valanghe valanghe consigli

riotastro

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di post inutili e -omissis- ce ne son tanti, uno più uno meno... ;-)
bah a sto punto ecco il mio______________________:specc:_________________!
cmq resto dell'idea che le valanghe sono una concausa di più fattori variabili, capirli non è semplice e non esiste una norma semplice e scritta da interpretare che ti permetta di riconoscerle.
Si può solo determinare il fattore rischio e trarne conclusioni.
Come determinare il fattore rischio? Esperienza e seguendo gente che te ne spieghi le ragioni, dal corso CAI all'amico alpinista alla guida alpina.
Un mio caro amico guida alpina è solito dire che: "I migliori esperti di valanghe sono morti sotto una valanga".
La frase è grezza, ma l'interpretazione è che gran parte dei morti per valanga sono alpinisti esperti, persone consce del pericolo e della montagna. Difficilmente troverai il weekendarolo intento a salire in un canalone, alle 15:00 di maggio cercando i raggiungere l'accumulo di neve in cima x farsi na granita alle mandorle...:celopiùg:
 
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bah a sto punto ecco il mio______________________:specc:_________________!
cmq resto dell'idea che le valanghe sono una concausa di più fattori variabili, capirli non è semplice e non esiste una norma semplice e scritta da interpretare che ti permetta di riconoscerle.
Si può solo determinare il fattore rischio e trarne conclusioni.
Come determinare il fattore rischio? Esperienza e seguendo gente che te ne spieghi le ragioni, dal corso CAI all'amico alpinista alla guida alpina.
Un mio caro amico guida alpina è solito dire che: "I migliori esperti di valanghe sono morti sotto una valanga".
La frase è grezza, ma l'interpretazione è che gran parte dei morti per valanga sono alpinisti esperti, persone consce del pericolo e della montagna. Difficilmente troverai il weekendarolo intento a salire in un canalone, alle 15:00 di maggio cercando i raggiungere l'accumulo di neve in cima x farsi na granita alle mandorle...:celopiùg:

il tuo una posizione l'esprime... ;-) e anche in buona misura condivisibile..
 

8dario6

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Cmq tutta sta caccia alla streghe di questo inverno è stata assurda...

Quest'anno a madesimo mi hanno dato una multa mentre scendevo da un boschetto lontano dalle piste, pericolo 3 (alla fine in fresca quello è il rischio minimo), eravamo tutti attrezzati aps, alcuni, tra cui io, avevamo fatto l'SA1. I finanzieri erano li a multare e basta con la scusa di evitare gli incidenti. Se volevano evitare qualche tragedia, 1° si mettevano a monte e non a valle e 2° anche loro avrebbero dovuto avare dietro il kit APS.

Cmq, quando ho raccontato agli sciatori pistaioli o gente normale che mi avevano dato la multa la risposta era solo una "hanno fatto bene"

Questo è il risultato delle stron** che i tg hanno messo in testa alla gente poco informata.

E la storia di vietare di andare in montagna quando c'è pericolo è davvero ridicola.. meno male che non hanno approvato una legge del genere..
 

bikerciuc

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E la storia di vietare di andare in montagna quando c'è pericolo è davvero ridicola.. meno male che non hanno approvato una legge del genere..

certo che è ridicolo mettere dei divieti sulle montagne... addebitare i costi di soccorso a chi si caccia in situazioni palesemente pericolose in modo irrazionale, arrogante e, permettimi, idiota, è doveroso in quanto contribuisce a far passare il messaggio che i soccorsi costano e mettono talvolta a rischio la vita dei soccorritori (cosa accaduta nell'inverno in trentino) e che se uno fa una cazzata per soddisfare una sua 'esigenza ricreativa' non può pretendere che sia la collettività intera a pagare il conto dell'elicottero che lo avrà recuperato vivo o morto.
 

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certo che è ridicolo mettere dei divieti sulle montagne... addebitare i costi di soccorso a chi si caccia in situazioni palesemente pericolose in modo irrazionale, arrogante e, permettimi, idiota, è doveroso in quanto contribuisce a far passare il messaggio che i soccorsi costano e mettono talvolta a rischio la vita dei soccorritori (cosa accaduta nell'inverno in trentino) e che se uno fa una cazzata per soddisfare una sua 'esigenza ricreativa' non può pretendere che sia la collettività intera a pagare il conto dell'elicottero che lo avrà recuperato vivo o morto.


in Trentino è stato un caso un po' particolare...con il senno di poi (che il 'poi' serve a poco, dopo..) sembra che le condizioni della neve sconsigliassero quasi del tutto qualsiasi intervento di ricerca...considerato che era sera e la slavina si era staccata in mattinata, che Valurez alle 11.00 scendendo dalla forcella aveva visto la slavina e delle tracce di ciaspole che terminavano proprio lì, senza pensare "chissà se continuano più su, visto che non mi è parso di vedere nulla arrivando da sopra"...sembra (e uso sembra, per rispetto e perché dopo è facile pontificare) che i soccorristori stessi abbiano sottovalutato il rischio...

