poi mucca francese e ambulatorio savoiardo in sequenza. (poi avvocato)
Ecco, questo intendo. Credo che la scuola (ma a whistler non ci sono stato) sia legata al disegnare trail omogenei per difficoltà, ma se faccio una azzurra che non ha un drop da rossa quando andrò sulla rossa? Però qua si tratta di filosofia su cui non mi sento di insistere. Invece contro la continua gara a rendere l'utente decerebrato credo si debba combattere.
Vai, guardi, valuti. Poi libero di schiantarti.