I report del forum Venezia - quasi Monaco

Forse un po' avventato, forse un po' sprovveduto, sicuramente ancora inesperto sul mondo bikepacking, ma sicuramente pieno di buona volontà e di voglia di mettermi in gioco.
Mi è bastato questo per decidere, in una giornata di fine luglio, di partire io e la mia Lux.
Destinazione? Forse l'Italia, verso sud... o forse un'attraversata delle Alpi? Ma no, perchè invece non andare verso nord, raggiungere alcune delle mete che ho nel cassetto da qualche tempo e concatenarle tutte in un'unica avventura? Passo di Gola + Grossglockner + Nido delle Aquile +
boccale di birra a Marienplatz, Monaco!
Scelta la destinazione, dovevo solo costruire una traccia che rimanesse il più lontano possibile dalle piste ciclabili classiche, che percorresse sentieri e forestali ma che, soprattutto, avesse tanta salita.
Nel giro di 3 giorni avevo disegnato il percorso: un Venezia - Monaco in direzione opposta rispetto al più noto percorso cicloturistico ed adatto alla MTB, con ritorno in treno: "tanto ce ne sono di diretti con il trasporto bici", vedo sui relativi siti italiano e tedesco.​

31/07 - Giorno 1: S.Donà di Piave - Auronzo; 167km, 2080m.
Ho finito di preparare la bici nella notte, mi sveglio un po' intontito dal sonno e dalla consapevolezz 20210731_085208.jpg a che oggi è giorno di partenza!
La bici è pronta, bella, pulita e carica di tutto il necessario, nulla più.
Sono già le 9.00 quando do' la prima pedalata.
Risalgo tutto il corso del fiume Piave fino a Ponte della Priula tramite sentieri e sterrate che ormai potrei percorrere ad occhi chiusi, mi immergo nelle prime colline del Collalto e da qui a Vittorio Veneto. Evito il più possibile la statale che risale il Fadalto, poi mi ci immetto e la seguo fino a superare il lago di S. Croce. Qui su una serie di stradine secondarie e ciclabili arrivo a Longarone dove mi accoglie un bell'acquazzone. La pioggia mi accompagna fino ad Ospitale di Cadore, poi Perarolo, dove finalmente smette.
Risalgo la Cavallera e procedo verso Domegge di Cadore e poi Lozzo. Da qui ho previsto di salire al Pian dei Buoi, la prima vera salita di quest'avventura. Mi fermo per mangiare un panino e guardo le previsioni per l'indomani: pioggia e temporali. No, non salirò al Pian dei Buoi in quelle condizioni. Pedalo fino ad Auronzo e, dopo una mezz'ora di ricerche, trovo un B&B dove passare la prima notte.​

01/08 - Giorno 2: Auronzo - Campo Tures; 97km, 1600m.
20210801_081545.jpg Durante la notte ha tempestato, più volte mi sono svegliato a causa del rumore del vento e della pioggia sulle finestre.
Arriva l'alba, accompagnata da alcuni raggi di sole, carichi di speranza.
Pedalo lungo il lago di S.Caterina, poi lungo la ciclabile di ghiaia che sale al lago di Misurina. Qui i primi lampi accompagnati dagli immancabili tuoni.
Si avvicina la tempesta! Non faccio in tempo a pensarlo che le gocce di pioggia da una diventano 2, poi 4, poi 8, crescendo esponenzialmente in quantità; sono nel tratto più duro della salita, prendo acqua per 5 minuti finchè trovo dove ripararmi sotto un piccolo punto di sosta. La pioggia diventa grandine che picchia sulla tettoia del riparo e mi rimbalza addosso, accrescendo la sensazione di freddo. Mi vesto con tutto quello che ho e attendo che smetta o, almeno, scèmi.
Ci vuole almeno mezz'ora prima che cali d'intensità e non appena ho un barlume di sicurezza mi rimetto in marcia, arrivando al lago di Misurina dove inizialmente pensavo di fermarmi per uno spuntino.
Ora però sono bagnato ed infreddolito, decido di sfruttare il calore accumulat 20210801_121745.jpg o negli ultimi tratti di salita per affrontare la discesa fino a Cimabanche. Qui esce di nuovo un po' di sole, mentre salgo sulla forestale per Prato Piazza, fino a quota 2000m. Sopra il cielo si chiude nuovamente e mi ritrovo tra le nuvole sotto una pioggerella fredda.
Via, scendo senza fermarmi lungo il tracciato della DSB, con ancora qualche cartello ad indicare alcuni incroci, poi sul sentiero con radici viscide che mi porta in val Pusteria. Raggiungo la ciclabile della valle, sosta ristoro a Valdaora e via verso Brunico.
Passaggio in centro città e prendo la ciclabile che sale verso nord, verso le vallate incantevoli di Aurina e Tures.
Arrivo a Campo Tures e anche qui comincia la ricerca di un posto dove dormire, che termina dopo circa un'ora di chiamate al telefono e porte bussate.


