In effetti la parola chiave che mi fa amare la mtb è versatilità.
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.
Claudio
PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full...![Icon Wink ;-) ;-)](/styles/uix/xenforo/smilies1/icon_wink.gif)
Sabato scorso ho fatto 76 chilometri al 99% su asfalto.
Sono andato in cima a un monte, 1000 mt. di altezza, partendo da casa (che sta bassa), e non sapete in quanti con la bdc mi superavano strada facendo, trattandosi di un percorso bello, con una strada in ottime condizioni e con poco traffico.
Mi hanno superato in tanti, ma io non faccio gare, o per lo meno le gare sono con me stesso, e sono fatte di silenzi, di fatica, oppure di compagnia, di paesaggi e di quelle altre cento cose che conoscete bene.
Sta di fatto che la strada asfaltata che porta a questo monte a un certo punto finisce, e comincia un sentiero.
Io l'avevo visto solo dalle foto sul satellite, avevo visto quel sentierino alla fine del grigio dell'asfalto, e non sapevo come sarebbe andata a finire.
Sta di fatto che quando sono arrivato alla fine della strada c'erano tre ciclisti con le loro specialissime, che ho salutato per proseguire.
Loro mi hanno avvisato che il sentiero era impraticabile, anche per la mia mtb, io li ho ringraziati e gli ho detto che mi sarei avventurato ugualmente per qualche metro.
Così ho fatto, sono stato costretto a scendere quasi subito, giusto la soddisfazione di superare la sella del monte.
Ora la questione non è di aver fatto tre metri in più dei miei colleghi dalle ruote fini, così come senz'altro loro non scelgono quelle ruote per superare chi ce l'ha grasse.
Né io né loro avevamo alcun motivo per invidiare l'altro, ognuno ha le sue soddisfazioni e il mondo è bello per questo.
Anzi -scuserete l'ennesima divagazione- se ritornasse di moda il fatto di dover faticare per trarre godimento dalle cose, sarebbe un bene per tutti noi, figuratevi se non preferisco anni luce un ciclista da bdc a un tamarro in SUV in giro per il centro di Roma.
Tornando al succo della MTB/BDC, la questione è che io mi voglio poter avventurare, voglio avere i limiti quanto più in là possibile, non voglio rischiare di privarmi di una cosa per raggiungerla prima.
Voglio essere il miglior escursionista possibile, non voglio avere il miglior tempo possibile.
Tra l'essere e l'avere, amici miei, ho sempre preferito l'essere, altrimenti avevo un Ducati Monster, in cima ci arrivavo in 7 minuti e non smadonnavo davanti al Monte Morra.
La prossima volta forse ci andrò a piedi, perché ci sono certi paradisi che superano il mezzo che usi per raggiungerli e perché vado in bici per vedere quante più cose possibili alla velocità giusta per apprezzarle, e alle volte a piedi è ancora meglio.
Scusate queste parole in libertà, volevo riallacciarmi a un post sulla versatilità della mtb ma ho finito per scrivere qualcosa che mi ha fatto bene, e che mi fa bene condividere con chi forse può capirmi, ammesso che gliene freghi qualcosa.
Claudio
PS: Rileggendomi temo che mi ci vuole una full...
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