Fango
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Innanzi tutto (anche se sembra stupido) il fango NON E UGUALE. Se faccio un giro sulle prealpi su terreno fangoso, con le
ruote giuste e gli accorgimenti giusti (rapporti giusti, sistemi di guida più dolci possibili), si riesce a girare, e alla fine lunico fastidio è lavare la bici e labbigliamento. Lo conferma il fatto che la GF del Montello si è svolta interamente su fango.
Viceversa se ci si trova su terreni argillosi tipo in versante nord dellappennino (non a caso usano questo materiale per fare le piastrelle) o certe zone della Toscana molto spesso non ce nè. Il fango è appiccicoso e consistente, e purtroppo neppure le ruote (provato con Barro Mud e Medusa) riescono a scaricarlo; per assurdo mi è capitato di iniziare una discesa fangosa e trovarsi dopo 10 metri con le ruote che non giravano più. Se la bici si blocca in discesa, non voglio nemmeno pensare a cosa succede in salita
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Ho visto che in queste situazioni vanno meglio (e sono meno pericolose) sospensioni senza il classico archetto di rinforzo (vedi Maverick o Lefty), ma se il passaggio ruota dietro è stretto, ci si troverebbe comunque nei guai.
Ho messo sulla mia vecchia bici delle strisce di Teflon sui foderi bassi e sul tubo verticale del telaio, si attacca meno fango e si protegge la vernice, ma se la situazione è veramente dura, servono a poco.
Visto che il punto critico di solito è sui foderi bassi, penso che biciclette con un carro originale tipo
Cannondale Rush o
Orbea Occam possano andare meglio, ma non conosco nessuno con queste mtb e quindi magari mi sbaglio.
Un ultimo dettaglio, per quanto il fango sia divertente (normalmente rientro sempre molto contento dai giri su fango) cè da dire che il fango mette a dura prova le parti meccaniche, trasmissione, paraolii, mozzi ecc, perciò per la nostra bella è uno stress notevole e riduce drasticamente la durata di alcuni componenti (tipo
catena o pulegge del cambio)