Versatilità e equilibrio

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
5.305
21
0
Roma Est
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In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)
 
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gnafo

Biker superis
9/10/08
324
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Ottawa - Canada
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In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)

BE YOURSELF IS ALL THAT YOU CAN DO...

SEI UN GRANDE! :celopiùg:
 

Fuocoz

Biker augustus
8/12/08
9.333
13
0
provincia MI
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:prost:Belle parole :prost:

Anche a me capita una cosa simile su un ciclabile che poi si trasforma in sentiero sterrato.

Prima mi superano, poi li ritrovo alla fine quando loro girano le bighe mentre io continuo :i-want-t:

Ovviamente senza nulla togliere alle bdc che comunque mi piacciono un casino e in alcuni ambiti sono sicuramente avvantaggiate
 

ADexu

Biker Prenuragicus
26/12/06
11.020
11
0
PEJFUGA, Ichnusa island
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Bike
Torque + acciaio e pezzi vari
Belle parole, quei tre metri in più che valgono tutta una salita!


PS: mi sa che sei "pronto" per una bici di questo tipo:

specialized-stumpjumper-fsr-elite-2008-mountain-bike.jpg


Bye
 

RobertoSR

Biker urlandum
3/5/08
562
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siracusa
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Belle parole, quei tre metri in più che valgono tutta una salita!


PS: mi sa che sei "pronto" per una bici di questo tipo:

specialized-stumpjumper-fsr-elite-2008-mountain-bike.jpg


Bye


Non posso che quotare, nelle tue parole si evince la natura del trail.
Godersi i paesaggi, in sella a bici come la stumpy o la trance x o una bella fuel ex.
Senza dover arrivare per forza primi.
certo che se si riesce ad arrivare primi non è che dispiace....:smile::smile:
 

tiziano

Biker marathonensis
30/8/07
4.024
400
0
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Zone-Lucca
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In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)


o-o
 

sniper765

Biker dantescus
23/12/07
4.923
4
0
Velletri (Roma)
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In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)


:celopiùg: o-o :celopiùg: o-o :celopiùg: o-o
 

aro

Biker tremendus
6/11/08
1.255
1
0
Friuli
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Bike
Xc
Consentimi di dire pero' che anche chi fa' una gara da' inizio a una sfida con se stesso, ed e' da apprezzare comunque sotto altri punti di vista...peccato che le competizioni spesso soffochino l'individuo di altre cose che non dovrebbero centrare con lo sport....

Complimenti per quello che hai scritto devi essere proprio una bella persona! ciao

:celopiùg: :prost:
 

maxgemax

Biker forumensus
6/9/08
2.144
12
0
Genova
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Sporca
Belle parole, quei tre metri in più che valgono tutta una salita!


PS: mi sa che sei "pronto" per una bici di questo tipo:

specialized-stumpjumper-fsr-elite-2008-mountain-bike.jpg


Bye

Cavoli, ti sei appena preso la front...
Comunque sante parole, il bello è che i limiti con la mtb si possono spostare, e quella traccia che vedi con google earth diventa sentiero sotto le tue ruote e fatica per le tue gambe. La prossima volta non ti fermerai dopo tre metri, forse diventeranno quattro o sei, o tutto il sentiero...
Massimo
 

Rouges

Biker grossissimus
21/8/08
5.810
8
0
62
Valle del Ticino - Galliate (NO)
www.mtbvalleticino.it
Bike
Una piccante "franscese" da enduro, una "cicciona" californiana ed una "smilza" fissa per la città
In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)

Sei un grande... :celopiùg: :celopiùg: :celopiùg:
 

Logreq

Biker perfektus
In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.

Claudio

PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full... ;-)


Ciò che hai scritto è sicuramente degna di essere inserita nei Vademecum dei ciclisti. Complimenti poche parole profonde che fanno capire quanto sia grande la passione per questo sport che ti porta ad osare su tutto.

