io intendevo di provarlo per capire che troppe marce non servono o per individuare le proprie, giustamente le marce servono ma ognuno ha il proprio regime, non siamo macchine tutte uguali.
Le marce servono proprio perché ognuno ha il proprio regime (o, meglio, il proprio intervallo di regimi), e permettono di esprimerlo al meglio in relazione alla velocità e alla pendenza. Non servirebbero (o servirebbero molto meno) se invece delle gambe avessimo dei motori elettrici, e andassimo con la stessa efficienza a 20 rpm e a 160 rpm
l'errore classico del neofita (ci sono passato anche io e continuo a passarci) è vedere la salita e subito scalare le marce a fuoco col risultato di avere sempre quella sbagliata...o di incrociare la catena col cambio che gratta da spavento... più marce comportano più esperienza...imho.
Certo, bisogna stare attenti a non fare cazzate. Non mi pare però un lavoro così difficile.
Nota che con la tua soluzione si ha molto spesso la marcia sbagliata, e non si può rimediare.
Ma secondo me il cambio dà un vantaggio tale da giustificare ampiamente quest'attenzione.
Anche un'autotreno si potrebbe fare con 4 marce anzichè 12 o 16, con meno ingranaggi c'è meno roba che si può rompere. Però come si andrebbe male in salita...
ps: se lo scopo non è gareggiare o fare il tempone ma solo pedalare... il singlespeed da delle soddisfazioni enormi, basta sapere scegliere i rapporti prima di partire.... e col fango poi ti scordi di avere problemi.
A me pare un'involuzione scegliere la marcia prima di partire, inoltre può andare bene solo se il percorso è omogeneo.