Tecnica di guida

  • La Specialized Stumpjumper arriva al numero 15, cioé alla sua quindicesima ediuzione, cambiando forma del telaio, escursione e soprattutto sospensione posteriore, perché adesso troviamo un ammortizzatore sviluppato dal marchio americano in collaborazione con Fox, il Genie.
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NunC'hoIlMezzo

Biker extra
22/8/07
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Zena
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girovagando nel forum ho trovato un'articolo sullo stile di guida della mountain bike...
parlava della posizione da assumere affrontando le curve.
Sosteneva che la cosa migliore, a meno di un passaggio particolarmente ripido e tecnico, era affrontare la curva in "stile mx" cioe con pedale esterno basso sedere all'esterno della curva e peso sul manubrio all'interno.
Sabato nelle sole due discese che sono riuscito a fare, prima che venisse un'aquazzone, mi sono sforzato di usare questa tecnica e mi sono reso conto a mano a mano di poter "lasciare" di piu la bici durante la percorrenza.
Non solo, facendo le curve a questa maniera la bici copiava molto meglio il terreno anche nei sassi o nei dossi di frenata...
probabilmente ho scoperto l'acqua calda....
( e pensare che pietro cuffini e una vita che mi dice di provare a guidare cosi...:smile:)
per ora ho trovato solo vantaggi...
mi sapreste consigliare quando e meglio andare comunque a pedali pari?(oltre al tecnico ovviamente...)
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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www.picasawebweb.com
Ma anche il peso sul manubrio dovrebbe gravare verso l'esterno o no?
Il peso sul manubrio è equamente distribuito.. Si deve cercare di schiacciare il manubrio verso il basso, quasi a piegarlo, per avere il massimo grip.
Quello che controbilancia all'interno curva sono le braccia e il busto che puntano verso l'uscita della curva, bilanciando quindi il bacino che va verso esterno curva.
 

Ryu80

Biker assatanatus
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YT Jeffsy 27'
Il peso sul manubrio è equamente distribuito.. Si deve cercare di schiacciare il manubrio verso il basso, quasi a piegarlo, per avere il massimo grip.
Quello che controbilancia all'interno curva sono le braccia e il busto che puntano verso l'uscita della curva, bilanciando quindi il bacino che va verso esterno curva.
L'idea che ho è quella di applicare una sorta di momento, ovvero spingere verso il basso con la mano dal lato esterno alla curva e tirare (leggermente s'intende) con l'altra mano. Proprio per schiacciare al meglio la superficie tassellata del copertone sul terreno in fase di curva. Poi quello che fa maggiormente la differenza è effettivamente portare il piede e il bacino verso l'esterno.
 

mattebon

Biker tremendus
12/12/07
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Mapellum (BG)
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Pazzesco, io non riuscirei a descrivere così nel dettaglio ciò che faccio. So che la mia testa punta l'uscita della curva, per il resto potrei dire che seguo il "momento dinamico" o qualcosa del genere.
E' una cosa istintiva che mi sembra funzioni da sempre. Boh, sarà perchè ho cominciato a sciare a 3 anni, ad andare in moto a 12 e in mtb idem, non lo so, ma non mi capita mai (o quasi mai) di sentire che in curva mi scappa via, o che sono fuori assetto, fuori linea, ma se qualcuno mi chiedesse cosa faccio... beh, non lo so. Non con questa precisione.
So che, su un percorso abbastanza dissestato, faccio un pò di tutto alla bisogna, passo dall'avere la bici inclinata al raddrizzarla buttando giù il corpo per controbilanciare se per esempio voglio accelerare pedalando e non ho abbastanza luce a terra, e non succede mai niente, non si scompone, fila dritta come un fuso.
Io sono davvero convinto dopo 20 anni di pratica che, se l'ascolti bene, te lo dice lei cosa fare.
Scusate se sono un pelo OT, ma penso che troppa teoria, troppo dettaglio tecnico uccida efficienza e flow.
IMHO, come dite voi.

M.
 

