Mettiamola così: non siamo stati in grado di fare tutto il percorso previsto... partiti tardi, al passo Riva abbiamo optato di non restare nel bosco in piena notte senza luci e abbiamo accorciato il giro, con le gambe che imploravano pietà... Se fossimo stati più seri, non avremmo fatto una delle notturne più belle, divertenti ed esilaranti degli ultimi tempi al venerdì sera, finendo con i piedi sotto il tavolo dall'una alle due di notte, felici come bimbi la mattina di natale... se fossimo stati più seri, ci saremmo quindi alzati alle prime luci e saremmo partiti, con lo
zaino pieno di barrette, alla volta dello Scaffaiolo e poi di Segavecchia, ignorando entrambi i rifugi con le splendide torte il primo ed i fantasmagorici taglierini ai funghi e taglieri di affettati e tigelle il secondo, avremmo affrontato il Calvario a testa bassa, senza scambiare una parola, senza aspettarci, senza fare continue battute e disseminando trappoloni a destra e manca, facendo scatti mortali per distruggere il nemico-amico, finendolo sulle rampe in asfalto prima di Corno alle Scale, ignorando anche l'ultimo rifugio fornitore ufficiale di Red-Bull fantasma per scannarsi sul single track in salita bastarda e poi sì, così, saremmo riusciti a finire tutto il giro come pianificato; poi ci saremmo salutati "cordialmente" con un'asettica stretta di mano e avremmo scritto qui sul forum: "grazie per il giro, alla prox"...
Per fortuna non è stato così... andare in bici è stato solo lo splendido corollario a tre giorni di goliardia e di follia culinaria e ciclistica... abbiamo assaggiato, divorato, bevuto tutti gli aspetti che fanno della nostra passione qualcosa che ci rende unici e simili, come fratelli per citare il sommo Max: abbiamo pedalato di notte, di giorno, col vento, con il bagnato, col viscido, nell'erba alta, in cresta, nel sottobosco, sulle rocce, in seggiovia, vicino a laghi, torrenti, cascate, tra ripidi da mozzarti il fiato e tornanti tanto belli da farti sorridere come un ebete, sempre insieme a parte quando ci si perdeva
, sparando belinate in salita anche quando sarebbe stato più semplice risparmiare ossigeno, ululando dalla gioia in discesa come ragazzini... non c'è stato un momento che non ci siamo sentiti parte di qualcosa di speciale, ma senza mai prendersi troppo sul serio.
Era nell'aria già prima di partire da casa, lo sentivamo tutti, e non è stato per niente difficile fare che si realizzasse: è stata un'avventura memorabile, di quelle che ti danno la carica per cercare di viverne altre cento!!!
Grazie ad Haplo, grazie a MaxSpila, grazie a Clemente e Fabrizio di Capanno Tassoni per una disponibilità sovrumana, grazie ad Haplo senior, fornitore ufficiale ed inconsapevole del miglior lambrusco mai assaggiato da papille liguri, grazie ancora a Max nostro pusher privato di ciccioli e salami sopraffini, grazie al vostro appennino per i suoi sentieri così magici.
Grazie fratelli