02/08 - Giorno 3: Campo Tures - Heiligenblut; 138km, 3000m.
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Oggi il meteo sembra migliore, è il giorno del primo obiettivo da raggiungere: il Passo di Gola.
Salgo al castello e da qui una forestale si inerpica verticale lungo il fianco del monte. Raggiungo l'asfalto che sale ad Acereto, il paese di Hans Kammerlander, poi proseguo oltre su strade forestali dalla forte pendenza fino a ritrovarmi a quota 1950m, dove scendo verso Riva di Tures.
Pedalo lungo la strada del paesino, mentre un considerevole numero di automobili mi sorpassa.
Strano, penso, in un posto dimenticato da Dio tutto questo traffico...
Ma, beata la mia ignoranza, alla fine del paese c'è un grande parcheggio pieno colmo di auto! Da qui comincia la lunga salita al Passo di Gola, tra una massa vociante di escursionisti, bambini e cani. La vallata è di una bellezza unica, la forestale che la risale è larga, comoda ma comunque di pendenza importante e permette di avere un'ampia veduta ai lati e di fronte a me. Ecco malga Dei Dossi, dove la maggior parte della folla si rifugia, mentre io proseguo oltre in vista degli innumerevoli tornanti, che conducono prima al lago Klammsee e quindi al Passo di Gola a 2300m: il primo obiettivo di questo tour è raggiunto!
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Entro quindi in Austria, scendendo un sentiero immerso in una vallata straordinaria, tra torrenti, cascate e marmotte che mi salutano fischiando.
Arrivo a Erlsbach dopo una discesa infinita che mi ha riempito la testa di splendide immagini.
Proseguo su ciclabili in buona parte sterrate, alternando destra e sinistra del torrente, sempre in discesa. Sosta panino ad un baretto del paese, e quando ne esco comincia a piovere. Oggi devo arrivare al Gasthaus dove ho prenotato ieri sera, quindi non mi perdo d'animo e continuo il percorso verso est fino a Huben, poi in direzione Lienz. Buona parte delle ciclabili sono sterrate, con la pioggia non mancano fango e acqua ma sono comunque più piacevoli dell'asfalto.
Arrivo a Lienz, breve passaggio in centro sotto alla pioggia e risalgo in direzione nord lungo la trafficata strada statale, alternandola dove possibile alle strade secondarie, mentre poco alla volta il cielo si apre; arrivato al passo Iselberg, a quota 1200m che segna il passaggio dal Tirolo alla Carinzia, scendo a tutta ed entro nel Parco Naturale degli Alti Tauri.
La pioggia riprende, non forte ma fitta, e la pedalata si fa un po' più pesante, motivo per cui evito alcune deviazioni inizialmente tracciate per rimanere sulla ciclabile che, immessa sulla statale, tramite l'ultima rampa mi fa arrivare all'ambita meta di oggi: Heiligenblut. Sono ai Piedi del Grossglockner, ma le nuvole basse me lo nascondono alla vista. Raggiungo il Gasthaus dove ho prenotato, recupero le forze con Gulash, Wienerschitzel e una buona Weiss e, prima di dormire. lavo i vestiti per l'indomani.