Danybiker88

Redazione
4/9/04
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L'idea che ho è quella di applicare una sorta di momento, ovvero spingere verso il basso con la mano dal lato esterno alla curva e tirare (leggermente s'intende) con l'altra mano. Proprio per schiacciare al meglio la superficie tassellata del copertone sul terreno in fase di curva. Poi quello che fa maggiormente la differenza è effettivamente portare il piede e il bacino verso l'esterno.

Eh no è proprio il busto, che portandosi ad interno curva sulla verticale del manubrio, controbilancia il bacino che si trova all'esterno, sulla perpendicolare del pedale.
In pratica sei a cavallo della bici in diagonale.
 

BuckJack

Biker ciceronis
9/4/08
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Appiedato
Comunque a vedere bene il video, Tomac scodinzola il posteriore a destra ed a sinistra in derapata a suo piacimento. Questo vuol dire che alleggerisce il posteriore impuntandosi sull'anteriore giusto di quello che serve per poter controllare il posteriore a colpi di reni.
Pertanto è molto importante imparare a bilanciare il baricentro del corpo in base alle circostanze. :il-saggi:
 

maramouse

Moderatur
Moderatur
23/10/06
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fuori
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niente
è proprio vero ci vuole il manico, non un mezzo da 4.000,00/5.000,00 euro...

il tuo ragionamento fila sino a un certo punto, infatti se hai un ferro da discount e sei John Tomac, và bene, se invece sei un comune mortale, avere una bici con telaio, sospensioni, freni e componentistica di buon livello può permetterti di guidare meglio essere più rilassato e divertirti maggiormente. Io ho iniziato con bici economiche e manico o non manico, non finivo mai un giro senza che mi si rompesse qualcosa, una volta la forcella, una volta il filetto di un pedale, una volta il deragliatore, era una autentica odissea, poi ho capito che "chi più spende, meno spende" tralasciando naturalmente le esagerazioni, che sono solo una forma di edonismo come tante altre, vedi automobili, motociclette o abbigliamento, per esempio.
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
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Salento
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Io ho iniziato con bici economiche e manico o non manico, non finivo mai un giro senza che mi si rompesse qualcosa, una volta la forcella, una volta il filetto di un pedale, una volta il deragliatore, era una autentica odissea, poi ho capito che "chi più spende, meno spende" tralasciando naturalmente le esagerazioni, che sono solo una forma di edonismo come tante altre, vedi automobili, motociclette o abbigliamento, per esempio.

A me invece è successo il contrario.

Facevo pazzie con le bici da supermercato e non si rompeva nulla.
Ora invece con bici più impegnative ogni tanto si rompe qualcosa....:hahaha:

Però bisogna dire che le pazzie non sono più le stesse... e nemmeno i Km percorsi.:i-want-t:

Ora comincio a non essere nemmeno io lo stesso...:il-saggi:

EEEEEhhhhh!!!!! Salti maledetti....:rosik:
 

BuckJack

Biker ciceronis
9/4/08
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Appiedato
Vabbè il cancello nel filmato di TOMAC è tale riferito alla tecnologia moderna ma sicuramente era una bike top per quel periodo di una diecina di anni fa, quando il video sarà stato girato.
Cmq, qualità o no, ci vuole manico, esperienza e chissà quante cadute!!!!! :i-want-t::i-want-t::i-want-t:
 

NicoB

Biker extra
26/3/08
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Il peso sul manubrio è equamente distribuito.. Si deve cercare di schiacciare il manubrio verso il basso, quasi a piegarlo, per avere il massimo grip.
Quello che controbilancia all'interno curva sono le braccia e il busto che puntano verso l'uscita della curva, bilanciando quindi il bacino che va verso esterno curva.

Questa è una cosa importante da capire e che a me ha sempre fatto girare le palle.
Il sottoscritto ha imparato a girare in mtb quando a 16-18 anni vedeva il Jonny T del filmato che avete postato e con bici front o full da 2cm di escursione si osava qualcosa ma non troppo.
Poi per 15 anni sono passato alle moto. Prima MX poi pista.
Ora torno alla MTB, ci sono mezzi da marziani e percorsi che prima non si affrontavano.

