Sicuro che non c'entri piuttosto Archimede e il fatto che i telai siano cavi all'interno, così come le gomme?
Archimede c'entra sempre quando si tratta di galleggiamento... Piuttosto, i telai sono sempre forati per lasciare sfogo all'umidità, nemica delle leghe metalliche e in misura minore anche dei compositi. Forse (non ho verificato...) solo i forcellini dei telai in composito non sono forati.
Per snocciolare qualche numero, un composito ha una densità attorno ai 1700 kg/m³, una lega di alluminio sui 2800 kg/m³, una di titanio sui 4400 kg/m³, una di acciaio sui 7800 kg/m³. Un telaio in composito "affonda meno" di un telaio in metallo, ma trovo difficile che possa galleggiare, proprio perché si riempie d'acqua e ha un peso specifico superiore.
All'atto pratico tutti i materiali impiegati per la costruzione dei telai sono più pesanti dell'acqua, quindi direi che un telaio, visto che imbarca acqua e dunque non funziona affatto come una barca, affonda senza speranza.
Buona parte delle materie plastiche (o "simili" ai nostri occhi) è più leggera dell'acqua (il kevlar non lo è, tanto per fare un esempio di qualcosa talvolta presente nelle guaine).
Copertoni, sella (per lo meno la seduta), manopole, liquido
freni, aria intrappolata nelle
ruote e negli ammortizzatori vengono ad essere la fonte di spinta di Archimede che sostengono la bici in acqua, e che contrasta il peso del telaio e di altre parti.
Infine, non è detto che l'aria presente sia destinata a rimanere intrappolata. Le gomme col tempo si sgonfiano e le tenute vanno a farsi benedire anche per l'azione corrosiva e diluente dell'acqua e di ciò che contiene, soprattutto se salata. Grassi e oli si dilavano, l'
olio dei freni pian piano trafila, il dot assorbe acqua pure lui trafila, gli ammortizzatori perdono aria.
In un tempo difficile da stabilire analiticamente la bici è destinata inesorabilmente ad adagiarsi sul fondo.
R.I.P., ferrovecchio.