03/08 - Giorno 4: Heiligenblut - Ramsau; 125km, 2750m.
20210803_103714.jpg Ho riposato bene stanotte, sono pronto ad affrontare la lunghe salite che mi aspettano oggi. Dal centro di Heiligenblut risalgo la vecchia strada del Grossglockner, evitando il traffico della salita asfaltata, sbucando sulla principale a quota 1900. La strada sale in una larga vallata circondata da alte vette, oggi coperte da uno strato di nuvole in quota. Gli ultimi tornanti sono i più difficili, devo forzatamente mettere il 51 per guadagnare in sella il piazzale del rifugio Kaiser-Frank-Josefs-Hohe. Rifugio che è più un gigantesco hotel con un parcheggio multipiano in vetro-acciaio grande come un centro commerciale.​
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Contento per esser arrivato in vetta ma un po' deluso da quanto trovato quassù: anche del ghiacciaio non è rimasta che una piccola lingua, le cui acque di disgelo finiscono nel laghetto sottostante, dove affiorano alcuni grossi pezzi di ghiaccio.




Dal ghiacciaio ridiscendo la strada dell'andata fino a quota 1900m e risalgo sull'altra vallata, a destra, in direzione dell'Hochtor Joch, quota 2504m con 5° di temperatura. Il tunnel in vetta mi porta nella regione del Salisburghese.
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La successiva discesa sulla Grossglockner HochalpenStrasse sono praticamente 20km di discesa continua dalla pendenza accentuata, dove arrivato in fondovalle già incrocio ciclisti che spingono la bici nel senso opposto. Comode ciclabili e brevi sentieri conducono al bucolico paese di Zell Am See, sulle rive del lago Zeller See. Procedo oltre, stasera voglio già entrare in Germania.
20210803_173842.jpg Un acquazzone mi accoglie a Saalfelden, 20210803_175911.jpg mentre imbocco la vallata a nord lasciando la più nota Leogang sulla sinistra; il secondo scroscio invece lo evito riparandomi sotto alla tettoia di un parcheggio a Weissbach, mentre lampi e tuoni mi rimbombano sopra alla testa.
Devo ora risalire verso Hintertal, su una strada poco piacevole e dove anche i cartelli sono poco amichevoli (foto a sinistra). Non mi lascio intimidire, affronto tutto in punta di sella e finalmente arrivo al confine Austro-Germanico.
Entro ora nella provincia di Berchtesgaden e lo faccio nel migliore dei modi: un bellissimo sentiero di montagna che poi diventa un trail, con passaggio su un ponte tibetano: la Germania mi ha accolto nel migliore dei modi!


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Arrivo a Ramsau e mi metto alla difficile ricerca di una camera, quando tra gli innumerevoli cartelli di "Zimmer Frei" già pieni ne trovo uno disponibile esattamente nel momento in cui riprende a piovere. Anche oggi dormirò al caldo in vista della salita più attesa dell'indomani.

