Tofana di Dentro (o terza o de Inze)

enry

Biker infernalis
20/9/05
1.983
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Dolomiti (quando non lavoro in pianuraccia)
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Bike
Specy
Sarebbe ormai tempo di bici….ma cominciare già in aprile sarebbe come ammettere che questa stagione è stata corta, troppo corta…..anche se purtroppo è così…..ed è anche stata avara di neve fresca….però ci ha offerto la possibilità di fare gite in condizioni anche molto impegnative con condizioni di buona sicurezza ma per noi amanti della discesa non è stato il massimo….

Tra l’altro per Pasqua mi sono ritrovato quasi da solo (Luca in Islanda, Joseph in Norvegia, gli altri con sci/tavole già incelofanate…)….per fortuna che Tazio è tornato per qualche gg dalla Spagna e ha accettato la proposta della Tofana Terza (o di dentro o de Inze), idea che mi è venuta dopo il Civetta….

Questa gita l’ho tenuta sempre per ultima, un po’ come gli esami difficili dell’università, non mi ispirava particolarmente come discesa da tavola……e da quello che avevo letto e sentito sapevo che di sicuro c’era da tribolare per cenge e creste…..

Le alternativa in zona erano poche….non avevo voglia di fare la cengia del Pelmo e sull’Antelao ero stato l’anno scorso (anche se senza cima ma chissene) quindi ho pensato che questa cima mi mancava, non l’avevo mai fatta neanche d’estate e quindi ho deciso di fare un altro giro “de lotta coll’alpe”

Partenza prima delle 5 dal Rif. Dibona e salita alla Forc. Del Valon

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Dalla forcella siamo andati dritti per la cengia, un piccolo tratto era senza neve e anche poi i passi con i ramponi su crode e giaroni non si conteranno….ma ormai mi sono quasi abituato e non mi vengono più “i sgrissoi”; qui la cengia aveva neve dura e sicura

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Arrivati nell’anfiteatro tra la Tofana di Mezzo e la Tofana di Dentro abbiamo visto che per salire sulla seconda un facile canalino portava sulla cresta leggermente a ovest della cima, e sembrava molto più semplice della cresta con la ferrata, tanto più che una traccia di due persone segnava proprio questa variante. La scelta è stata indovinata, il canalino e la cresta non ci hanno impegnato più di tanto.

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Siamo arrivati in cima verso le 9.30 e fortunatamente eravamo nel punto con meno nuvole di tutte le Dolomiti

Su questa foto del mitico 15.05.04 (Rozes in fresca) ho disegnato la nostra linea di salita, in realta adesso c'è moooolta meno neve

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Nei pressi della cima

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Inizio della discesa sul facile pendio della cresta N

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Poi ci si porta sull’altro lato della cresta, noi abbiamo trovato un traversino con qualche sasso, e anche il traverso sopra al Formenton aveva sassi e stava già scaldando parecchio, poi per entrare nel vallone Nord un altro passaggio stretto


Finalmente nel Vallone N, per 200 m abbiamo trovato neve buona

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Poi firn ma anche croste e superfici irregolari, non molto divertenti, e più in basso neve pesante tendente al marcio

Poi viene il “bello”….per chi non lo sapesse tutto questo itinerario (dalla Forc. Del Valon in poi) si svolge su cenge, pendii e creste sopra a salti di roccia di parecchi metri…fino a questo punto nessun problema, con i ramponi e la piccozza si va via sicuri…..ma dalla fine della discesa nel primo vallone fino al pendio di risalita verso il Valon di Raola abbiamo praticamente corso sulla cengia Paolina, su neve marcia e sassi instabili, mentre dalle pareti sulla destra colava acqua da tutte le parti….non dico che mi sembrava di essere sullo zoccolo della N dell’Eiger ma quasi….abbiamo attraversato non so quante valanghe che avevano portato giù anche i ghiaioni….

La foto non rende molto e non si vede neanche la traccia di dove siamo passati ma per darvi un’idea delle cenge dove si passa:
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Dopo circa mezz’ora di traverso “mortale” sul breve pendio da risalire per entrare nel Valon di Raola abbiamo fortunatamente ritrovato neve ben portante

Per entrare nel Vallone la scelta era tra un canalino innevato ma strapieno di sassi o risalire ancora per entrare dall’alto, ma ne avevamo piene le scatole e siamo scesi a piedi per il primo

Linea della discesa (foto dall'elicottero, dal sito delle guide alpine di Cortina, io non ne ho neanche una :( ) anche qui nella foto c'è molta più neve rispetto alla situazione attuale e forse il traverso mortale che abbiamo fatto noi è più basso rispetto a quanto disegnato
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Nel Vallone neve molto brutta, sassi e in fondo un valangone colossale da passare

Ciliegina sulla torta non so quanti km a piedi fino a Fiames, dove per fortuna Gabriele è venuto a prenderci

Meno male che Gallo sto giro l’ha messo in una guida di freeride!
 

bafio

Biker dantescus
16/10/03
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Casatenovo-LC
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sempre complimenti.....

ti fai dei giri molto alpinistici...e so che portarsi in giro la tavola in certe condizioni non è proprio banale.....

quindi massimo rispetto!!!!

magari prima o poi capiterà di fare una qualche salita in sieme...magari proprio in dolomiti...che sono troppi anni che non le vedo.....

o-oo-oo-o
 

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