Tendenza percorsi Gran Fondo

CYBRIDO

Biker tremendus
23/9/08
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VICENZA
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Vedi secondo me di ridicolo c'è chiamare ridicolo il non ridicolo:medita:;
non si tratta di eliminare il rischio infortuni perchè cmq anche su un percorso tecnicamente non complesso c'è chi per una serie di ragioni ( incoscienza, casualità, colpa altrui, etc) può farsi male.
Si tratta di considerare che i percorsi vanno calibrati o ri-calibrati anche dal punto di vista dei rischi che possono comportare e quindi come intelligentemente diceva oniriko 77 alcuni tratti vanno eliminati; poi come altrettanto intelligentemente sosteneva la mia :fantasm::i-want-t: :cucù: collega di team, bisogna accettare che c'è chi tecnicamente non è evoluto ed è giusto che ci siano ANCHE percorsi adatti a quel tipo di bikers, percorsi dove il rischio infortuni sia decisamente minore.


qualche giro con la Crocerossa, per soccorrere qualcuno aiuterebbe a capire

mi pare che si stia facendo un pò di confusione; voi avete già legato la parola difficoltà tecnica con infortunio cosa alquanto imprecisa. l'anno scorso un biker si è spiaccicato su un auto quindi su asfalto solo perchè stava chiaccherando con il compagno (trauma cranico e ambulanza).
spesso nei tratti tecnici si sta molto + attenti e non ci si fa male. inoltre non bisogna dimenticarsi che i piedi non sono saldati sui pedali, se la discesa troppo brutta fa paura basta scendere e farla a piedi.
qui si stava dicendo che la tendenza ormai è di rendere molto facili tutte le gf e questo non vuol dire pertanto prive di infortuni. questi ci saranno sempre.

per quanto riguarda gli infortuni, nella DH perchè si mettono le protezioni ?
perchè si sa che prima o poi si cade, CERTEZZA ASSOLUTA!
nel nostro sport la probabilità è più bassa ma c'è comunque pertanto contempla in se cadute ed infortuni. se volete essere certi di non cadere non fate questo sport, ma non sostenete questa tendenza ad appiattire tutto, altrimenti ci ritroveremo in prima fila RICCO', DI LUCA, e tutti gli altri stradisti.

p.s. secondo me il 99 % degli infortuni nella mtb derivano da una sopravalutazione delle proprie capacità; siccome non sono un pro se non sono sicuro di superare un ostacolo, scendo e lo faccio a piedi.
 

Oniriko77

Biker augustus
5/2/04
9.565
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Alba
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io non ho scritto di tratti tecnici, ovvio quelli li vedi e se non te la senti rallenti o scendi, e se non scendi e cadi la velocità è comunque ridotta.
I tratti tecnici sono facilmente inquadrabili, quindi il problema non sussiste.
parlo dei tratti inutilmente pericolosi, quelli dove nessuno scende e si prende una certa velocità è lì che accadono gli infortuni più gravi.
Sostenere l'appiattimento delle difficoltà ? mai scritto.
 

GATTAMORTA

Biker assatanatus
10/3/06
3.236
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TORINO
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spesso nei tratti tecnici si sta molto + attenti e non ci si fa male. inoltre non bisogna dimenticarsi che i piedi non sono saldati sui pedali, se la discesa troppo brutta fa paura basta scendere e farla a piedi.
qui si stava dicendo che la tendenza ormai è di rendere molto facili tutte le gf e questo non vuol dire pertanto prive di infortuni. questi ci saranno sempre.


perfettamente ragione, la mia personale esperienza evidenza proprio ciò; alla 24h di Roma dello scorso anno ci sono state diverse cadute e le sirene delle ambulanze hanno fatto da sottofondo per tutto il tempo, ed il percorso è davvero semplicisimo, scorrevole, per nulla tecnico, tutto in pianura e veloce...giustappunto veloce.Ho fatto pure la 24h del Palladio, percorso molto più tecnico, discese e salite, passaggi nelle vigne, nel bosco e vari cambi di terreno...beh! nessuno si è fatto male, nn un'ambulanza, qualch'uno sarà pure caduto ma nulla di rilevante che abbia fatto notizia...eppure molto più tecnica di Roma .
Più attenzione,meno velocità e anche tanta tanta spavalderia in meno....
certo che se uno nn usa la testa può farsi male in qualsiasi momento...per dirla tutta...bellissima la Bike-Exrteme...ma nn andrei mai a farla...
 

ekezio

Biker serius
3/5/08
224
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Treviso prov.
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Avevo aperto questo topic per capire se quanto mia aveva detto un organizzatore era vero ossia che le GF tenderebbero a diventare sempre più "facili" per attirare sempre più persone.
Dall'altro lato ritenevo che questa ipotesi di tendenza andasse letta in una prospettiva più ampia che comprendesse il fatto che in moltissime attività sportive (e per diverse concomitanti ragioni: mezzi, allenamenti, etc.) il livello tende con il tempo a crescere sempre più sicchè quello che prima è un livello accessibile ad un numero limitato di persone poi diventa accessibile a molti.