04/08 - Giorno 5: Ramsau - Chieming; 109km, 2450m.
Al mattino la signora del Gasthaus mi prepara una tipica colazione teutonica con pane, salumi dall'aria esoterica (un salame con funghi nell'impasto), thè e ovetto; inoltre, nonostante il mio tedesco sia frutto di reminiscenze degli anni delle scuole elementari (un po' al livello di "eins zwei polizei, drei vier brigadier,...") ci si capisce quel che basta e alla fine riesco a strapparle anche un sorriso sul suo volto sempre serio.
Parto quindi in direzione est, con in mente il terzo obiettivo del tour: volare sul Nido delle Aquile!
In breve arrivo a Berchtesgaden, paese di partenza per la scalata verso il Kehlsteinhaus, scalata che già dal paese si rivela impegnativa: nonostante i primi 420m di ascesa siano sulla strada principale, questa è lunga solo circa 3km.
La parte bella viene poco dopo: salgo lungo la vecchia strada militare a tornanti, scavata tra le rocce e immersa nel fresco verde della foresta (non c'è altra opzione di salita, la strada nuova è riservata solo ai bus navetta), che in costante ascesa al 15% in 3 km porta dai 1250m ai 1700m del piazzale sovrastante. Arrivo sopra grondante di sudore ma con un sorriso da orecchio a orecchio: sono anni che volevo salire quassù e farlo in bici è stato un valore aggiunto! Tempo di rifiatare e trovare un posto sicuro per la bici, mostro il Covid-Zertifikat ed entro nella galleria, diretto all'ascensore di oro e specchi che conduce al rifugio vero e proprio a quota 1835m.
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Scendo lungo lo stesso sentiero dell'andata, tranne la seconda parte che riporta in paese dove opto per una discesa bruciafreni che in pochi minuti mi porta davanti ad un panificio-pasticceria di Berchtesgaden dove faccio rifornimento prima di ripartire verso ovest.
Procedo ora lungo ciclabili in maggior parte sterrate, pedalo sui sentieri che corrono lungo la ferrovia e su forestali in costante sali-scendi.
Non mancano sentieri talmente belli, quasi in mezzo ai paesi, che mi chiedo come possano esistere, alcuni anche con tratti più tecnici.
Tutto il bello della giornata che fino ad ora è stata asciutta svanisce quando mi ritrovo nuovamente sotto alla pioggia. Il cielo è grigio fino all'orizzonte e non c'è speranza alcuna che per oggi si apra al sole. Procedo così per oltre 2 ore, sono completamente bagnato e mi prende un certo fastidio che nei giorni precedenti non avevo ancora provato.
Mi è difficile anche procedere sulla traccia che ho disegnato, ma grazie alla precisione dei tedeschi che piazzano cartelli ad ogni incrocio sulle ciclabili, mi avvicino al lago Chiemsee. Mi riparo sotto una tettoia e cerco tramite internet un posto per la notte. Lo trovo a Chieming, sulla riva destra del lago; seguo i cartelli e punto diretto all'ostello, per oggi è sufficiente così.

05/08 - Giorno 6: Chieming - Innsbruck; 174km, 1000m.
Mi alzo la mattina e fuori piove. 20210805_092312.jpg
I vestiti sono ancora bagnati da ieri.
Ormai mi rassegno all'idea di pedalare in queste condizioni, le previsioni danno comunque un miglioramento per il pomeriggio, c'è speranza di arrivare a Monaco all'asciutto!
C'è però un dubbio che non mi ha fatto dormire tranquillo stanotte: ieri sera, tramite app del telefono, volevo comprare i biglietti per il treno di rientro da Monaco ma riscontravo degli errori durante la fase di acquisto. Oggi quindi, dopo un largo giro del lago grigio come il cielo, punto in direzione di Bad Endorf, il paese più vicino con una stazione ferroviaria dove poter prendere i biglietti del treno.
Qui l'amara scoperta: il treno c'è ed è un diretto Monaco-Venezia con trasporto bici, proprio come verificato prima di partire, c'è posto per me... ma non per la bici, in nessuna delle mie date utili! La seconda opzione è sulla linea del Brennero ma il 2 agosto è stata interrotta la circolazione per manutenzione sulla ferrovia. Esco dalla stazione con mille pensieri in testa ma senza biglietti.
Il meteo intanto sta migliorando; mi prendo dolce e cola alla pasticceria di fronte alla stazione e mi siedo a valutare le opzioni.
Infine decido di passare al piano B: non vado più a Monaco, anche se è a soli 80km e potrei quasi vederla dalle colline qua intorno: torno in Italia pedalando.
Uno sguardo alla mappa, al GPS, valuto la via e le frontiere più convenienti. Da qui in avanti non ho più una traccia sicura da seguire, dovrò 20210805_153653.jpg andare un po' a istinto alla ricerca di sterrate e forestali che mi portino prima al confine austriaco e poi verso l'Italia.
Riparto, la strada si è improvvisamente allungata:, non punta più a ovest ma a sud, verso il confine a Sachrang.
Riesco a percorrere strade lontane dal traffico e sterrate, inoltre sta uscendo il sole, sono ancora in forze e ho voglia di pedalare.
Passo accanto al castello di Hohenaschau, rientrando tra le montagne alpine; ecco il confine, sono in Austria! Mi aspetta ora una lunga discesa verso Ebbs, Kufstein, poi Wogl. Pedalo su una ciclabile infinita, nella vallata lunghissima che risale il corso impetuoso del fiume Inn.
Arrivo ad Innsbruck alle 20, dopo aver passato 10 ore a pedalare e una mezz'ora alla ricerca di un posto economico dove passare la notte.