Salgo in sella e condizionato dal feeling con le moto da pista, faccio fatica a spostare il peso dalla parte opposta a dove di norma l'ho buttato per 10 anni ma alla fine ci riesco.
Tento la tecnica MX ma mi rendo conto che è poco efficace ed efficiente perchè sotto le chiappe ti manca un motore che da solo spiega il 90% della fisica applicata ad una curva su sterrato.
Alla fine mi riesco a districare sulla distribuzione del peso posteriore/centrale ma non riesco ancora a usare il manubrio in modo veramente soddisfacente.
Continuo istintivamente a spingere troppo sulla manopola interna alla curva, cosa che non va bene se affronti curve di raggio limitato perchè ti "gira" la ruota verso l'esterno curva in assetto ideale per una derapata stile MX o una curva con ginocchio a terra stile GP.

Mi sono messo a guardare i filmati delle DH e noto che tutti girano il manubrio in senso "corretto" (ma non istintivamente per me), ossia verso l'interno della curva ma non riesco a capire dove cavolo buttino il peso all'anteriore. Dove e con quanta forza spingano sulle manopole.

Qualcuno è in grado di darmi un'impostazione teorica veramente a prova di bomba?
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
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Si, effettivamente è un po' incasinato il discorso!!! Stessa difficoltà che incontro pure io...
:nunsacci::nunsacci:


Credo che questi problemi ce li abbiano un pò tutti, anche perchè spesso le tecniche variano da bici a bici.

Io fin'ora ho riscontrato (e non ho più dubbi) una cosa che trova tutte le sue spiegazioni nelle leggi della fisica.

Una curva affrontata con una bici da XC è ben diversa da una affrontata con una bici da DH o da FR.

Perchè???

Semplice... il peso delle ruote...

Le bici da DH, per il maggior peso delle ruote e quindi per un effetto giroscopico maggiore, seguono meglio le curve, quindi sono più controllabili alle alte velocità.

Questo l'ho sperimentato di persona, effettuando curve veloci su un percorso a fondo sabbioso, cercando di capire perchè con una bici da XC di un mio amico, cadevo sistematicamente, cosi come cadevano in quel punto tutti quelli che avevano montate ruote ultraleggere (alcuni ragazzi con le bici da supermercato non cadevano mai).
Ripercorrendo quelle stesse curve con delle bici con ruote più pesanti, risultava tutto molto più semplice.

Poi, se cominci a prendere in considerazione, quanto possa incidere per lo spostamento del baricentro su un telaio leggero, il peso di una forcella (o qualsiasi altro componente di peso rilevante su una MTB) ad una certa velocità (principio della conservazione del moto), puoi facilmente immaginare che alla fine su una bici leggera, molte correzioni devono essere istintive, riuscendo a percepire come la bici si stà comportando su un determinato tipo di terreno e di percorso.

Può succedere quindi che bikers diversi con diverse bici, abbiano tecniche ed opinioni sensibilmente diverse.

Io ho imparato ad ascoltare quello che altri più esperti di me hanno da consigliare, ma ho anche capito che all'atto pratico, bisogna anche "sentire" quello che la nostra bici ci "dice" mentre si è in sella.
 

BuckJack

Biker ciceronis
9/4/08
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Appiedato
Credo che questi problemi ce li abbiano un pò tutti, anche perchè spesso le tecniche variano da bici a bici.

Io fin'ora ho riscontrato (e non ho più dubbi) una cosa che trova tutte le sue spiegazioni nelle leggi della fisica.

Una curva affrontata con una bici da XC è ben diversa da una affrontata con una bici da DH o da FR.

Perchè???

Semplice... il peso delle ruote...

Le bici da DH, per il maggior peso delle ruote e quindi per un effetto giroscopico maggiore, seguono meglio le curve, quindi sono più controllabili alle alte velocità.

