Tecnica discesa

Asternova

Biker superioris
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B'Twin Rockrider 520 26", Cube Stereo 120 SHPC, Santa Cruz Megatower CC
Questo è un argomento che non riguarda solo la discesa, ma tant'è...

Per la forcella come vi regolate?

Io ho il blocco al manubrio per il bloccaggio completo, ma per il resto, coniglio o tartaruga (sinceramente non so se le bici di budget più alto hanno questo comando direttamente sul manubrio appunto), come la regolate?

Quand'è che iniziate a considerare un terreno consono ad una od all'altra "modalità"? Passatemi il termine 'modalità'...

Qualche sasso o radice basta per mettere la forcella già a 'tartaruga'?

Capitolo forcella. Per il SAG sono ancora in fase sperimentazione, ma penso che il 20% sia il valore ottimale, il 15% lo sento troppo "duro", e infatti non ho usato nemmeno metà dell'escursione. Per il rebound, invece, siccome prendo gli itinerari qua dal forum cerco di capire cosa possa aspettarmi e regolo in base a quello. Discese veloci, vado verso "fast", in maniera da aver la forcella che torna subito in posizione, più verso "slow" se prevedo percorsi più lenti. Se non mi trovo con l'impostazione scendo e regolo. Quando pedalo, non chiudo mai la forcella nè l'ammortizzatore, li tengo in "Trail" anche su asfalto, dovesse capitarmi di andare sul ciglio per lasciar passare un'auto. Ho provato qualche salita col blocco, ma francamente non mi è sembrato di far meno fatica con la forcella mia (con altrè, tipo la proprietaria Decathlon con la regolazione del peso, è risultato fastidioso). Non ho il blocco al manubrio ma solo sullo stelo.
 

blucab.77

Biker superioris
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Io sto convertendo gradualmente i miei timori in soddisfazioncine... domenica mi son buttato giù da un bel muro fatto di radici e terra battuta ma sabbiosa, con un paio di metri di dislivello ma di quelli dove ti avvicini per capire cosa c'é sotto e poi fai qualche metro indietro per riprendere.

Cio che voglio dire é che sono fresco dei primi progressi e mi trovo con un po' tutto quello già detto. Per me sono stati determinanti la bassa pressione delle ruote e imparare a lasciar correre la bici accettando le traettorie possibili senza imporre traettorie sconvenienti: c'é un sasso davanti alla mia ruota? Gli passo sopra anziché girargli intorno, semplicemente controllo che la ruota non vada cedendo a dx/sx in maniera incontrollata.
Personalmente mi trovo meglio se modulo il freno dietro con più costanza, mentre quello davanti lo uso con più dinamismo (quasi on/off) in modo da lasciare libera l'anteriore di impattare sasso x sasso scorrendogli sopra senza impuntamenti. Sul gradone ruote libere.
In discesa sella bassa e arretramento del bacino senza esagerare... più che altro per evitare collisioni pubiche con la sella.

Tante volte é una questione mentale... se arrivo su un ostacllo a caldo e senza pensarci troppo lo faccio. Se lo studio troppo invece rinuncio. Bisogna arrivare ad eseguire di istinto senza troppi pensieri.
Mi capita anche che se sono da solo emerge l'aspetto del... ma chi me lo fa fare, se succede qualcosa sono da solo... mentre se siamo in gruppo é imperativo il divertimento, il confronto non competitivo e si può fare affidamento su aiuti immediati in caso di piccoli inconvenienti.
 

blucab.77

Biker superioris
14/2/16
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Buono!
Dai... dipende dal sasso e dipende dal resto che c'é intorno.
Io intendevo dire che se il sasso é accettabile lo accetto.
Per saltarlo... con la front e pedali flat non sono capace, mi limito ad ammortizzare di gamba.

Lo sterzo che si chiude mi é capitato un paio di volte perché il sasso era nascosto dal ciuffo d'erba ma non ero in discesa per fortuna. Nessun danno ma é una bella seccatura lo stesso!
 

fafnir

Biker meravigliosus
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Capitolo forcella. Per il SAG sono ancora in fase sperimentazione, ma penso che il 20% sia il valore ottimale, il 15% lo sento troppo "duro", e infatti non ho usato nemmeno metà dell'escursione. Per il rebound, invece, siccome prendo gli itinerari qua dal forum cerco di capire cosa possa aspettarmi e regolo in base a quello. Discese veloci, vado verso "fast", in maniera da aver la forcella che torna subito in posizione, più verso "slow" se prevedo percorsi più lenti. Se non mi trovo con l'impostazione scendo e regolo. Quando pedalo, non chiudo mai la forcella nè l'ammortizzatore, li tengo in "Trail" anche su asfalto, dovesse capitarmi di andare sul ciglio per lasciar passare un'auto. Ho provato qualche salita col blocco, ma francamente non mi è sembrato di far meno fatica con la forcella mia (con altrè, tipo la proprietaria Decathlon con la regolazione del peso, è risultato fastidioso). Non ho il blocco al manubrio ma solo sullo stelo.

Guarda che il rebound non va mica regolato così, puoi trovarti una discesa veloce e tirata a lucido dove ritorno lento è ok, oppure una lenta ma scassatissima dove serve ritorno più veloce...
È la distanza di tempo fra gli impatti che conta non quella a cui viaggi tu, e non sempre coincidono.

