Non voglio invogliare nessuno o spingere chicchessia ad atti imprudenti o far credere che la pininfarina sia una super bici o una MTB degna di questo nome, ma semplicemente riportare la mia esperienza.
Prima della verdona, non mi ero mai avvicinato al mondo della MTB che mi era totalmente estraneo per esperienze ed interesse. Quando racimolai un pò di punti della esso, non possedendo una bici, decisi che forse quello era il regalo più utile che potessi scegliere. Detto fatto la presi e siccome ero totalmente ignorante in materia di bici, mi sembrava pure un "gran mezzo" . Un mio amico che usciva già in MTB (lui con una cannondale!), mi convinse a fare qualche uscita insieme ed accettai. A poco a poco mi si aprì il mondo delle due ruote pedalate per me assolutamente sconosciuto. Andare per sterrati, per boschi e per la campagna toscana si trasformò a poco a poco in una grande passione . Quando cominciai a dare delle memorabili "pappine" al mio amico ed alla sua cannondale, iniziarono le prime soddisfazioni. Con un minimo di esperienza in più cominciai a fare anche tratti tecnici e quando alla fine del tratto aspettavo il mio amico (che sentivo avvicinare dal fischio dei freni), lui si fermava e mi diceva:"non dirmi che te lo sei fatto tutto in sella?". "Sì, perchè?" rispondevo io nella mia beata incoscienza. Qualche anno dopo (e qui raggiunsi il top) mi iscrissi alla mia prima gara: la Sinalunga Bike che si svolge qui da me, anche se scelsi il percorso corto. Sicuramente alla partenza avrò suscitato l'ironia e la curiosità di molti, ma non ci feci caso. Ricordo ancora quella gara: pedalai dall'inizio alla fine come un matto, bucai, svitai il cerchio (non esiste l'attacco rapido sulla verdona), sostituii la camera d'aria, la rigonfiai con la pompetta e ripartii come un razzo cercando di recuperare le tante posizioni perdute. Riraggiunsi e risuperai il mio amico che mi era passato avanti in occasione della foratura ed andai a terminare la gara all'incirca a metà classifica (o poco oltre), con buona pace di tante cannondale, specialized, scott e chi più ne ha più ne metta.
L'anno seguente decisi che era giunto il momento di acquistare qualcosa di più prestante e mi comprai una Bianchi Mutt 7400: un altro pianeta. L'anno scorso infine, complice il telaio un pò piccolo ed un'ernia che mi hanno trovato, ho venduto la Mutt e mi sono fatto una full: la Merida Mission 2000. Splendida bici (almeno per me).
E la verdona? Non l'ho pensionata, è semplicemente diventata il muletto, mi fa comodo quando l'altra è in manutenzione o a riparare ed è diventata anche il mezzo che uso infrasettimanalmente su asfalto per allenarmi a fare fondo (giusto ieri ci ho fatto 63km tra pianura, salite, discese e mangia e bevi). Con i suoi 14 kg abbondanti, mozzi e movimento centrale che non scorrono, è un ottimo "personal trainer". Le gare adesso le faccio esclusivamente e rigorosamente con l'altra, ma la vecchia cara verdona in un modo o nell'altro mi è ancora utile. Quando incrocio altri biker ci salutiamo, chissà cosa commentano tra se e se?! Ma non mi interessa, ho un debito di riconoscenza verso questa bici a cui sono affezionatissimo, perchè senza di lei il bellissimo mondo della MTB non mi si sarebbe mai aperto.
Ciauzzzzz
Prima della verdona, non mi ero mai avvicinato al mondo della MTB che mi era totalmente estraneo per esperienze ed interesse. Quando racimolai un pò di punti della esso, non possedendo una bici, decisi che forse quello era il regalo più utile che potessi scegliere. Detto fatto la presi e siccome ero totalmente ignorante in materia di bici, mi sembrava pure un "gran mezzo" . Un mio amico che usciva già in MTB (lui con una cannondale!), mi convinse a fare qualche uscita insieme ed accettai. A poco a poco mi si aprì il mondo delle due ruote pedalate per me assolutamente sconosciuto. Andare per sterrati, per boschi e per la campagna toscana si trasformò a poco a poco in una grande passione . Quando cominciai a dare delle memorabili "pappine" al mio amico ed alla sua cannondale, iniziarono le prime soddisfazioni. Con un minimo di esperienza in più cominciai a fare anche tratti tecnici e quando alla fine del tratto aspettavo il mio amico (che sentivo avvicinare dal fischio dei freni), lui si fermava e mi diceva:"non dirmi che te lo sei fatto tutto in sella?". "Sì, perchè?" rispondevo io nella mia beata incoscienza. Qualche anno dopo (e qui raggiunsi il top) mi iscrissi alla mia prima gara: la Sinalunga Bike che si svolge qui da me, anche se scelsi il percorso corto. Sicuramente alla partenza avrò suscitato l'ironia e la curiosità di molti, ma non ci feci caso. Ricordo ancora quella gara: pedalai dall'inizio alla fine come un matto, bucai, svitai il cerchio (non esiste l'attacco rapido sulla verdona), sostituii la camera d'aria, la rigonfiai con la pompetta e ripartii come un razzo cercando di recuperare le tante posizioni perdute. Riraggiunsi e risuperai il mio amico che mi era passato avanti in occasione della foratura ed andai a terminare la gara all'incirca a metà classifica (o poco oltre), con buona pace di tante cannondale, specialized, scott e chi più ne ha più ne metta.
L'anno seguente decisi che era giunto il momento di acquistare qualcosa di più prestante e mi comprai una Bianchi Mutt 7400: un altro pianeta. L'anno scorso infine, complice il telaio un pò piccolo ed un'ernia che mi hanno trovato, ho venduto la Mutt e mi sono fatto una full: la Merida Mission 2000. Splendida bici (almeno per me).
E la verdona? Non l'ho pensionata, è semplicemente diventata il muletto, mi fa comodo quando l'altra è in manutenzione o a riparare ed è diventata anche il mezzo che uso infrasettimanalmente su asfalto per allenarmi a fare fondo (giusto ieri ci ho fatto 63km tra pianura, salite, discese e mangia e bevi). Con i suoi 14 kg abbondanti, mozzi e movimento centrale che non scorrono, è un ottimo "personal trainer". Le gare adesso le faccio esclusivamente e rigorosamente con l'altra, ma la vecchia cara verdona in un modo o nell'altro mi è ancora utile. Quando incrocio altri biker ci salutiamo, chissà cosa commentano tra se e se?! Ma non mi interessa, ho un debito di riconoscenza verso questa bici a cui sono affezionatissimo, perchè senza di lei il bellissimo mondo della MTB non mi si sarebbe mai aperto.
Ciauzzzzz