Questo l'ho sperimentato di persona, effettuando curve veloci su un percorso a fondo sabbioso, cercando di capire perchè con una bici da XC di un mio amico, cadevo sistematicamente, cosi come cadevano in quel punto tutti quelli che avevano montate ruote ultraleggere (alcuni ragazzi con le bici da supermercato non cadevano mai).
Ripercorrendo quelle stesse curve con delle bici con ruote più pesanti, risultava tutto molto più semplice.

Poi, se cominci a prendere in considerazione, quanto possa incidere per lo spostamento del baricentro su un telaio leggero, il peso di una forcella (o qualsiasi altro componente di peso rilevante su una MTB) ad una certa velocità (principio della conservazione del moto), puoi facilmente immaginare che alla fine su una bici leggera, molte correzioni devono essere istintive, riuscendo a percepire come la bici si stà comportando su un determinato tipo di terreno e di percorso.

Può succedere quindi che bikers diversi con diverse bici, abbiano tecniche ed opinioni sensibilmente diverse.

Io ho imparato ad ascoltare quello che altri più esperti di me hanno da consigliare, ma ho anche capito che all'atto pratico, bisogna anche "sentire" quello che la nostra bici ci "dice" mentre si è in sella.

Quello che tu dici è vero, in tutti gli aspetti che hai citato. Il problema è che le ruote della mia bike non sono così leggere (barro mnt ust da 760 gr. l'una) ne tanto meno la bike che peserà intorno ai 12.5 kg.

Penso che il problema sia legato effettivamente al posizionamento dei pesi nelle varie circostanze.
Effettivamente, a differenza delle moto, in bici non abbiamo un motore che, dopo la metà della curva, ci da una mano nel vincere le forze d'inerzia che tendono a portarci fuori curva.

Nel mio caso credo che il problema sia stato da attribuire maggiormente al tipo di copertura poco adatto per la ruota anteriore che non deve mai perdere aderenza!
 

calmocalmo

Biker cesareus
30/8/08
1.770
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Bike
BiXs Sauvage 100
Quello che tu dici è vero, in tutti gli aspetti che hai citato. Il problema è che le ruote della mia bike non sono così leggere (barro mnt ust da 760 gr. l'una) ne tanto meno la bike che peserà intorno ai 12.5 kg.

.........

Nel mio caso credo che il problema sia stato da attribuire maggiormente al tipo di copertura poco adatto per la ruota anteriore che non deve mai perdere aderenza!


Concordo perfettamente...
solo che, nel caso dei fondi sabbiosi, ho imparato a dare il baricentro un pò dietro.
Infatti se sposto il baricentro in avanti la ruota sprofonda e mi fa perdere il controllo, mentre riesco a mantenere meglio il controllo se la ruota "plana" senza sprofondare.
In questo caso, a sprofondare è la posteriore che mi fa andare in una leggera derapata perdendo così velocità.

In caso di fondo più compatto le cose si invertono un pò, fermo restando, che se la curva da affrontare è piuttosto stretta, devo stare attento comunque a non spostare troppo in avanti il peso, altrimenti caricando troppo l'anteriore, lo sbandamento è sicuro.

Queste sono state le mie esperienze fino ad ora, può darsi che rispecchino la situazione mia e delle mie bici e che non concordino con esperienze avute da altri bikers.

Verissimo comunque che la differenza tra moto è bici è tanta, e sopratutto si chiama "motore"...
 

NicoB

Biker extra
26/3/08
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Nel mio discorso consideravo a torto che si parlasse di guida in discesa con bici da FR - DH.
Quindi il mio caso è quello.
La prox settimana sarò in ferie e troverò il modo di farmi 2-3 gg di guida ove mi concentrerò sull'impostazione dell'anteriore che è qeulla poi che mi manca per sentirmi realmente a mio agio e fluido.

Il discorso sulle ruote pesanti ha il suo fondamento ma in ottica FR-DH non credo possa spiegare un granché proprio perchè si parte da un setting comunque "tosto".
Poi tutto, anche qui, dipende dal manico anche perchè diversamente non si capirebbe come mai tutti i riders di Coppa usino cerchi sempre più leggeri.
Se questo determinasse un reale problema di tenuta non lo farebbero.
 

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