Salve dottore, due anni fa ho subìto una frattura scomposta all'epitroclea del gomito sinistro in seguito ad una brutta caduta a piedi correndo in montagna. Il chirurgo che mi ha operato ed innestato una vite al titanio per tenere fermo il frammento dell'epitroclea sostiene che si è calcificata perfettamente, infatti il braccio è funzionale al 100%, e mi ha consigliato di lasciare la vite al suo posto per evitare possibili complicazioni dovute al fatto di toglierla.
Il punto è che quando scendo in MTB per lungo tempo "sento" proprio la vite che mi dà un po' fastidio, come se toccasse un tendine dei flessori delle dita teso per stringere la manopola. Al di fuori delle lunghe discese in MTB non avverto mai questa "interferenza" della vite, né in salita né tantomeno nella vita al di fuori del ciclismo. Premesso che il fastidio che provo è comunque leggero e ci ho fatto l'abitudine ormai, le chiedo se alla lunga il tessuto che tocca la testa della vite possa subire danni tali da consigliare l'asportazione della stessa.
Il punto è che quando scendo in MTB per lungo tempo "sento" proprio la vite che mi dà un po' fastidio, come se toccasse un tendine dei flessori delle dita teso per stringere la manopola. Al di fuori delle lunghe discese in MTB non avverto mai questa "interferenza" della vite, né in salita né tantomeno nella vita al di fuori del ciclismo. Premesso che il fastidio che provo è comunque leggero e ci ho fatto l'abitudine ormai, le chiedo se alla lunga il tessuto che tocca la testa della vite possa subire danni tali da consigliare l'asportazione della stessa.