06/08 - Giorno 7: Innsbruck - Bolzano; 144km, 1500m.
20210806_085401.jpg Questa giornata, fino a ieri mattina, era prevista di riposo; una giornata da dedicare all'esplorazione di Monaco: la cattedrale di Frauenkirche, il Glockenspiel del Rathaus e l'Hofbrauhaus a Marienplatz, Karlsplatz, il castello di Nymphenburg, l'Olympiapark, ... 20210806_115507.jpg
Invece sono ancora in sella e pedalo lungo il centro di Innsbruck, ammirandone l'architettura colorata e i tetti dorati.
Ho deciso per oggi di seguire il più noto itinerario cicloturistico della Monaco-Venezia, dato che in questi giorni ho corso abbastanza fuori dai comuni itinerari cicloturistici, oggi posso concedermi uno strappo alla regola.
Seguo i cartelli della ciclabile Wipptal che risale verso il Brennero, tenendosi sufficientemente alla larga dalla trafficata strada principale e dall'autostrada, che taglia le montagne alla mia destra. Attraverso ameni paesini, a tratti in salita a tratti in piano, a tratti in breve discesa; dove posso, abbandono la ciclabile per procedere sui sentieri.Lungo il tragitto incontro molti altri cicloturisti, cosa che prima di oggi non mi era capitato di trovare. Punto decisamente verso sud, verso il passo del Brennero, che raggiungo poco prima di mezzogiorno.
Ora è tutta discesa fino a Bolzano! Pedalo sempre sulla comoda ciclabile, attraversando prima Vipiteno e poi Bressanone, concedendomi brevi pause da turista per fotografare quanto mi circonda.

20210806_132359.jpg 20210806_150451.jpg

Ho intrapreso quest'avventura per raggiungere alcune mete che tanto ambivo, cercando di farlo nel modo "meno facile" possibile: ho scalato passi oltre i 2000m, ho percorso strade forestali e sentieri, salite con pendenze al limite e discese vertiginose. Ho pedalato incessantemente ogni giorno con il piacere di farlo, con una sensazione di libertà che solo la bici ti sa dare. Ho preso ore ed ore di pioggia, arrivando la sera bagnato fradicio e ripartendo la mattina ancora con i vestiti bagnati, anche il completo di scorta.
Ora, ormai conscio che il mio viaggio sta giungendo al termine, la fatica poco a poco comincia ad arrivare, ma è più mentale che fisica.
Dopo quanto vissuto, mi sale un pizzico di amarezza ora che sto facendo la via più "comoda", una ciclabile percorsa da centinaia di persone; mi sento un po' fuori posto.
Ma tutto passa in secondo piano quando, dopo 7 giorni consecutivi sui pedali, fermo ufficialmente la mia Lux in piazza a Bolzano: la mia Venezia - quasi Monaco, nata per caso e costruita giorno per giorno lungo i suoi 950km e 14'000m di dislivello è giunta al termine e sono stracontento di come sia andata!

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Le tracce su Strava...
Giorno 1 / Giorno 2 / Giorno 3 / Giorno 4 / Giorno 5 / Giorno 6 / Giorno 7

...e sul Training Camp:
Day 1 / Day 2 / Day 3 / Day 4 / Day 5 / Day 6 / Day 7

Itinerario e dislivello:
VM_tracciaSeguita.png VM_DislivelloFinale.png
 
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Heisenbergs

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Complimenti @MTBikerMAU
veramente un avventura spettacolare!
Ho letto con molto piacere ed interesse il tuo racconto, trasmette molto bene la passione e la bellezza che hai vissuto.

