Mercatino Conca h. 7:45:
- 3, 2, 1, si parte!
"no, manca Picasso70"
- 3, 2, 1, si parte!
"no, manca Luca81"
- 3, 2, 1, si parte!
"no, manca Dragusso"
"Dragusso non viene!"
- 3, 2, 1, si parte
"OK, ora va bene"
L'aria è frizzante, il sole ancora dietro le colline, per strada non c'è nessuno, chiacchieriamo e pedaliamo tranquilli finchè Picasso, tracciatore del percorso odierno, intima: a destra!
Inizia inevitabile la salita, comprendente anche la tremenda erta di Savignano dove fatichiamo a sorpassare un'ardita vecchietta che procede a piedi.
Spiana, come inevitabilmente sempre succede, prima o poi.
Via verso valle Magnone e poi il Conventino, Beato Domenico, Ca'Vico, Montecerignone.
Raramente ho fatto tanto dislivello per raggiungere Montecerignone: Picasso tira fuori tutte le salite immaginabili e possibili.
Ora però il giro ci riserva asfalto, brecciate, di nuovo asfalto, ancora brecciate, fino a raggiungere, solo altermine ahimé, la discesa della Morte.
Mi viene l'orticaria mentre sono sul primo tratto di asfalto, mentre a destra mi vedo sfilare il Montone e Santa Rita, provo a lanciare l'amo: "sarebbe la giornata ideale per il bosco di Santa Rita"; i tre abboccano e la decisione di cambiare percorso viene sancita dal coetaneo Picasso che decreta: "da adesso a fine giro lo scettro del comando passa a te.
Smetto di fregarmi le mani e ingolosito, con la lingua fuori, punto decisamente la MTB verso il cielo, sulla ripidissima salita delle trote.
Raggiungiamo in un battibaleno Villagrande, affatto impauriti dalle fucilate sulla nostra sinistra ed affascinati da un ragazzotto che scorrazza su un
fifty d'epoca, qua e là per i campi.
Prosegue senza sosta il test di Luca81, cavalcando una fiammante SJ in prova per la giornata odierna.
Saliamo ancora verso il castello di Montecopiolo ed entriamo nel parco del Monte Montone, lo percorriamo fino all'estremità opposta ed imbocchiamo il raccordo per lo Jagermeister, ormai dimenticato da Picasso, mai percorso dagli altri.
Scendiamo tra grida di giubilo, arriviamo in breve a Santa Rita e giù nel bosco, sotto una volta di frasche che ci accarezzano il casco, che ci impediscono la visuale oltre la ruota anteriore.
In un attimo siamo a Cavalcanese e scendiamo veloci verso Montecerignone su inedita discesa scelta per non ripercorrere il sentiero delle trote abituale conclusione di questo tratto.
In un attimo sostituiamo la camera posteriore di Picasso irreparabilmente pizzicata e ripartiamo.
Scendiamo in un campo arato, usciti dal maggese, siamo in un campo di erba medica e finalmente ritroviamo la carraia.
Poco dopo vedo il nostro sentiero orribilmente invaso da erbacce e rovi, sulla sinistra una comoda alternativa nel campo, sto per imboccarla, poi vedo un single-track sulla destra, ben pulito dall'evidente passaggio di molte moto, "lì un sentiero non c'è mai stato, di sicuro si ricongiungerà all'altro poco sotto" penso e senza esitare lo imbocco.
Nel momento in cui, dopo alcuni ripidi passaggi, il sentiero dovrebbe svoltare a sinistra, per portarmi là dove pensavo, trovo una brusca curva a destra, che mi allontana decisamente ed irrimediabilmente dalla mia meta.
Il sentiero è bellissimo, stretto ma filante, solo in un paio di punti qualche rovo ci infastidisce, scendiamo decisamente, ormai siamo nel greto del Conca, continuiamo in direzione OVEST, mentre dovevamo andare verso EST, ma che importa; ci troviamo davanti ad un paesaggio inaspettato e meravigliosamente bello.
Ora guida Luca, che ha egregiamente superato il test, compiendo senza problemi passaggi fino a ieri a lui improponibili.
Lo invito a svoltare a sinistra all'incrocio che ci si presenta e finalmente torniamo a pedalare verso EST.
Superiamo il fiume e si apre nel bosco una splendida carraia, ripidissima, perfettamente battuta; quando, ansimando, finalmente usciamo dal bosco ci accorgiamo di essere solo alla metà dell'ascesa che ora prosegue tracciata in un campo coltivato, dove da poche settimane è stato effettuato l'ultimo taglio di foraggio della stagione.
Continuiamo a salire e giungiamo alla strada asfaltata sfiniti, in ritardo pazzesco ma palesemente soddisfatti.
Rientriamo a Mercatino in relativa tranquillità, ci salutiamo dandoci appuntamento alla prossima domenica.
La Valconca ha conquistato il Tremalzo.
La Valconca ha conquistato Sinalunga.
La Valconca ha conquistato la Valconca.