Qualche volta mia moglie, quando vado fuori zona, mi chiede info sulle zone che toccherò, sarà pure perchè vado quasi esclusivamente in solitaria e la cosa non la lascia molto tranquilla...
Ed è troppo spassoso sentire le sue reazioni ai nomi di alcuni monti (è un tipo molto apprensivo...).
Ricordo ancora la prima volta, quando gli dissi che andavo sul monte Aspra, monte che inaugurò quindi la serie di quelli con nomi... "pericolosi"; lei, dopo qualche secondo di pausa: "Aspra... aspro... Ma perchè si chiama così? Non sarà pericoloso?" Quasi quasi avrebbe preferito che non ci andassi.
Di tanto in tanto quindi ci risiamo...
Lo scorso anno stessa storia, anzi, reazione anche un po' peggiore, quando nel tour sui Sibillini, includevo il Passo Cattivo: "Se si chiama così ci sarà un motivo!".
Sempre lo scorso anno allora, in un giro che avevo organizzato sui monti Sabini, ho decisamente omesso di specificargli che tra i vari altri che invece gli avevo nominato, tutti inclusi nello stesso itinerario e che avevano suscitato già qualche preoccupazione (monte Porco Morto, monte Macchia Gelata, Monte Scollato), il più "pericoloso" di tutti: monte Rischioso! (avrei proprio rischiato una sua crisi isterica!)
Tre giorni fa, per un giro perlustrativo trekking in Valnerina, di nuovo; ma alla sua domanda su quale monte andassi... non ce l'ho fatta proprio, sono scoppiato a ridere e non riuscivo a pronunciare quel nome: alla prima sillaba il riso mi sopraffaceva e coinvolgeva pure a lei, e così per tutti i tentativi per almeno oltre un minuto, tanto che nostro figlio, accorso da un’altra stanza, ci guardava come si guardano due matti!
Alla fine, ma dopo alcune storpiature del nome, sempre a causa del riso che continuava ad avere il sopravvento, ce l'ho fatta: Monte Birbone!
Pian piano il riso va scemando in lei e tornando seria: "Per chiamarsi Birbone un motivo ci sarà pure!"
Bisogna proprio che organizzi un giro in Abruzzo su un certo monte; sai che soddisfazione (per me, ma soprattutto per lei!) potergli dire: “Vado sul monte Tranquillo!”
Ed è troppo spassoso sentire le sue reazioni ai nomi di alcuni monti (è un tipo molto apprensivo...).
Ricordo ancora la prima volta, quando gli dissi che andavo sul monte Aspra, monte che inaugurò quindi la serie di quelli con nomi... "pericolosi"; lei, dopo qualche secondo di pausa: "Aspra... aspro... Ma perchè si chiama così? Non sarà pericoloso?" Quasi quasi avrebbe preferito che non ci andassi.
Di tanto in tanto quindi ci risiamo...
Lo scorso anno stessa storia, anzi, reazione anche un po' peggiore, quando nel tour sui Sibillini, includevo il Passo Cattivo: "Se si chiama così ci sarà un motivo!".
Sempre lo scorso anno allora, in un giro che avevo organizzato sui monti Sabini, ho decisamente omesso di specificargli che tra i vari altri che invece gli avevo nominato, tutti inclusi nello stesso itinerario e che avevano suscitato già qualche preoccupazione (monte Porco Morto, monte Macchia Gelata, Monte Scollato), il più "pericoloso" di tutti: monte Rischioso! (avrei proprio rischiato una sua crisi isterica!)
Tre giorni fa, per un giro perlustrativo trekking in Valnerina, di nuovo; ma alla sua domanda su quale monte andassi... non ce l'ho fatta proprio, sono scoppiato a ridere e non riuscivo a pronunciare quel nome: alla prima sillaba il riso mi sopraffaceva e coinvolgeva pure a lei, e così per tutti i tentativi per almeno oltre un minuto, tanto che nostro figlio, accorso da un’altra stanza, ci guardava come si guardano due matti!
Alla fine, ma dopo alcune storpiature del nome, sempre a causa del riso che continuava ad avere il sopravvento, ce l'ho fatta: Monte Birbone!
Pian piano il riso va scemando in lei e tornando seria: "Per chiamarsi Birbone un motivo ci sarà pure!"
Bisogna proprio che organizzi un giro in Abruzzo su un certo monte; sai che soddisfazione (per me, ma soprattutto per lei!) potergli dire: “Vado sul monte Tranquillo!”