Ciauuu !

Alcune domande sulla traccia :
La traccia Venezia Monaco che nomini come classica sarebbe ?

Hai costruito la traccia in maniera automatica con app tipo kommot o sovrapponendo traccie trovate ?
Se si hai poi trovato tratti impraticabili da gps a reale ?
 
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MTBikerMAU

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Ciao a tutti e grazie per i vostri commenti positivi :)

@Heisenbergs
Ho usato le mappe OSM su MapSource (il programma di Garmin per PC); in Italia conoscevo già dove passare, tranne la zona del passo di Gola dove ho utilizzato alcune tracce trovate qui sul forum.
Per l'Austria e la Germania, sempre tramite OSM, ho tracciato a mano dove passare, seguendo le strade segnate come ciclabili o sentieri, preferibilmente non asfaltate (segnate in rosso tratteggiato/marrone/nero).
Per la salita al Nido delle Aquile ho cercato info sul web e su Strava dove poter salire.
Niente Komoot o altre app, solo OSM in pratica.
Non ho trovato discrepanze tra quanto tracciato e quanto rilevato, le mappe usate sono recenti (2018 la "Austria", 2021 la "Germania" e "Alpi"). Solo un paio di tratti li ho trovati non praticabili (1 per ciclabile franata, 1 per cancello privato).
Per quanto riguarda la Monaco-Venezia che ho citato: https://www.muenchen-venezia.info/it/
 
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Heisenbergs

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Ciao a tutti e grazie per i vostri commenti positivi :)

@Heisenbergs
Ho usato le mappe OSM su MapSource (il programma di Garmin per PC); in Italia conoscevo già dove passare, tranne la zona del passo di Gola dove ho utilizzato alcune tracce trovate qui sul forum.
Per l'Austria e la Germania, sempre tramite OSM, ho tracciato a mano dove passare, seguendo le strade segnate come ciclabili o sentieri, preferibilmente non asfaltate (segnate in rosso tratteggiato/marrone/nero).
Per la salita al Nido delle Aquile ho cercato info sul web e su Strava dove poter salire.
Niente Komoot o altre app, solo OSM in pratica.
Non ho trovato discrepanze tra quanto tracciato e quanto rilevato, le mappe usate sono recenti (2018 la "Austria", 2021 la "Germania" e "Alpi"). Solo un paio di tratti li ho trovati non praticabili (1 per ciclabile franata, 1 per cancello privato).
Per quanto riguarda la Monaco-Venezia che ho citato: https://www.muenchen-venezia.info/it/
Ok ho capito

Io dopo varie prove anziché garmin mi trovo meglio con All Trail che permette di sovraporre i sentieri , poi pero sia garmin che all t hanno il problrma di errato dislivello ma inserendolo in kommot torna perfetto .

Ah ok , avevo già sentito parlare do monaco venezia nn sapevo ci fosse un sito ufficiale
 

Orbeaterra

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Sarei curioso di sapere cosa ti sei portato dietro tipo una checklist a vedere le borse veramente poca roba... Chapeau.. E con il tempo così mosso veramente bravo.. Di questi tempi in cui per lo più si ha sfiducia e diffidenza nel prossimo vedere un "giovane" come te all avventura da solo con una mtb e poco altro mi ha dato grande speranza..
 

Orbeaterra

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E cmq.. Primo giorno 165 km 2000 disl. Su una mtb full carica di borse... E qua chiudiamo le discussioni meglio gravel meglio una endurance faccio bikepackaging faccio cicloturismo.. La gamba ci vuole!! E il coraggio di questo ragazzo che se piove se nevica se c'è vento se c'è il sole si va avanti lostesso.. Sempre! Un applauso, questo è essere un viaggiatore su 2 ruote.. Il resto sono..(siamo) pippe e seghe mentali
 

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