...ma non è una questione di interesse (o disinteresse). E' che in realtà dopo giorni passati sul forum ad evadere dalla realtà (perchè poi? come se "dare l'anima" sulla tastiera non fosse reale...) sognando giri in bici epici, discese a tuono, mt di dislivello, km e settaggi perfetti viene IL momento. Quello della sveglia che suona alle 6.00 della mattina, e tu nel buio totale (mentale e luminoso) bisbigli: "ma chi caxxo me lo ha fatto fare?". Poi però aggiungi un bel "vaffa" e in 30 min. ti ritrovi in macchina a guardare la solita brianza tutta capannoni e cemento e la grande città inquinata col suo smog venefico farsi piccola nello specchietto retrovisore.
In realtà ai settaggi non ci pensi più, ed ai mt di dislivello ora ci pensi con angoscia, ma in fondo sono tante le cose a cui pensare mentre ti ritrovi in coda a 30km/h dietro l'ennesimo camion sulla statale.
E poi. E poi il giro comincia, e la testa si fa leggera, le gambe ed il fiato pesanti. In discesa a volte le mani si fanno pesanti e non riesci più a pensare alla traiettoria giusta o al sasso da evitare a sx piuttosto che a dx. Ma non importa perchè "un giro in bici", a pensarci, è un insieme di circonferenze da tracciare. Con le ruote e con la testa. Con le ruote basta pedalare (tracciando altre circonferenze con i pedali), ma con la testa è più difficile perchè è facile perdere di vista la traiettoria da seguire, il motivo per cui sei lì, ma poi capisci.
Capisci che in fondo l'importante è esserci, averlo fatto, guardare l'ennesimo profilo di montagne, gli ennesimi colori di una autunno agli inzi , con quei gialli e quei marroni che hai visto mille volte, e pensare che in fondo è tutto lì: stare seduto su una pietra ad osservare e riflettere con la bici a fianco.
"It's all about the man next to you".
In realtà ai settaggi non ci pensi più, ed ai mt di dislivello ora ci pensi con angoscia, ma in fondo sono tante le cose a cui pensare mentre ti ritrovi in coda a 30km/h dietro l'ennesimo camion sulla statale.
E poi. E poi il giro comincia, e la testa si fa leggera, le gambe ed il fiato pesanti. In discesa a volte le mani si fanno pesanti e non riesci più a pensare alla traiettoria giusta o al sasso da evitare a sx piuttosto che a dx. Ma non importa perchè "un giro in bici", a pensarci, è un insieme di circonferenze da tracciare. Con le ruote e con la testa. Con le ruote basta pedalare (tracciando altre circonferenze con i pedali), ma con la testa è più difficile perchè è facile perdere di vista la traiettoria da seguire, il motivo per cui sei lì, ma poi capisci.
Capisci che in fondo l'importante è esserci, averlo fatto, guardare l'ennesimo profilo di montagne, gli ennesimi colori di una autunno agli inzi , con quei gialli e quei marroni che hai visto mille volte, e pensare che in fondo è tutto lì: stare seduto su una pietra ad osservare e riflettere con la bici a fianco.
"It's all about the man next to you".