Di certo il rischio infortuni gravi si eleva a livelli massimali quando si cerca la forte velocità in tratti di discesa impegnativi per tipologia e conformazione di fondo.
Quanto agli stradisti non li invidio: nellle loro GF su strada il rischio è bello grosso, intruppati, sgomitanti e a velocità folli.
Anche lì la Crocerossa ha il suo bel da fare
 

mtt

Biker superis
18/7/06
320
-2
0
56
vicenza
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io non ho scritto di tratti tecnici, ovvio quelli li vedi e se non te la senti rallenti o scendi, e se non scendi e cadi la velocità è comunque ridotta.
I tratti tecnici sono facilmente inquadrabili, quindi il problema non sussiste.
parlo dei tratti inutilmente pericolosi, quelli dove nessuno scende e si prende una certa velocità è lì che accadono gli infortuni più gravi.
Sostenere l'appiattimento delle difficoltà ? mai scritto.


Ma è proprio quello che sta succedendo! Si appiattiscono le difficoltà! Al posto di una bella discesa in mulattiera a gradoni da fare con attenzione a 5 km/h si preferisce metter dentro uno sterrato bello largo da 50 km/h da fare in tutta tranquillità! Con la differenza che cadere a 5 km/h è ben diverso che farlo a 50! La mia "carriera" agonistica parte con la Rampilonga edizione n° 1, un bel po' d'anni fa, eppure i percorsi di quei tempi avevano un tasso tecnico che quelli d'oggi nemmeno si sognano, pur pedalando su bici con freni cantilever (che probabilmente molti nemmeno sanno di che si tratta...) con forcella rigida e pedali con cinghiette!
Se mai si affrontano difficoltà che possano mettere alla prova le nostre capacità, mai si può pensare di migliorare, anzi, si regredisce sempre più. Se non si è in grado di affrontare il percorso di una gara... non si fa la gara, semplice. Oppure ci si iscrive alle manifestazioni che prevedono tracciati alternativi semplificati. Pretendere di potersi schierare al via di una GF importante e poi lamentarsi della difficoltà del percorso è tanto ridicolo quanto presuntuoso. Il guaio è che i vari organizzatori, spinti dal guadagno economico dei grandi numeri di partecipazione, sono estremamente "ricettivi" da questo punto di vista. Con la scusa del "percorso in sicurezza" allestiscono gare con un tasso tecnico (NB: tecnico, non pericoloso) che a volte sfiora il ridicolo.
 
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xtrncpb

Biker imperialis
23/9/04
10.512
5
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58
Milano
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Quoto mtt.
Per avere un'idea della tendenza GF in Italia, provate a partecipare ad una granfondo in Austria, Svizzera o Germania.
Là troverete molte risposte... :saccio:
 

SCUBIKER

Biker poeticus
14/10/08
3.659
8
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Sinalunga (SI)
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E' il secondo anno che faccio gare in modo più serio e costante, quindi non ho una grande esperienza su come le GF sono cambiate nel tempo. Tuttavia conosco persone che hanno un'esperienza ultredecennale in merito e sono tutti concordi nel sostenere che le gare sono tecnicamente sempre più semplici. Il motivo? Ce ne sono diversi: gare più semplici possono favorire il passaggio di ciclisti dalla strada al mondo della MTB; una gara più semplice attira più partecipanti e di conseguenza maggiori guadagni; una gara più semplice è meno pericolosa (in teoria) e di conseguenza meno incidenti, meno incidenti meno reponsabilità e rogne per gli organizzatori, meno incidenti meno esborsi per le assicurazioni; etc...
Tutto da dimostrare, poi, che gare definite più semplici siano effettivamente meno pericolose. Personalmente vedo molti più incidenti, alcuni dei quali piuttosto gravi, nelle lunghe e velocissime discese sterrate prive di difficoltà tecniche (che personalmente odio perchè le ritengo non divertenti, ma semplicemente insidiose e pericolose), dove molti concorrenti sfrecciano a velocità pazzesche, che nei single treck più tecnici e lenti dove, anche se cadi, ti prendi al massimo una botta, ma ti rialzi e prosegui. La progressiva eliminazione delle parti più tecniche inoltre rischia di far "involvere" le capacità tecniche di un atleta che, nel caso in cui si trovi ad affrontare un tratto con una certa difficoltà, entra in crisi sia perchè non sa come affrontarlo al meglio, sia perchè non è psicologicamente abituato ad affrontarlo con disinvoltura e sicurezza e pertanto è costretto a due scelte: scendere rischiando gli improperi dei concorrenti più cafoni che lo seguono (perchè molto probabilmente farà scendere anche chi lo segue) o tentare di passarlo in sella (per la serie: "o la va, o la spacca!") col rischio di cadere e farsi male.
La gara ideale? Nè assurdamente semplici e scorrevoli (tipo ciclocross), nè esageratamente tecniche da sfiorare il free-ride. Una via di mezzo: abbastanza lunga e completa, con tratti più scorrevoli alternati ad altri più tecnici che permettano anche di mantenere allenate le capacità tecniche.
Naturalmente sono pareri personali.
Ciao
 
