Un anno fa di questi tempi finivo di montare la mia prima 29er, una OnOne Scandal (i post originali sono qui e qui).
Dopo un anno, 2447 km e 47500 metri di dislivello penso di poter fare delle considerazioni un po' più approfondite e supportate dall' esperienza, che spero possano essere utili ai neofiti o chi pensa/spera di diventarlo.
La ScandAl ha rappresentato un vero "work in progress": sono fortunatamente partito con le idee già chiare sull'uso che ne avrei fatto (una front per i percorsi scorrevoli, da affiancare alla full da "scatafossi") ma in corso d'opera ho modificato una serie di componenti che meglio si adattavano sia all'uso che alla 29er in quanto tale.
Innazitutto l'avantreno. La forcella (Reba SL) è stata portata a 100 mm di corsa, aprendo leggermente l'angolo di sterzo e migliorando il comportamento in velocità senza penalizzare di tanto la maneggevolezza nello stretto; le OnOne hanno infatti geometrie piuttosto nervose e la forcella più alta attutisce questo comportamento. Visto che la ruota anteriore rimaneva incollata al terreno ho tolto l'attacco da 17°, oggettivamente non bellissimo, e montato un attacco dall' angolazione "normale" (6°) montato negativo. Infine il manubrio largo, un Salsa MotoAce flat da 66 cm, che su una 29er migliora decisamente il controllo in velocità, controbilanciando il maggiore effetto giroscopico delle ruotone.
Le ruote sono però l'elemento su cui sono intervenuto più radicalmente. Avevo infatti montato inizialmente delle ruote economiche e probabilmente pensate per un uso più hard (cerchi da 540 grammi, raggi 2,0/1,8) e quindi troppo pesanti. Con una coppia di American Classic mi sono spostato all'altro estremo: non ho mai avuto infatti ruote così leggere e scorrevoli, nemmeno in versione 26" . Sono poi arrivato alla conclusione che per uso XC occorre bilanciare bene larghezza e tassellatura delle gomme, per evitare di avere un surplus di trazione che provochi maggiore resistenza al rotolamento. Ho scelto una coppia di Kenda Karma da 1,9", che oltre ad essere leggerissime (515 grammi l'una) si sono rivelate dotate di un'ottima tenuta nonostante la larghezza ed anche una buona durata, la posteriore è durata quasi 1500 km. Per evitare le pizzicate era però necessaro usare pressioni piuttosto elevate, per cui ho deciso di latticizzare le gomme con il kit Stan's con ottimi risultati. Per l'inverno che incombe ho montato all' anteriore una Ignitor 2,1 , leggermente più larga e decisamente più tassellata.
Infine la trasmissione. Per me che uso frequentemente il 22 sulla bici da 26", è stato molto utile ricorrere ad una corona da 20: in questo modo si riescono a sfruttare in pieno le capacità di arrampicatrice della bici. Ho anche provato a togliere il 44 e usare una doppia 20/36, ma c'è un po' divario tra le due corone, meglio sarebbe una combinazione di 20 e 34.
Dal punto di vista di "officina", la bici non ha dato alcun problema meccanico. In un anno si sono verificati due soli inconvenienti: prima un cambio tirato dentro i raggi per il fango, che una volta raddrizzato causava la caduta della catena tra pignoni e raggi (lo Shadow è un po' delicatino da questo punto di vista); ed una foratura causata dal deterioramento di una bandella NoTubes (sono apparsi dei forellini da cui l'aria sfuggiva all' esterno), risolta con una spalmatina di lattice. La finitura anodizzata si è rivelata piuttosto resistente, non si graffia facilmente e si danneggia solo in caso di impatto con oggetti acuminati. Le ruote AC, sebbene molto leggere, non hanno dato problemi di sorta: la ruota posteriore a causa dell'incastro della catena di cui sopra e della conseguente piegatura di due raggi, ha bisogno di un'addrizzatina che farò nei prossimi giorni in occasione di un gambio di gomma.
