Appunto per questo ciò che non è capace di incrementare (o in un mercato competitivo, mantenere) gli utili dell' impresa non è "innovazione" ma solo spreco di risorse. Il che risponde al perchè siamo ancora al "tagliaravioli": le alternative sono peggiori tecnicamente e commercialmente e quindi non in grado di essere vendute e quindi di produrre utili. L'Hammerschmidt ed il Rohlhoff non hanno sfondato, l' 11V mono sì. Forse è il caso di ammettere che dei limiti (principalmente tecnologici, ma anche commerciali) ci sono e che salvo "gradini" tecnologici imprevedibili ci saranno ancora per molto, piuttosto che manifestare un malcelato fastidio per ciò che è "vecchio" ma funzionale. Del resto dopo novant'anni nessuno è stato in grado di inventare qualcosa di meglio di quello che aveva inventato Tullio Campagnolo
Non risponde a nulla anzi dimostra che per le aziende diventa più redditizio fare un'evoluzione continua, di alcuni componenti (magari riuscendo a vendere nel giro di 5 anni 3 tipi di trasmissione diverse annunciandoli ogni volta come finalmente la soluzione definitiva) piuttosto che fare uno step evolutivo reale.
E il tutto con buona pace di ingegneri di carta che suffragano le nuove teorie salvo rimangiarsi tutto alla presentazione successiva.
ps Novant'anni fa Campagnolo inventò il cambio a bacchetta, diverso dal cambio a parallelogramma dal quale sono derivate le trasmissioni mtb attuali. Quest'ultimo, risale agli anni 50, e da allora l'unico step di un certo rilievo è stata l'introduzione a metà degli anni 80 del cambio indicizzato da parte di
Shimano.