Il comandante Cresta, che sullo studio della neve e delle valanghe, nonché sui soccorsi in montagna ci ha passato la vita, in un articolo su questo fatto sottolineava come a volte il coraggio di non intervenire (prendendosi il giorno dopo tutte le critiche possibili) sia maggiore e più difficile da trovare di quello di intervenire in condizioni più che proibitive...



Poi, in casi meno particolari, c'è gente come colui che solo poche settimane fa nel cuneese si è fatto raccattare dall'elicottero mentre saliva su parete 7a max e 6b obbligatorio, perché in un pezzo 6a, pure all'inizio, gli mancava un friend e non riusciva a raggiungere gli spit a due metri di distanza...questi se ne stessero a casa farebbero meglio. E l'elicottero glielo farei pagare due volte, più cena ai soccorritori.
 

8dario6

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Non pensi che non tutti gli scialpinisti-freerider vanno a cacciarsi nei guai per una esigenza ricreativa? O meglio.. quelli che davvero praticano sti sport per loro non è andare giusto per.. ma magari lo fanno per passione? c'è differenza tra un pirla che si butta in fuoripista a cazzo e uno che sa quello che fa... purtroppo questa differenza non la si vuole capire.. come al solito si fa di tutta l'erba un fascio..

L'alpinista, lo scialpinista ecc fa quello che fa per passione. Purtroppo la montagna invernale è ostile. Al di fuori delle piste non ci sono regole se non il buon senso, l'esperienza e la capacità di valutare. Anche lo scialpinista esperto può cadere in un errore di valutazione che, purtroppo, in un ambiente del genere più essere fatale.

Poi ci sarebbe un discorso molto lungo sulle cause che portano a errori di valutazione. Come altrettanto lungo e complesso è la nivologia, le valanghe ecc.. Insomma la montagna free non è la montagna assassina che vi mostrano i telegiornali. Per quello le leggi che vitano o regolano queste discipline sono assurde propio per la natura dell'ambiente che si vuole controllare.

I soccorsi e le valanghe ci sono sempre stati anche prima che i tg iniziassero a sparere merda su questi sport. Un soccorrittore mette a rischio la sua vita per passione, è un volontario e sa quello che fa. Che vada a recuperare uno sprovveduto o un esperto il rischio lo corre cmq.

E la storia dei soccorritori morti mi spiace anche a me, ma hanno fatto un'errore anche loro.. andare a recuperare delle persone di notte su un pendio ripido con rischio 4 è un suicidio.. con tutto il rispetto per loro..

e cmq è vero ora c'è un po la moda del fuoripista.. ma se uno si compra gli sci FAT e si butta in fuoripista senza sapera una mazza è un idiota.
 

bikerciuc

Biker infernalis
quindi ammettendo che i soccorritori abbiano sottovalutato essi stessi il rischio si ammettono di conseguenza due cose:

il metro di giudizio, quand'anche dettato dall'esperienza è del tutto fallace...e nemmeno i bravi veri o anche solo quelli che si sentono tali sono al riparo da madornali errori valutativi

la powder o Poudre la si trova solo quando non è ancora stata lavorata dal sole e quindi in condizioni di relativa instabilità del manto nevoso...se magari ha fatto anche vento gli accumuli aggravano la situazione

chi dice di esser certo della sua capacità valutativa a livello locale si basa in realtà su una consuetudine di fatti e di variabili che rendono improbabile la caduta di una slavina sun un certo percorso... improbabile non significa impossibile e la variabili non sono certo tutte calcolabili aprioristicamente...

quanto a quello del soccorritore che non distingue caro 8dario6 è vero in parte... l'esperto intelligente tenderà a mettersi in sicurezza in modo maggiore dello sprovveduto o almeno, si spera, ad evitare i pericoli oggettivi valutabili ed evidenti. Se professi la tua passione credo che questi ragionamenti li fai prima di partire ogni volta...

che differenza ideologica riscontri tra passione ed esigenza ricreativa... vai mica in montagna per guadagnarti il pane (cioè sei mica una GA?), ci vai perchè ti piace,ti gratifica, ti scarica,ti diverte,ti motiva per il resto dei tuoi giorni normali... la differenza tra il bravo e lo sprovveduto è l'umiltà di fronte alla montagna che sempre + praticanti tendono a scordare...
 