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Fabrizio G

Biker ultra
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sarebbe meglio saltarlo....
Ma se sei in discesa se in una pietraia saltare non è deleterio? Salti per scansare un sasso grosso come un pugno per prenderne un altro... Non so quanto convenga... Io se possibile lo scarto o cerco di prenderlo lateralmente così da farlo spostare e controbilanciare la bici che ti spinge nella direzione opposta al sasso... Sempre che la velocità non sia sostenuta... Altrimenti per me è un cappottone.

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markxxx79

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un frontino e un fullino
Ma se sei in discesa se in una pietraia saltare non è deleterio? Salti per scansare un sasso grosso come un pugno per prenderne un altro... Non so quanto convenga... Io se possibile lo scarto o cerco di prenderlo lateralmente così da farlo spostare e controbilanciare la bici che ti spinge nella direzione opposta al sasso... Sempre che la velocità non sia sostenuta... Altrimenti per me è un cappottone.

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dipende sempre dalle situazioni , logico che su una pietraia di ciotoli grossi come palle da tennis o peggio non mi metto a saltare a destra e a manca , ma se su un track sterrato , magari che stò facendo veloce , mi trovo davanti un sasso o una grossa radice , tiro dritto e lo salto , cercare di frenare o spostarmi per evitarle potrebbe essere peggio
 

Sciuscia

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Io sto convertendo gradualmente i miei timori in soddisfazioncine... domenica mi son buttato giù da un bel muro fatto di radici e terra battuta ma sabbiosa, con un paio di metri di dislivello ma di quelli dove ti avvicini per capire cosa c'é sotto e poi fai qualche metro indietro per riprendere.

Cio che voglio dire é che sono fresco dei primi progressi e mi trovo con un po' tutto quello già detto. Per me sono stati determinanti la bassa pressione delle ruote e imparare a lasciar correre la bici accettando le traettorie possibili senza imporre traettorie sconvenienti: c'é un sasso davanti alla mia ruota? Gli passo sopra anziché girargli intorno, semplicemente controllo che la ruota non vada cedendo a dx/sx in maniera incontrollata.
Personalmente mi trovo meglio se modulo il freno dietro con più costanza, mentre quello davanti lo uso con più dinamismo (quasi on/off) in modo da lasciare libera l'anteriore di impattare sasso x sasso scorrendogli sopra senza impuntamenti. Sul gradone ruote libere.
In discesa sella bassa e arretramento del bacino senza esagerare... più che altro per evitare collisioni pubiche con la sella.

Tante volte é una questione mentale... se arrivo su un ostacllo a caldo e senza pensarci troppo lo faccio. Se lo studio troppo invece rinuncio. Bisogna arrivare ad eseguire di istinto senza troppi pensieri.
Mi capita anche che se sono da solo emerge l'aspetto del... ma chi me lo fa fare, se succede qualcosa sono da solo... mentre se siamo in gruppo é imperativo il divertimento, il confronto non competitivo e si può fare affidamento su aiuti immediati in caso di piccoli inconvenienti.



Indubbiamente essere in gruppo aiuta a essere fluidi, specie se stai dietro a uno bravo che sceglie sempre la linea giusta.
In parte è sicuramente la consapevolezza semi-inconscia di non essere da solo in mezzo ai lupi se succede qualcosa ;-) .
 

Sciuscia

Biker immensus
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Guarda che il rebound non va mica regolato così, puoi trovarti una discesa veloce e tirata a lucido dove ritorno lento è ok, oppure una lenta ma scassatissima dove serve ritorno più veloce...
È la distanza di tempo fra gli impatti che conta non quella a cui viaggi tu, e non sempre coincidono.

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Tutto giusto, ma conta anche quanto prevedi di andare veloce: se scendi a 30 all'ora, tra due impatti, a prescindere dalla distanza che li separa, ci passa la metà del tempo che se scendi a 15.
 

Fabrizio G

Biker ultra
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Io cerco decisamente di spianare e di cercare la linea più pulita, anche se alcune volte quando ti trovi un letto di sassi non è poi così facile trovare la linea pulita, oppure mi è capitato di trovarla a filo con la scarpata... e lì è un attimo fare il tutto ^^
 

marcor78

Biker novus
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Finalmente ho avuto tempo di guardare i video e trovati interessantissimi per capire bene la posizione in sella sia in salita che discesa.
Adesso volevo fare giri facili per mettere in pratica....magari provo apposta le posizioni sbagliate e poi giuste per vedere come si comporta la bici.
 

Fabrizio G

Biker ultra
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Finalmente ho avuto tempo di guardare i video e trovati interessantissimi per capire bene la posizione in sella sia in salita che discesa.
Adesso volevo fare giri facili per mettere in pratica....magari provo apposta le posizioni sbagliate e poi giuste per vedere come si comporta la bici.
Io invece oggi sono andato al parco e ho provato un mini pump track... Dove ci sono anche piccole discese di varia pendenza... Devo ammettere che la sella rompe un pochetto e devo allargare molto le gambe per far scivolare il sedere verso la ruota... Il telescopico sarebbe di aiuto... Ma 200€ su una bici da 800 mi sembra un po' eccessivo, nel senso che forse non dovrei neanche fare certe discese... Perché mi sorge anche il dubbio sulla rigidità del telaio e la sopportazione di certe sollecitazioni.

Detto ciò se si arretra spingendo anche l'anteriore la bici rimane stabile... Almeno su sterrato. Sulle pietraie... Boh forse lì meglio andar veloci... A basse velocità perdi anche equilibrio e non sempre la linea pulita è percorribile.

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