topic-educational

Come disse l'ago al braccio: oggi mi sento in vena.

Dato che siete (me incluso ovviamente!) una mandria di crozzoni vi propongo un topic educational. Cercate dove vi pare espressioni artistiche legate alla MTB o alla bicicletta in generale e postatele qui. Se l'idea non vi garba allora, parafrasando PikPry: fanculizzatevi (buongiorno!)

Poedalus (Poemi velocipedistici)
Rouen 1891

Bicicletta, gentil cavallo dalla rapida andatura
dai gentili garretti d'acciaio, dalla fine collatura,
ti amo, o mia bicicletta, che vai come il lampo!
Spesso, stanco del lavoro, ti inforco e fendo l'aria,
e fuggo le case, la città, e i suoi abitanti
ti amo, o bicicletta, alla mia mano così docile
che, senza stancarti, vai sulle più alte vette
e non ti ribelli mai, e non brontoli mai!
Lavoro, preoccupazioni, desideri, quando son su di te dimentico
tutto questo, che l'oblia sia saggezza o sia follia;
le preoccupazioni, e la malinconia che si attacano ai miei passi
quando erro per i campi, non mi perseguitano
quando monto in sella e i suoi pedali il mio piede vola, e, lontano dalla città con i tetti sporchi,
vedo scorrere fiumi e monti,
e bevo l'aria finalmente a pieni polmoni.
 

pikpry

Biker tremendus
14/5/06
1.120
0
0
56
Roma - Vitinia
www.borgoetneo.com
Qualunque percorso sceglierai
ovunque sarai diretto
sai che la strada, in fondo
non ti cambierà.

Avrai sempre una storia più lunga da raccontare
avrai sempre con te ricordi indelebili
esempi incancellabili.

Avrai sempre con te una goccia di sudore.

Ed ovunque arriverai
saprai gioire come nessun altro.
 

Stefo

Biker infernalis
11/10/04
1.856
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Capo d'Orlando (ME)
www.bricichettari.it
Bike
Trek Fuel Ex
Ma guarda, non avevo visto questo thread... aggiungo un brano che ho messo anche sul mio sito e che mi è piaciuto molto :

Il piacere della bicicletta
di Alfredo Oriani

Il piacere della bicicletta è quello stesso della libertà, forse meglio di una liberazione andarsene ovunque, ad ogni momento, arrestandosi alla prima velleità di un capriccio, senza preoccupazioni come per un cavallo, senza servitù come in treno.

La bicicletta siamo ancora noi , che vinciamo lo spazio e il tempo; stiamo in bilico e quindi nella indecisione di un giuoco colla tranquilla sicurezza di vincere; siamo soli senza nemmeno il contatto colla terra, che le nostre ruote sfiorano appena, quasi in balia del vento, contro il quale lottiamo come un uccello.

Non è il viaggio o la sua economia nel compierlo che ci soddisfa, ma la facoltà appunto di interromperlo e di mutarlo, quella poesia istintiva di una improvvisazione spensierata, mentre una forza orgogliosa ci gonfia il cuore di sentirci così liberi.

Domani la carrozzella automobile ci permetterà viaggi più rapidi e più lunghi, ma non saremo più né così liberi né così soli: la carrozzella non potrà identificarsi con noi come la bicicletta, non saranno le nostre gambe che muovono gli stantuffi, non sarà il nostro soffio che la spinge nelle salite.

Seduti come in un treno non ci tornerà più l’illusione di essere giovani, correndo coll’impeto stesso della giovinezza; non avremo trionfato del vento, non ci saremo ritemprati nella fatica al sol; ma la nuova macchina c’imporrà le preoccupazioni dei propri guasti non riparabili al momento, c’impedirà di sognare, perché non potremo più guidarla istintivamente, e ci darà il senso doloroso del limite, appunto perché separata da noi, sospinta da una forza che non può fondersi colla nostra.

di Alfredo Oriani
Scritto in occasione di un suo viaggio in bicicletta nel 1918 tra l ‘Emilia e la Toscana.
tratto da IN BICI -"Il piacere della bicicletta" di Enrico Caracciolo"
 

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