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8dario6

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Sulla passione e divertimento mi hai un po spiazzato.. nn riesco a spiegare..

Ad esempio (nn so se va bene) ho una moto e la uso per divertimento. Se fossi propio uno appassionato con la moto che ho andrei in pista, farei sacrifici per quella passione ma siccome non sono così appassionato mi diverto ad andare in giro per i passi montani.

Se non avessi passione per lo scialpinismo, non passerei giorni a documentarmi sui bollettini nivo-meteo, nn farei sacrifici per questo sport inssoma non lo farei. Se voglio solo divertirmi andrei a sciare in pista senza stare a valutare mille problemi. Invece la passione per la montagna mi spienge oltre alla pista e tutto quello che ci sta attorno, corsi, attrezzatura, imparare, rinunciare ecc ecc..

Il problema è che nella valutazione c'è sempre un margine di errore... si cerca di valutare in basse alle variabili che si conosco e alla situazione. E poi ci sono le trappole euristiche che distorgono la valuazione. Ad esempio i soccorritori di sicuro avevano valutato il pericolo ma per voler salvare le persone lo hanno sottostimato e purtroppo il loro è stato un grave errore.
Un'altro esempio e la rinuncia... sono a 100m della vetta vedo un pendio sottovento con possibili lastre.. e il bollettino dava propio quella situazione con lastroni da vento che si staccano con debole sovraccarico... lo scialpinista lo sa lo ha valutato... ma la vetta è vicina e ci va lo stesso sottovalutando il pericolo... sovraccarica propio il lastrone e parte tutto..

E' un discorso troppo complesso. Infatti le due parti sono nette. Chi conosce l'ambiente e la pensa in questo modo oppure chi non pratica e ci attacca.
 

bikerciuc

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Un'altro esempio e la rinuncia... sono a 100m della vetta vedo un pendio sottovento con possibili lastre.. e il bollettino dava propio quella situazione con lastroni da vento che si staccano con debole sovraccarico... lo scialpinista lo sa lo ha valutato... ma la vetta è vicina e ci va lo stesso sottovalutando il pericolo... sovraccarica propio il lastrone e parte tutto..

E' un discorso troppo complesso. Infatti le due parti sono nette. Chi conosce l'ambiente e la pensa in questo modo oppure chi non pratica e ci attacca.

chi non sa rinunciare di fronte al riconoscimento di un rischio oggettivo visibile, pronosticato e clamoroso...pecca proprio di quella mancanza di umiltà di cui parlavo... troppo facile dire che si è continuato per passione... paradossalmente trovo più grave un comportamento del genere piuttosto che quello di chi si trova nei guai per non aver saputo riconoscere il pericolo oggettivo di cui sopra... in ogni caso le mie sono le modeste opinioni di un alpinista (ormai quasi ex) codardo che è tornato indietro un sacco di volte...
 

8dario6

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no beh ma se si vede che è pericoloso continuare spero che tutti tornino indietro.. li la passione nn centra niente..

Il non riunciare è perchè si crede che sia fattibile e quindi incosciamente si sbaglia a valutare..
 

riotastro

Biker tremendus
uhuhuhuuu.....riacceso un topic ed alla grande!
la cosa più assurda è che ora al corso SA1 o aggiungeranno una parte di diritto o consiglio ne consiglio uno....vi ricordo che c'è sempre il rischio di denuncia ex art.426 e il 449 c.p...ok che nn vedrai mai le "sbarre" ma con una condanna così ti rovini.
 

bafio

Biker dantescus
16/10/03
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Casatenovo-LC
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direi che leggendo tutto quello che vi siete scritti oggi.......

siamo tutti abbastanza d'accordo......sul fatto che le valanghe non si possono prevedere o valutare a tavolino e che l'errore di valutazione può sempre esserci....

e ancora di più siamo tutti d'accordo che grazie al bel lavoro che i media fanno tutti gli inverni rischiamo(anche se molto lontanamente) di vedere limitate le nostre passioni....


o-oo-oo-o
 

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Un dato interessante che emerge dall'introduzione del libro ARTVA edito dal cai in collaborazione con il Sevizio Valanghe Italiano, è quello per cui negli ultimi 30 anni, tra Europa e Stati Uniti il numero annuo di morti per valanga è rimasto pressoché identico, con una media di 150 persone l'anno, ma allo stesso tempo il numero di praticanti lo skialp è cresciuto di 5 volte...si tratta sempre di dati statistici, ma indicano comunque un calo della percentuale di frequentatori della montagna invernale morti per valanga.

Questo può indicare che artva, corsi vari, affinamento di tecniche di valutazione e del fattore di rischio, nonchè quelle di soccorso, sono migliorate e permettono una prevenzione maggiore.
 

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