Questo vuole solo essere uno spunto di riflessione sulla situazione attuale del mercato mtb in Italia. Non si intende lanciare accuse o proclami.
Navigando sul forum tedesco di mtb, che oramai conta piú di 70.000 iscritti, noto come i rivenditori attacchino marchi come Canyon, Poison, Rose, che lavorano attraverso internet. I prodotti di queste marche costano di meno delle bici che si trovano in negozio, per il semplice motivo che saltano un anello della catena azienda-consumatore finale.
Marchi come Canyon, inoltre, producono e sviluppano loro stessi (visto con i miei occhi, i progettatori risiedono vicino a Lecco) bici di alto livello qualitativo a cui però non coincide un nome pieno di fascino come potrebbe essere Rocky Mountain. Il rapporto qualità-prezzo, però è imbattibile. Il numero di bici vendute all'anno è altissimo. Logicamente i rivenditori vedono Canyon come fumo negli occhi e pensano che rubi i loro clienti.
Ora torniamo in Italia, dove Canyon per ora non c'è. Ricordo che in Francia, nel frattempo, vende benissimo da circa 2 anni. Leggo qui nel forum le storie di Cannondale che "sbaglia i listini" o le epopee di poveri bikers che attendono un telaio in garanzia da Trek. Sono fatti concreti:
http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=60016
http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=59719
Qui si vuole spianare la strada ad internet. Se un rivenditore può fare la differenza è nel servizio e nella celerità dello stesso. Se non ce la fa, in futuro, è destinato a fallire. Già mi vedo sul forum italiano gli stessi topic di rivenditori incazzati con le aziende che vendono attraverso internet. Colpevolizzare un canale di vendita (internet) non serve a niente. Essere dei rivenditori al servizio del cliente è la chiave del successo negli anni a venire.
Che ne pensate?
Navigando sul forum tedesco di mtb, che oramai conta piú di 70.000 iscritti, noto come i rivenditori attacchino marchi come Canyon, Poison, Rose, che lavorano attraverso internet. I prodotti di queste marche costano di meno delle bici che si trovano in negozio, per il semplice motivo che saltano un anello della catena azienda-consumatore finale.
Marchi come Canyon, inoltre, producono e sviluppano loro stessi (visto con i miei occhi, i progettatori risiedono vicino a Lecco) bici di alto livello qualitativo a cui però non coincide un nome pieno di fascino come potrebbe essere Rocky Mountain. Il rapporto qualità-prezzo, però è imbattibile. Il numero di bici vendute all'anno è altissimo. Logicamente i rivenditori vedono Canyon come fumo negli occhi e pensano che rubi i loro clienti.
Ora torniamo in Italia, dove Canyon per ora non c'è. Ricordo che in Francia, nel frattempo, vende benissimo da circa 2 anni. Leggo qui nel forum le storie di Cannondale che "sbaglia i listini" o le epopee di poveri bikers che attendono un telaio in garanzia da Trek. Sono fatti concreti:
http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=60016
http://www.bike-board.net/community/forum/showthread.php?t=59719
Qui si vuole spianare la strada ad internet. Se un rivenditore può fare la differenza è nel servizio e nella celerità dello stesso. Se non ce la fa, in futuro, è destinato a fallire. Già mi vedo sul forum italiano gli stessi topic di rivenditori incazzati con le aziende che vendono attraverso internet. Colpevolizzare un canale di vendita (internet) non serve a niente. Essere dei rivenditori al servizio del cliente è la chiave del successo negli anni a venire.
Che ne pensate?