In conclusione l'esperienza è stata positiva. Ora si prova con una full...
Dopo un anno, 2447 km e 47500 metri di dislivello penso di poter fare delle considerazioni un po' più approfondite e supportate dall' esperienza, che spero possano essere utili ai neofiti o chi pensa/spera di diventarlo.
La ScandAl ha rappresentato un vero "work in progress": sono fortunatamente partito con le idee già chiare sull'uso che ne avrei fatto (una front per i percorsi scorrevoli, da affiancare alla full da "scatafossi") ma in corso d'opera ho modificato una serie di componenti che meglio si adattavano sia all'uso che alla 29er in quanto tale.
Innazitutto l'avantreno. La forcella (Reba SL) è stata portata a 100 mm di corsa, aprendo leggermente l'angolo di sterzo e migliorando il comportamento in velocità senza penalizzare di tanto la maneggevolezza nello stretto; le OnOne hanno infatti geometrie piuttosto nervose e la forcella più alta attutisce questo comportamento. Visto che la ruota anteriore rimaneva incollata al terreno ho tolto l'attacco da 17°, oggettivamente non bellissimo, e montato un attacco dall' angolazione "normale" (6°) montato negativo. Infine il manubrio largo, un Salsa MotoAce flat da 66 cm, che su una 29er migliora decisamente il controllo in velocità, controbilanciando il maggiore effetto giroscopico delle ruotone.
Le ruote sono però l'elemento su cui sono intervenuto più radicalmente. Avevo infatti montato inizialmente delle ruote economiche e probabilmente pensate per un uso più hard (cerchi da 540 grammi, raggi 2,0/1,8) e quindi troppo pesanti. Con una coppia di American Classic mi sono spostato all'altro estremo: non ho mai avuto infatti ruote così leggere e scorrevoli, nemmeno in versione 26" . Sono poi arrivato alla conclusione che per uso XC occorre bilanciare bene larghezza e tassellatura delle gomme, per evitare di avere un surplus di trazione che provochi maggiore resistenza al rotolamento. Ho scelto una coppia di Kenda Karma da 1,9", che oltre ad essere leggerissime (515 grammi l'una) si sono rivelate dotate di un'ottima tenuta nonostante la larghezza ed anche una buona durata, la posteriore è durata quasi 1500 km. Per evitare le pizzicate era però necessaro usare pressioni piuttosto elevate, per cui ho deciso di latticizzare le gomme con il kit Stan's con ottimi risultati. Per l'inverno che incombe ho montato all' anteriore una Ignitor 2,1 , leggermente più larga e decisamente più tassellata.
Infine la trasmissione. Per me che uso frequentemente il 22 sulla bici da 26", è stato molto utile ricorrere ad una corona da 20: in questo modo si riescono a sfruttare in pieno le capacità di arrampicatrice della bici. Ho anche provato a togliere il 44 e usare una doppia 20/36, ma c'è un po' divario tra le due corone, meglio sarebbe una combinazione di 20 e 34.
Dal punto di vista di "officina", la bici non ha dato alcun problema meccanico. In un anno si sono verificati due soli inconvenienti: prima un cambio tirato dentro i raggi per il fango, che una volta raddrizzato causava la caduta della catena tra pignoni e raggi (lo Shadow è un po' delicatino da questo punto di vista); ed una foratura causata dal deterioramento di una bandella NoTubes (sono apparsi dei forellini da cui l'aria sfuggiva all' esterno), risolta con una spalmatina di lattice. La finitura anodizzata si è rivelata piuttosto resistente, non si graffia facilmente e si danneggia solo in caso di impatto con oggetti acuminati. Le ruote AC, sebbene molto leggere, non hanno dato problemi di sorta: la ruota posteriore a causa dell'incastro della catena di cui sopra e della conseguente piegatura di due raggi, ha bisogno di un'addrizzatina che farò nei prossimi giorni in occasione di un gambio di gomma.
In conclusione l'esperienza è stata positiva. Ora si prova con una full...