Niko
 

Clab04

Biker grossissimus
25/8/08
5.305
21
0
Roma Est
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Ringrazio tutti quelli che mi hanno invaso il topic di smiles che brindano o si spanciano.
Nello slang giovanile, che ormai comincia ad essermi purtroppo estraneo, sono certo che significhi apprezzamento e comunanza di sentimenti.
I complimenti mi hanno fatto piacere, ma non è che me li merito eccessivamente, o per lo meno mi fa piacere capire che sono riuscito a trasmettere sensazioni condivise, ma questo non mi rende più grande di tutti gli altri che vivono le stesse emozioni, senza parlare di tante altre persone che sono grandi davvero per un milione di motivi e non si fanno sentire né vedere.
Di aver centrato l’obiettivo me l’ha fatto capire Solosterrato, che pur avendo scelto questo nick si è complimentato per la mia escursione al 99% su asfalto.
Ringrazio Adexu, al quale per mp ho mandato gli estremi del mio conto corrente per il bonifico col quale mi aiuterà nell’acquisto della Specialized da lui propostami.
Tostarello invece, da esperto ed autorevole forumendolo e biker, pur avendo mostrato di apprezzare, mi ha giustamente esortato a non menarla troppo con la filosofia della MTB, soprattutto quando per fare 100 metri di sentiero fai 76 chilometri di asfalto, e ha le sue ragioni.
Aro ha spezzato una lancia in favore degli agonisti, e io sono d’accordo.
La MTB, e mi viene da dire la bici in generale, è una cosa estremamente trasversale e dà buoni motivi per essere apprezzata a milioni di persone per un milione di motivi.
Mi piace immaginare agli antipodi il ragazzo di un villaggio africano che si fa 20 chilometri per andare a scuola e il cronoman ipertecnologico ad una tappa del tour.
In mezzo ci sono milioni di bici, e tranne quelli che tracannano troppe red bull, secondo me c’è posto per tutti.
E poi chi di noi non vorrebbe essere un’agonista per avere la scusa di depilarsi?
Infine a maxgemax confido che mi sa davvero che sono nato per la full, anche se non dovrei dirlo dopo 76 chilometri di bitume.
Claudio
 

ParkWayDrive

Biker extra
8/1/09
773
1
0
nella landa veronese
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La MTB, e mi viene da dire la bici in generale, è una cosa estremamente trasversale e dà buoni motivi per essere apprezzata a milioni di persone per un milione di motivi.
Mi piace immaginare agli antipodi il ragazzo di un villaggio africano che si fa 20 chilometri per andare a scuola e il cronoman ipertecnologico ad una tappa del tour.
In mezzo ci sono milioni di bici, e tranne quelli che tracannano troppe red bull, secondo me c’è posto per tutti.

beh, una degna conclusione di un degno racconto iniziale...di nuovo, belle bellissime parole. complimenti per le immagini che riesci ad evocare.


E poi chi di noi non vorrebbe essere un’agonista per avere la scusa di depilarsi?
:smile::smile:
 

maxgemax

Biker forumensus
6/9/08
2.144
12
0
Genova
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Sporca
Mi piace immaginare agli antipodi il ragazzo di un villaggio africano che si fa 20 chilometri per andare a scuola e il cronoman ipertecnologico ad una tappa del tour.
In mezzo ci sono milioni di bici, e tranne quelli che tracannano troppe red bull, secondo me c’è posto per tutti.
E poi chi di noi non vorrebbe essere un’agonista per avere la scusa di depilarsi?
Infine a maxgemax confido che mi sa davvero che sono nato per la full, anche se non dovrei dirlo dopo 76 chilometri di bitume.
Claudio

Verissimo, da un estremo all'altro del mondo e della vita, stesso mezzo (come teoria) stesso motore, polvere o strada, e in mezzo tutti noi, chi piu' cronoman, chi piu' africa. Motivi diversi, per alzarsi e salire in sella a pedalare, ma mi piace immaginare un solo istante in cui tutti, da un estremo all'altro, ci si ferma e si guarda indietro la strada fatta e pensi belin che mazzo...ma ne è valsa la pena..
 

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