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tommi nason

Biker poeticus
26/8/03
3.847
1
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Pisa
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Bike
Gas29 full rigid
Dando per scontato il fatto che gli organizzatori di una gara in MTB (e i responsibili del percorso per primi) non perdono mai di vista la sicurezza, c'è sempre da mettere sul piatto della bilancia le due cose: percorso impegnativo (in salita e in discesa) e meno iscritti o percorso accessibile e più iscritti.

Assolutamente d'accordo con chi dice che in discesa uno stradone largo e sterrato è molto più pericoloso di un single, magari anche tecnico.
Mettete in una GF una strada sterrata larga due corsie da 40 km/h, magari con qualche canalina per l'acqua di traverso ed avrete di sicuro qualcuno per terra, forse con conseguenze anche gravi.
Metteteci ora un single roccioso, o anche solo una scala di 4 o 5 gradini, vedrete che chi sa andare in MTB non si farà problemi e chi è alle prime armi scenderà e farà quei duemetri a piedi (ripromettendosi di imparare a fare certe cose).

Mi ero gia' espresso in merito anche qui, dove se n'e' parlato ampiamente:
http://www.mtb-forum.it/community/forum/showthread.php?p=3572062#post3572062
 
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CYBRIDO

Biker tremendus
23/9/08
1.226
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VICENZA
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Ma è proprio quello che sta succedendo! Si appiattiscono le difficoltà! Al posto di una bella discesa in mulattiera a gradoni da fare con attenzione a 5 km/h si preferisce metter dentro uno sterrato bello largo da 50 km/h da fare in tutta tranquillità! Con la differenza che cadere a 5 km/h è ben diverso che farlo a 50! La mia "carriera" agonistica parte con la Rampilonga edizione n° 1, un bel po' d'anni fa, eppure i percorsi di quei tempi avevano un tasso tecnico che quelli d'oggi nemmeno si sognano, pur pedalando su bici con freni cantilever (che probabilmente molti nemmeno sanno di che si tratta...) con forcella rigida e pedali con cinghiette!
Se mai si affrontano difficoltà che possano mettere alla prova le nostre capacità, mai si può pensare di migliorare, anzi, si regredisce sempre più. Se non si è in grado di affrontare il percorso di una gara... non si fa la gara, semplice. Oppure ci si iscrive alle manifestazioni che prevedono tracciati alternativi semplificati. Pretendere di potersi schierare al via di una GF importante e poi lamentarsi della difficoltà del percorso è tanto ridicolo quanto presuntuoso. Il guaio è che i vari organizzatori, spinti dal guadagno economico dei grandi numeri di partecipazione, sono estremamente "ricettivi" da questo punto di vista. Con la scusa del "percorso in sicurezza" allestiscono gare con un tasso tecnico (NB: tecnico, non pericoloso) che a volte sfiora il ridicolo.


come non darti ragione.....
 

ekezio

Biker serius
3/5/08
224
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Treviso prov.
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Raga vedo che avete più volte giustamente sottolineato la distinzione tecnico/difficile/rischioso


ad ogni modo per chiudere a me piace pensare che
più si andrà avanti
1) più il mettere in sicurezza i percorsi non sarà una "scusa" ma una bella NECESSARIA operazione, fatta con tutti i crismi.(Di certo alta velocità uguale rischio potenzialmente maggiore).

Se questo significherà accontentare tutti (dai meno abili ai più evoluti) meglio altrimenti bene lo stesso, meglio un po' di lamentele in più che qualche ferito in più

2) la cultura della sicurezza passerà anche attraverso il comportamento (conoscenza propri limiti, rispetto degli altri, etc...) in gara di tutti i bikers
 

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